La Federazione guarda avanti. E il modo migliore per interpretare il futuro è coltivare le nuove generazioni, i professionisti di domani. Parola d’ordine, quindi: formazione. Nella pratica, sul campo, si è appena conclusa la 7ª edizione del Campionato italiano degli Istituti alberghieri, che ci vede protagonisti in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito. Sì, perché la formazione parte dalla scuola. Quest’anno ci ha accolto a Cagliari l’Istituto Domenico Azuni.

Dalla scuola al lavoro: come la Fipgc forma i pasticceri di domani
Crescita professionale attraverso il lavoro di gruppo
Partiamo dall’assunto che partecipare è già crescita professionale, in quanto si svolge un lavoro di gruppo ed è la classe che approfondisce le materie prime. In questo contesto, l’utilizzo dei prodotti del territorio si completa con quelli della regione. Un’impronta culturale che parte dalla terra.
In questo modo, di anno in anno, la Federazione si sposta lungo la penisola, mettendo in primo piano le singole tipicità. Un lavoro certosino e capillare.
I laboratori e la formazione continua
Non solo: nel corso della competizione attiviamo dei laboratori di approfondimento. Una formazione costante e continua. Gli allievi devono uscirne arricchiti. Si tratta di un investimento reciproco. Le scuole possono essere infatti un virtuoso bacino per arginare la carenza di personale e, per gli studenti, grazie agli stage che proponiamo, si profila l’anticamera di un posto di lavoro sicuro.
Formazione oltre il Campionato
Al di là del Campionato italiano, vera ciliegina sulla torta, siamo attivi sul fronte formazione con numerose attività regionali organizzate dalle sezioni locali della Fipgc.

Molto richiesti gli approfondimenti sui grandi lievitati e sull’universo sempre più articolato e attuale rappresentato dal “senza”, dal glutine in avanti.
Obiettivo: cultura della pasticceria
Il nostro obiettivo è valorizzare, in quelle che saranno le nuove leve della professione, la cultura della pasticceria. Partendo dall’analisi delle materie prime e integrando tecniche differenti e metodologie finalizzate alla crescita e all’innovazione.
Il tutto in una dimensione di apertura, dove il confronto è il comun denominatore.