Felice, positivo, empatico Ivan Giavarini si racconta

Abbiamo sollevato il cappello da cuoco ad Ivan Giavarini, titolare di Arcigusto a Paratico (Bs), che ci ha svelato i suoi segreti: da cosa voleva diventare da grande a ciò che non manca mai nel suo frigo

13 agosto 2020 | 06:50
di Carla Latini
Ivan Giavarini inizia con il lavoro e la fame di apprendere, i grandi maestri, le prove di un’impresa e poi una fase di maturità dove tutto acquista un senso. Con l’amore per la sua donna e la nascita di Vittoria. Trovato il senso, arriva Arcigusto, scuola di cucina con ristorante didattico. Quasi una scommessa. Situato nei locali di un noto elettrauto di Paratico (Bs), sul lago d’Iseo, gli permette, con grande sacrificio, pochi soldi, molta pazienza e l’aiuto di papà Luigi e mamma Gabriella, di realizzare il sogno di un loft con cucina a vista in cui regna la libertà.


Ivan Giavarini

Il menu, dettato dal mercato e dalla sua curiosità, Ivan lo decide con gli ospiti. Unica regola: il buono per il bello. Un luogo in cui il cliente diventa amico, la tavola convivio, la fatica gioia dell’incontro e dello scambio, il sapere un modo per allietare i commensali.

In questa pienezza c’è anche l’esperienza presso l’Istituto Politecnico di Grumello del Monte (Bg). Ivan non è mai stato uno studente modello, eppure con gli allievi si è stabilita subito un’energica empatia. Famiglia, Arcigusto e scuola lo rendono un uomo felice, positivo, che sogna ancora. Ha in mente un allevamento di asini da compagnia, chissà!



Da bambino cosa sognavi di diventare?
Cuoco o pompiere

Il primo sapore che ti ricordi.
Il profumo poetico delle pentole sporche che dovevo lavare

Qual è il senso più importante?
Il senso... della passione

Il piatto più difficile che tu abbia mai realizzato.
Penne al salmone

Come hai speso il primo stipendio?
Divertendomi a Riccione

Quali sono i tre piatti che nella vita non si può assolutamente fare a meno di provare?
Pane e formaggio, salame e vino rosso

Cosa non manca mai nel frigo di casa tua?
L’antibiotico di Vittoria, la mia bimba

Qual è il tuo cibo consolatorio?
Sofficini

Che rapporto hai con le tecnologie?
Pessimo, e anche loro nei miei confronti!

All’inferno ti obbligano a mangiare sempre un piatto: quale?
Cervella fritte

Chi inviteresti alla cena dei tuoi sogni?
Chi vuole divertirsi

Quale quadro o opera d’arte rappresenta meglio la tua cucina?
Le opere di Pollock

Se la tua cucina fosse una canzone quale sarebbe?
“Meravigliosa creatura” di Gianna Nannini


Per informazioni: www.facebook.com/arcigusto

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