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Appassionato, romantico, metodico: Simone Nannini si racconta

Abbiamo sollevato il cappello da cuoco a Simone Nannini de Il Girone dei Golosi di Cento (Fe), che ci ha svelato i suoi segreti: da cosa voleva diventare da grande a ciò che non manca mai nel suo frigo

di Carla Latini
 
21 giugno 2021 | 09:30

Appassionato, romantico, metodico: Simone Nannini si racconta

Abbiamo sollevato il cappello da cuoco a Simone Nannini de Il Girone dei Golosi di Cento (Fe), che ci ha svelato i suoi segreti: da cosa voleva diventare da grande a ciò che non manca mai nel suo frigo

di Carla Latini
21 giugno 2021 | 09:30
 

Simone Nannini nasce a Cento (Fe) nel 1983 e fin da piccolo sviluppa una grande curiosità per la cucina grazie alla sua famiglia di eccellenti buongustai. Il percorso di formazione iniziale però è di tipo tecnico: si diploma perito dell’Elettronica e delle Telecomunicazioni per poi laurearsi in Ingegneria delle Telecomunicazioni. Le varie esperienze lavorative lo fanno a viaggiare per l’Europa e nel mondo. Saranno proprio i contatti e le conoscenze di altre culture gastronomiche a stimolare la mai sopita passione per la cucina. Nel tempo libero si dedica allo studio culinario, approfondisce tecniche e, quando possibile, va per ristoranti stellati e non a scoprire nuovi piatti. Nel 2014 si qualifica assaggiatore Onav nella sezione di Bologna.

Nel frattempo insieme a Veronica, sua moglie, si dedica all’attività di chef a domicilio per alcuni anni, fino ad acquistare il ristorante Il Girone dei Golosi di Cento nel 2017, di cui oggi è chef. Con la moglie, da subito, sceglie la via migliore: mette “il cuore nel piatto” raccontando le sue esperienze e i suoi ricordi attraverso i vari menu. Simone crede che la cucina sia anche responsabilità. Il cuoco deve dare voce e valorizzare il territorio, i bravi produttori e far capire l’importanza del rispetto dell’ambiente e della natura. Segue la stagionalità e presenta piatti con elementi apparentemente poveri o poco utilizzati in cucina.

Appassionato, romantico, metodico Simone Nannini si racconta

Simone Nannini


Da bambino cosa sognavi di diventare?
Calciatore o tennista

Il primo sapore che ti ricordi.
Il sapore della torta di riso, un dolce tipico emiliano che mia nonna fa sempre

Qual è il senso più importante?
Tutti i sensi sono importanti ma la vista è fondamentale per la presentazione del piatto

Il piatto più difficile che tu abbia mai realizzato.
I dolci: tra me e la pasticceria c'è un rapporto di amore/odio

Come hai speso il primo stipendio?
Ovviamente per mangiare: cena-degustazione in un ristorante di Bologna

Quali sono i tre piatti che nella vita non si può assolutamente fare a meno di provare?
Scampi alla pizzaiola di Antonino Cannavaccioulo, Tortellini con panna di affioramento di Franco Mirasole e Tataki di ricciola di Gianfranco Pascucci

Cosa non manca mai nel frigo di casa tua?
Lime e limoni ci sono sempre

Qual è il tuo cibo consolatorio?
Cioccolato, adoro quello di Modica

Che rapporto hai con le tecnologie?
Mia moglie mi dice sempre che sono “vecchio dentro” per come mi approccio alle tecnologie

All’Inferno ti obbligano a mangiare sempre un piatto: quale?
Arista di maiale... della suocera!

Chi inviteresti alla cena dei tuoi sogni?
Mia moglie, che per fortuna condivide con me la passione per la cucina e per i viaggi

Quale quadro o opera d’arte rappresenta meglio la tua cucina?
La Hundertwasserhaus, un complesso di case popolari a Vienna costruite da Friedensreich Hundertwasser in armonia con la natura

Se la tua cucina fosse una canzone quale sarebbe?
“I migliori anni della nostra vita” di Renato Zero


Per informazioni: www.ristoranteilgironedeigolosi.it


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