Anthony Genovese festeggia i 40 anni di carriera in cucina con un nuovo menu, “MODE.XL - quaranta”, disponibile per tutto il 2025 nel suo ristorante due stelle Michelin, Il Pagliaccio, a Roma. Un progetto che si discosta volontariamente dai revival e dalle autocelebrazioni nostalgiche, per proporre un racconto inedito e coraggioso del suo modo di intendere la cucina, tra libertà espressiva, rottura degli schemi e un'identità gastronomica in continuo movimento.

Anthony Genovese, chef de Il Pagliaccio a Roma
Genovese, che ha aperto Il Pagliaccio nel 2003 dopo un lungo viaggio tra le cucine d'Europa e d'Asia, ha sempre fatto della contaminazione e dell'evoluzione la sua cifra distintiva. “MODE.XL - quaranta”, titolo che gioca con i numeri romani (XL, appunto, per “quaranta”), nasce dal desiderio di raccontare non tanto il passato, quanto ciò che quel passato ha generato. Un menu nuovo in tutto, che prende le distanze dalle reinterpretazioni e dai piatti icona, scegliendo invece di guardare avanti, senza rinnegare nulla ma con la ferma volontà di andare oltre.
Il nuovo menu de Il Pagliaccio: Genovese lancia “MODE.XL - quaranta”
“MODE.XL - quaranta” non è quindi un omaggio nostalgico, ma una narrazione viva, costruita oggi, frutto di quarant'anni di esperienza, sì, ma con lo sguardo ben piantato nel presente e nel futuro. È una dichiarazione d'intenti, un atto di libertà creativa che prende forma in un percorso degustazione costruito come uno spettacolo teatrale: si apre con il sipario, poi tre atti - “Introduzione”, “Eventi e status quo”, “Cambiamento e risoluzione” - fino all'inchino finale. Ogni piatto è parte integrante della messa in scena, pensato per sorprendere, per raccontare, per emozionare.

Tra le proposte, nomi evocativi e accostamenti fuori dagli schemi: “Un gambero al lunapark”, “Coda di bue, alghe e zucchero filato”, “I cavatelli, genziana e liquirizia”. E ancora “Ravioli, fegatini e limone”, “La pesca del giorno, pomodori e cozze”, “Agnello, caffè e tartufo” e il dessert “La dolce Clara, cipolla e platano tandoori”. L'ultimo atto si affida invece a “Trasparenze, specchi di verdi armonie”, “La tendenza dell'immaginario, trame di caviale e whisky” e “Choux! Resta solo la noce e la vaniglia”. Il progetto coinvolge anche la sala del Pagliaccio, elemento fondamentale dell'esperienza, dove il servizio diventa parte integrante della narrazione: «Una vera e propria rappresentazione gastronomica, un gioco di parti e di ruoli, uno scambio dinamico e costante per un'esperienza unica. La celebrazione di un viaggio che ancora non si è stanchi di percorrere».

La sala de Il Pagliaccio a Roma
A rafforzare il messaggio, la nuova comunicazione visiva del ristorante, che si affida a immagini forti, giochi di luce e buio, atmosfere misteriose e d'impatto. Il gesto simbolo è uno solo: un dito davanti alla bocca, a dire “silenzio”. È l'invito a fermarsi, ad ascoltare e vivere pienamente l'esperienza proposta. «Parlo io»: così Anthony apre questo nuovo capitolo, pronto a dimostrare ancora una volta chi è Il Pagliaccio. Così, in una Roma che continua a evolversi sul piano gastronomico, Il Pagliaccio sceglie ancora una volta la strada meno battuta, quella della trasformazione continua, senza concessioni alla moda o al revival. “MODE.XL - quaranta” non è un punto d'arrivo, ma un nuovo inizio: un modo diverso per dire che la storia, qui, non è ancora finita.
Via dei Banchi Vecchi 129/A 00186 Roma (Rm)
Mar-Ven 19:30-22:00; Sab 12:30-14:00, 19:30-22:00