Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
giovedì 10 luglio 2025  | aggiornato alle 11:53 | 113388 articoli pubblicati

«Il vino non è solo per intenditori»: Camilli sdogana il sommelier pop

Intervista esclusiva a Sandro Camilli, presidente dell'associazione italiana sommelier: «Serve un linguaggio più smart e popolare, per far capire che anche il vino è giovane». Camilli rilancia il ruolo del sommelier e chiede ai ristoratori di investire finalmente nel personale di sala. Intanto Ais celebra i suoi 60 anni: dall'intuizione di Jean Valenti all’attuale impegno come Ente del Terzo Settore

di Mauro Taino
Redattore
04 luglio 2025 | 18:32
«Il vino non è solo per intenditori»: Camilli sdogana il sommelier pop
«Il vino non è solo per intenditori»: Camilli sdogana il sommelier pop

«Il vino non è solo per intenditori»: Camilli sdogana il sommelier pop

Intervista esclusiva a Sandro Camilli, presidente dell'associazione italiana sommelier: «Serve un linguaggio più smart e popolare, per far capire che anche il vino è giovane». Camilli rilancia il ruolo del sommelier e chiede ai ristoratori di investire finalmente nel personale di sala. Intanto Ais celebra i suoi 60 anni: dall'intuizione di Jean Valenti all’attuale impegno come Ente del Terzo Settore

di Mauro Taino
Redattore
04 luglio 2025 | 18:32
 

LAssociazione Italiana Sommelier (Ais) si appresta a celebrare un traguardo significativo: sessant’anni dalla sua fondazione, avvenuta il 7 luglio 1965 su iniziativa di Jean Valenti, figura chiave per la valorizzazione della cultura del vino in Italia. Un anniversario che darà il via a un programma di celebrazioni che si estenderà per tutto il 2025, con partenza simbolica da Milano, luogo in cui l’associazione è nata e si è sviluppata nei suoi primi anni. Il presidente nazionale Sandro Camilli, in questa intervista esclusiva a Italia a Tavola chiede un cambio di rotta alla ristorazione italiana per valorizzare la figura del sommelier in sala e sottolinea la necessità di adottare un linguaggio più «pop».

Ais, Camilli: serve un linguaggio più "pop"

Che bilancio fa di questi 60 anni di Ais?
Dall’azione di una persona, la storia dell’Associazione è cambiata: Jean Valenti per primo ha cominciato a raccontare non solo la produzione, ma anche cosa c’è dietro ad una bottiglia di vino. E da allora è nata un'associazione autonoma, un'associazione libera, che si è dedicata alla formazione professionale, che è diventata un’istituzione per quello che è la diffusione della cultura del vino e che oggi può contare su circa 45mila soci. Il riconoscimento come Ente del Terzo Settore nel 2023 ci ha dato una forte spinta, ma è stato fondamentale aprire le porte a tutti: abbiamo accolto una comunità, composta da uomini e donne, e vogliamo essere un’associazione sempre più inclusiva, con un modo di guardare al futuro un pochino diverso, ma senza mai scordare alcuni dei nostri contenuti tecnici.

«Il vino non è solo per intenditori»: Camilli sdogana il sommelier pop

Sandro Camilli, presidente Ais

Che sfide deve affrontare oggi l’Associazione?
È evidente che qualche difficoltà nel comunicare con le nuove generazioni ci sia, e quindi sicuramente dobbiamo iniziare a parlare in modo diverso, soprattutto sui loro canali. Dobbiamo cercare di intercettare le loro esigenze e i loro linguaggi, questo è certo. Non lo dico solo io, ormai è una consapevolezza condivisa da tutti: siamo immersi in un contesto in cui la cultura del vino e la valorizzazione dei prodotti enogastronomici devono evolvere. Siamo parte integrante del mondo produttivo e vogliamo continuare a lavorare insieme, come sistema. Non parlo solo a titolo personale, ma credo che ognuno di noi debba diventare ambasciatore di questo valore culturale. È un impegno che abbiamo, quasi un dovere civico: promuovere con competenza e passione il valore del vino.

Cosa si può fare?
Forse oggi il vino ha bisogno di ripensare il proprio linguaggio, renderlo più “smart”, più diretto, e magari inserire anche un pizzico di “pop”. Questo non significa banalizzare, ma rendere il messaggio più accessibile, più vicino a quei giovani che oggi scelgono altre bevande, altri codici. Dobbiamo far capire che anche il vino è giovane, che può parlare la loro lingua e far parte del loro stile di vita.

Ais, Camilli: investire nel personale di sala

Guardando invece al mondo della ristorazione com’è la situazione oggi?
L’appello che rivolgo a tutti i ristoratori, a chi lavora nel mondo della ristorazione e dell’accoglienza, è chiaro e voglio ribadirlo con forza: investite nella figura professionale di sala. Collaborare con un professionista qualificato in sala - e non parlo solo di chi prende le ordinazioni - è un vero investimento culturale ed economico. Ancora oggi, purtroppo, questa figura viene percepita in molti contesti come marginale, come un ruolo “di servizio” anziché come protagonista della valorizzazione enogastronomica.

