Il turismo accessibile non riguarda più solo chi ha una disabilità: oggi si parla di accoglienza per tutti, dagli anziani ai genitori con passeggini e bambini piccoli, da chi ha disabilità sensoriali a chi cerca semplicemente spazi più comodi. «Non è più una nicchia, ma un segmento da 58 miliardi di dollari l'anno a livello globale», spiega Manuel Windegger, consulente esperto di marketing e accoglienza. Eppure, in Italia, meno di un hotel su tre può dirsi realmente accessibile. «Un paradosso, se si considera che queste persone viaggiano di più, restano più a lungo e sono fedeli a chi sa davvero accoglierle - spiega l'esperto - L'accessibilità, allora, diventa un'opportunità da cogliere, un valore aggiunto e non un semplice costo».

Il turismo accessibile non riguarda più solo chi ha una disabilità: oggi si parla di accoglienza per tutti
Turismo accessibile: da nicchia a segmento strategico
Un tempo era considerato un settore marginale, legato solo alle persone con disabilità motorie. Oggi il turismo accessibile si è trasformato in un mercato vastissimo. «Parliamo di un segmento che vale circa 58 miliardi di dollari a livello globale - spiega Windegger - e che comprende non solo chi ha disabilità, ma anche persone anziane, famiglie con bambini, mamme con passeggini».

È necessario un adeguamento dell'offerta turistica per soddisfare le diverse esigenze dei viaggiatori
In Italia, secondo le stime, oltre 3 milioni di persone hanno una forma di disabilità, a cui si sommano gli accompagnatori. Questo cambiamento di prospettiva richiede un adeguamento dell'offerta turistica per soddisfare le diverse esigenze dei viaggiatori.
Turismo accessibile: strutture in ritardo, ma potenzialità enormi
Nonostante il potenziale, in Italia meno di una struttura su tre è realmente accessibile. «Molti hotel si limitano ad avere camere con porte larghe e docce a filo pavimento, ma questo è solo il minimo sindacale. Servono soluzioni pensate fin dalla progettazione: spazi ampi, bagni con maniglioni a ventosa, armadi accessibili, rampe e piscine con acqua riscaldata», afferma Windegger. Il risultato? Chi trova strutture inclusive, spesso viaggia più a lungo della media: «Il soggiorno medio per questo tipo di ospiti è di 7-8 giorni, contro i 4-5 della clientela tradizionale».

Servono spazi ampi, bagni con maniglioni a ventosa, armadi accessibili, rampe e piscine con acqua riscaldata
Turismo accessibile: l'esperienza conta
Offrire servizi su misura non significa “medicalizzare” l'hotel, ma renderlo piacevole per tutti. «Ho diretto un resort completamente accessibile: ogni spazio era pensato per accogliere tutti, dai bungalow alla piscina, dove si riusciva un po' a coprire esigenze di tutti. Non era un ospedale, ma una struttura sempre piena, perché le persone si fidavano e tornavano», racconta Windegger. E aggiunge: «Quando un ospite si sente accolto con discrezione e professionalità, si fidelizza. Questo vale più di mille slogan».
Turismo accessibile: tecnologia e design per un'accoglienza elegante
Accessibilità non fa rima con bruttezza. Oggi il design e la tecnologia permettono di unire funzionalità ed estetica: «Pensiamo a QR code per descrizioni audio o video, a bagni a raso eleganti, a font leggibili nei menu. Anche i ristoranti possono contribuire all'inclusione, ad esempio con mappe tattili e opzioni per disabilità visive». E il personale? Va formato: «È fondamentale che sappia ascoltare, capire le esigenze specifiche e agire con discrezione già dalla prenotazione. Anche l'illuminazione e l'uso di mappe tattili con codice Braille possono migliorare l'esperienza per le persone con disabilità visive. L'obiettivo è creare ambienti inclusivi senza rinunciare all'estetica e alla funzionalità».

L'obiettivo è creare ambienti inclusivi senza rinunciare all'estetica e alla funzionalità
Turismo accessibile: una leva di valore
Molti albergatori temono che l'accessibilità sia un costo senza ritorno. In realtà, è l'opposto. «Chi viaggia con esigenze particolari è spesso disposto a pagare per un servizio adeguato: armadietti regolabili, scooter elettrici, accessori per la doccia. E sono tutti servizi a pagamento», sottolinea Windegger. Inoltre, queste persone non viaggiano da sole e richiedono offerte complete. Le destinazioni che si stanno attrezzando, come la Riviera Romagnola o alcune aree alpine, mostrano che l'inclusione può davvero fare la differenza.

Manuel Windegger, consulente, esperto di accoglienza e marketing della ristorazione
Detto questo, una comunicazione chiara e dettagliata delle caratteristiche accessibili della struttura è essenziale. «Sicuramente va creato un concept, un prodotto fatto nei modi giusti con una comunicazione di marketing adeguata», afferma Windegger. Descrivere nei dettagli le caratteristiche della struttura, dalle porte ai pavimenti, dai bagni antiscivolo alle attrezzature disponibili, aiuta i clienti a fare scelte informate e aumenta la fiducia nella struttura.