Non è trascorso molto tempo da quando il New York Times ha citato la Calabria come la zona in Italia che ha la migliore cucina del Belpaese. Proprio per questo, in nome di un turismo enogastronomico che (pre-pandemia) era sempre più scelto dai viaggiatori di tutto il mondo, il quotidiano americano ha stilato tra le mete turistiche più apprezzate e ricercate nel mondo la Calabria, merito di prodotti tipici e alta cucina.
Filippo Cogliandro
Una meta imperdibile, dalle motivazioni estetiche ma principalmente gastronomiche. "Il cibo italiano oltre le mete tradizionali" titola la giornalista statunitense Danielle Pergament secondo la quale i piatti migliori d'Italia si trovano proprio nella regione "di punta" dello stivale e non, come ci sia aspetterebbe, "a Roma o in Toscana".
Uno chef emergente nella nouvelle vague della gastronomia calabrese è
Filippo Cogliandro, proprietario del Ristorante L’Accademia di Reggio Calabria.
La sua cucina si basa sull’agricoltura biologica e sulla riscoperta di vitigni autoctoni, ma anche sullo studio delle ricette “storiche” reinterpretate però in maniera contemporanea, oltre che sull’uso “moderno” dei prodotti tipici, come il Bergamotto di Reggio Calabria e l’olio ottobratico dell’Aspromonte (usato su tutto, ma anche adoperato come principale attore di alcune sue ricette).
Secondo il New York Times la migliore cucina d'Italia è in Calabria
Come ci dice Filippo, da casa sua, in tempo di coronavirus... «Il mangiare insieme diventa il fulcro di convivialità e di una condivisione. In tempo di coronavirus prendiamo l’occasione di stare in casa, con tutta la nostra famiglia,
stiamo a tavola per “capire” la nostra regione che ha sempre avuto un rapporto stretto con la vita dei campi e con i cibi di nicchia, con le antiche varietà di prodotti che ci arrivano sulla tavola».
«Noi abbiamo la fortuna - prosegue lo chef - di avere una vetrina a cielo aperto delle eccellenze agroalimentari, come l’olio, l’ottobratico delle colline Aspromontane, dell’Olearia San Giorgio, usato in tutti i miei piatti e legato alle radici storico-culturali della mia regione, ricette antichissime, come “la stroncatura”, pasta artigianale delle Sorelle Salerno, una ricetta di cucina povera che risale al ‘700, tipica della zona di Gioia Tauro ma oggi estesa in tutta la Calabria».
L'ottobratico è fonte di ispirazione in cucina
«Anche l’ottobratico è una fonte di ispirazione, della zona collinare dell’Aspromontano, è un olio fruttato delicato che possiede una proprietà salutistica di prim’ordine, la vitamina E, per via di un alto contenuto di polifenoli e tocoferoli che gli conferiscono una stabilità alta ed un’alta efficacia di antiossidante naturale. Sono riuscito persino a creare il gelato all’olio, una bontà dinamica dedicata alla coesione che il cibo genera, allo stare insieme, proprio per riportare il cibo al suo valore centrale di vita. E l’ottobratico diventa così un viaggio nei sapori, attraverso secoli e luoghi, affettuoso partner di piatti speciali che sanno di casa, quando non si aveva fretta, profumi che impregnano la cucina, ti fanno socchiudere gli occhi, sognare».
foto: Franco RaineriPer informazioni:
www.laccademia.it