«Il vino non è solo per intenditori»: Camilli sdogana il sommelier pop

Il ruolo del sommelier in sala è fondamentale

Che problemi ci sono?
Registriamo ogni giorno la difficoltà degli imprenditori a trovare personale qualificato. Ma, anche quando lo trovano, la figura di sala viene ancora vista più come un costo che come una risorsa. È un errore strategico. Perché avere un professionista di sala capace e preparato significa valorizzare il vino, raccontarlo, promuoverlo, e quindi venderlo meglio. Questa non è una spesa, ma un investimento che genera valore e redditività, anche in momenti complessi come quello che stiamo vivendo, segnato da sfide come la gestione del consumo responsabile, le questioni legate alla percezione dell’alcol, le tendenze salutistiche, i cambiamenti normativi. Essere al servizio del vino oggi vuol dire anche questo: costruire squadra, cultura, consapevolezza. E farlo partendo da chi, in sala, ha il compito di raccontare e rappresentare al meglio quello che c’è nel bicchiere.

Ais, una crescita continua e capillare sul territorio

Dai 500 soci del 1970, Ais è oggi una realtà strutturata con una rete capillare di delegazioni provinciali, attive in ogni angolo del Paese. Questa diffusione ha permesso di democratizzare l’accesso alla cultura del vino, offrendo corsi di formazione e attività divulgative a un pubblico sempre più ampio. La struttura decentrata dell’associazione è oggi considerata la sua principale forza, grazie al ruolo delle singole sezioni regionali, che saranno protagoniste degli eventi celebrativi lungo tutto l’arco dell’anno. Ais si è affermata negli anni come punto di riferimento per la formazione dei sommelier e come autorevole interlocutore nel panorama enogastronomico nazionale, mantenendo una posizione indipendente e culturalmente attiva. «Il 7 luglio di sessant’anni fa, il nostro fondatore Jean Valenti ebbe una visione di libertà, creando un’associazione indipendente il cui unico scopo fosse la cultura - ha detto Camilli -. Oggi quella visione è la nostra identità, rafforzata dallo status di Ente del Terzo Settore. Celebreremo questo traguardo per un intero anno, affidando i festeggiamenti proprio alla forza delle nostre sedi regionali, che sono il cuore pulsante della nostra grande comunità». 

«Il vino non è solo per intenditori»: Camilli sdogana il sommelier pop

Ais festeggia 60 anni

Dal 2023, Ais ha acquisito lo status di Ente del Terzo Settore (ETS), un cambiamento che, come sottolineano i vertici dell’associazione, non rappresenta solo un aggiornamento normativo, ma un impegno formale a operare con finalità sociali e in piena trasparenza. Tra i progetti più rilevanti in quest’ambito c’è la Giornata Nazionale della Cultura del Vino e dell’Olio, realizzata in collaborazione con il Ministero della Cultura (MIC), il Ministero dell’Agricoltura (MASAF) e il Ministero dell’Istruzione (MIM). L’evento prevede borse di studio finanziate interamente da Ais e destinate agli studenti degli istituti superiori, a testimonianza dell’attenzione dell’associazione verso le nuove generazioni e la formazione scolastica.

Ais, un’eredità viva, proiettata verso il futuro

La vocazione sociale di Ais si esprime anche attraverso progetti concreti che mirano all’inclusione e al sostegno di categorie fragili. Tra questi “Sommelier Astemio”, programma che offre opportunità professionali a giovani con bisogni speciali, promuovendo l’inclusività all’interno del settore ed “Essenze di Vite”, iniziativa che prevede borse di studio per promuovere il talento femminile nel mondo del vino. Questi interventi mostrano come la cultura enologica possa diventare strumento di crescita sociale, oltre che settore economico e culturale di rilievo. Le iniziative locali, coordinate dalle delegazioni regionali, hanno un ruolo centrale nell’attuazione concreta di questi progetti, contribuendo a rafforzare il legame tra Ais e il territorio.

TeamSystem

Le celebrazioni per il sessantesimo anniversario rappresentano un’occasione di bilancio, ma anche uno stimolo per rinnovare l’impegno in vista delle sfide future. La centralità del vino nella cultura italiana, l’interesse crescente per la sostenibilità e l’evoluzione dei consumi pongono nuove domande a cui Ais intende rispondere attraverso formazione, aggiornamento e attività di divulgazione. Come sottolineano i responsabili dell’associazione: «Ais è diventata una comunità diffusa, con l’obiettivo di condividere conoscenze e competenze, ma anche di generare impatto sociale nei contesti locali». Il 2025 sarà quindi un anno di celebrazioni attive, che restituiranno visibilità al ruolo svolto da Ais in oltre mezzo secolo di storia.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali
       



Electrolux
Cappa delle Pizze

Molino Grassi
Brita