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Cittadinanza dolce: quando la pasticceria incontra le strade di Milano

Milano ha ospitato il 29° Simposio Pubblico Ampi, due giornate tra installazioni, degustazioni e dibattiti sulla pasticceria d’autore. Un evento che ha unito pubblico e professionisti, riflettendo sul futuro del mestiere

 
07 ottobre 2025 | 15:42

Cittadinanza dolce: quando la pasticceria incontra le strade di Milano

Milano ha ospitato il 29° Simposio Pubblico Ampi, due giornate tra installazioni, degustazioni e dibattiti sulla pasticceria d’autore. Un evento che ha unito pubblico e professionisti, riflettendo sul futuro del mestiere

07 ottobre 2025 | 15:42
 

Milano , per due giornate, si è trasformata in un palcoscenico dedicato alla pasticceria d’autore, tra installazioni scenografiche, degustazioni e confronti professionali che non lasciano spazio ai cliché. Il 29° Simposio Pubblico Ampi ha animato il loggiato di Palazzo dei Giureconsulti e le vie attorno a Piazza dei Mercanti con un programma che ha provato a unire pubblico e filiera, appassionati e addetti ai lavori.

Cittadinanza dolce: quando la pasticceria incontra le strade di Milano

I maestri Ampi a Milano in occasione del Simposio Pubblico (foto Matteo Lonati)

La parola d’ordine dell’edizione 2025 è stata "nobile": non tanto nella forma, quanto nell’idea di restituire dignità al mestiere, alla materia prima e alla ricerca. L’installazione dal titolo “Nobile Dolcezza”, firmata da Vincenzo D’Ascanio, ha funzionato come un sipario dolce e visivo per la giornata d’apertura: un gesto scenografico pensato per far toccare con mano la creatività dei maestri pasticceri e invogliare passanti e curiosi a entrare in quello che è stato pensato come uno spazio aperto alla città.

Un evento aperto e partecipato

L’affluenza è stata importante: gli organizzatori parlano di ottomila partecipanti e, nelle comunicazioni pubbliche e social, si è fatto riferimento a un pubblico di diverse migliaia di persone, una misura che ha confermato come la pasticceria sappia ancora attrarre e creare comunità attorno al gusto. L’apertura in piazza e la gratuità di molte iniziative hanno favorito la partecipazione di famiglie e curiosi, facendo del Simposio un evento non solo «per addetti», ma per chiunque voglia capire cosa succede dietro un ricciolo di crema o una lievitazione perfetta.

L’installazione “Nobile Dolcezza” e la pasticceria come spettacolo

Tra i momenti più fotografati e condivisi sui social figura l’installazione “Nobile Dolcezza”, in collaborazione con l’art designer Vincenzo D’Ascanio: un tavolo imperiale lungo 20 metri, oltre 100 dolci rappresentativi delle regioni italiane, 20 torte monumentali alte più di un metro, 300 chili di pasta di mandorle, più di 10mila gemme edibili colorate e un totale di 500 ore di lavoro di alta pasticceria.

Cittadinanza dolce: quando la pasticceria incontra le strade di Milano

L‘installazione Nobile Dolcezza (foto Matteo Lonati)

Una pasticceria vista come artigianato e spettacolo, in cui la tecnica si mostra senza edulcorarsi e la storia si racconta nella sostanza. Il tutto è stato accompagnato da un fitto programma di tasting e masterclass, pensate sia per i professionisti sia per i neofiti desiderosi di scoprire i segreti della crema, del caramello o dei lievitati.

Un dolce per tutti: formazione e partecipazione

La formula scelta per democratizzare il dolce è stata duplice: da un lato incontri e masterclass dedicate ai professionisti, dall’altro una dimensione pubblica e gratuita, dove chiunque poteva fermarsi a osservare, assaggiare e parlare con gli artigiani. Per tutta la giornata del 5 ottobre sono state organizzate anche attività di “cittadinanza dolce”: biciclette e cargo bike brandizzate Ampi hanno portato capresine e piccoli assaggi nelle strade del centro, un gesto che ha sancito la volontà degli organizzatori di abbassare la soglia tra palcoscenico stellato e piazza.

Il Summit della pasticceria e il confronto sulla filiera

Il cuore tecnico dell’appuntamento si è acceso il 6 ottobre con il Summit della Pasticceria: una giornata di tavoli tematici - dodici confronti su sostenibilità, formazione, innovazione tecnologica e filiere - che ha riunito produttori, giornalisti, consulenti e i maestri dell’Accademia. A guidare l’assemblea professionale c’erano sessantaquattro Maestri Pasticceri Ampi, una figura collettiva che traduce competenza e responsabilità verso il futuro del settore.

Cittadinanza dolce: quando la pasticceria incontra le strade di Milano

La parola d’ordine dell’edizione 2025 è stata nobile (foto Matteo Lonati)

A Milano si è respirata anche una voglia di confronto serio su temi cruciali: il ruolo della pasticceria nella sostenibilità alimentare, l’urgenza di percorsi formativi per i giovani e la necessità di filiere più corte perché il mestiere resti economicamente sostenibile. Non si trattava solo di assaggiare, ma di riflettere su come trasformare il sapere dolciario in valore condiviso.

Premi, giovani talenti e nuove visioni

Un capitolo a parte meritano le competizioni e i riconoscimenti che tradizionalmente accompagnano il Simposio. Tra questi, il Premio Accademia Maestri Pasticceri Italiani - Trofeo Pavoni è uno degli appuntamenti più attesi, perché mette in luce innovazione, tecnica e personalità all’interno di una platea altamente qualificata. Quest’anno è stato possibile chiedere anche al pubblico, tramite i social, la propria preferenza su 15 pasticceri selezionati e tre categorie: “Pasticceria da Boutique”, “Pastry Chef” e “Pasticceri under 30”.

Cittadinanza dolce: quando la pasticceria incontra le strade di Milano

Nobile Dolcezza, un tavolo imperiale lungo 20 metri (foto Matteo Lonati)

Ad aggiudicarsi i premi sono stati:

  • “Pasticceria da Boutique”, Nicola Di Lena
  • “Pastry Chef”, Andrea Amato
  • “Pasticceri under 30”, Mattia Cortinovis

Il dolce come cultura e futuro

Se il Simposio serve davvero a misurare lo stato di salute della pasticceria italiana, questa edizione ha dimostrato due cose: da una parte, l’attrattiva enorme del dolce di qualità sul grande pubblico; dall’altra, la maturità di una comunità professionale pronta a interrogarsi su come mantenere vivo il mestiere, tra affidabilità e innovazione. Il messaggio che resta è che il successo di una crema o di un lievitato non è mai solo estetica, ma cultura, filiera, formazione e - soprattutto - lavoro quotidiano.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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