Italian sounding e plastica nei mari Euro-Toques dice basta

Due ideologie, due campagne, un mondo migliore: Euro-Toques ci crede tanto da essere in prima linea nella lotta contro il falso Made in Italy e il problema della plastica monouso

25 giugno 2019 | 08:45
di Enrico Derflingher
Essere cuochi non significa solo avere talento tra i fornelli, realizzando piatti equilibrati, originali e di gusto. Per noi di Euro-Toques è molto di più. Certo valorizzare le tradizioni, promuovere i prodotti del territorio, mettere la nostra cucina a disposizioni di iniziative solidali e fare cultura alimentare tra le nuove generazioni. Accanto a questi meriti, la nostra associazione è in prima linea anche nel sostenere il Made in Italy e nel salvaguardare l'ambiente.


#LessPlasticIsMoreLife

Entrambe queste direttive che ogni giorno accompagnano la nostra filosofia si concretizzano oggi in due campagne che Euro-Toques Italia insieme a tutte le altre delegazioni europee hanno voluto ardentemente. La prima è #StopCiboAnonimo, campagna per cui Coldiretti ha lottato in Italia e che Euro-Toques ha portato in sede di discussione in Europa: i cittadini hanno diritto di essere tanto protetti quanto informati sul cibo che scelgono di acquistare o mangiare. Ecco perché è fondamentale che la tracciabilità degli alimenti sia sempre indicata chiaramente, perché ci sia sicurezza, ci sia qualità e, come la filosofia dell'associazione insegna, sia attribuito il giusto valore a quei piccoli e grandi produttori che si contraddistinguono nel nostro Paese. Una campagna che aiuta allo stesso tempo a rallentare quel fenomeno così esteso quale è l'italian sounding, che ha già raggiunto i 100 miliardi di euro.

Sensibilizzare è importante, ma per Euro-Toques non è sufficiente farlo sul prodotto finale, è anzi necessario cominciare dal "punto di partenza". Ecco il perché della campagna #LessPlasticIsMoreLife. Decisamente attuale la notizia secondo la quale dal 2021 la plastica monouso sarà messa al bando in tutta l'Ue. Euro-Toques in questa scelta ha fatto la sua parte, perché anche in cucina questo problema non è irrilevante. Capita spesso infatti che la plastica arrivi in mare, tra contenitori monouso, posate e bicchieri, tutti prodotti che oltre a danneggiare il pianeta, si ritrovano poi nei pesci che una volta pescati vengono cucinati da noi cuochi.

Siamo fieri come associazione di aver contribuito al successo che queste due campagne stanno ottenendo; ne sono fiero anch'io, in prima persona, che nei miei ristoranti a Taiwan porto solo cibo italiano al 100% e che finalmente non dovrò più preoccuparmi di cucinare tonni appena pescati al cui interno - come mi è capitato quando lavoravo in Giappone - si rischiano di trovare bicchieri di caffè monouso o posate di plastica ancora avvolte nel cellophan. Una vittoria per me, per la mia squadra e per tutti coloro che tifano per una cucina sana e un ambiente non contaminato.

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Alberto Lupini


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