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Cena di San Valentino covid free: a Milano La Parilla apre ai "tamponati" con certificato negativo

Provocazione preannunciata sui social della ristoratrice Mary Marchese che sfida il Dpcm sulla zona gialla. Cenerà chi esibirà il certificato di un tampone fatto 24 ore prima. E fuori dal locale degli infermieri effettueranno test sierologici rapidi per chi ha prenotato. Lavorare in sicurezza si può .

di Alberto Lupini
direttore
 
14 febbraio 2021 | 12:44

Cena di San Valentino covid free: a Milano La Parilla apre ai "tamponati" con certificato negativo

Provocazione preannunciata sui social della ristoratrice Mary Marchese che sfida il Dpcm sulla zona gialla. Cenerà chi esibirà il certificato di un tampone fatto 24 ore prima. E fuori dal locale degli infermieri effettueranno test sierologici rapidi per chi ha prenotato. Lavorare in sicurezza si può .

di Alberto Lupini
direttore
14 febbraio 2021 | 12:44
 

Lo diciamo subito perché non ci siano equivoci: questa è una provocazione utile a fare capire che ci possono essere soluzioni praticabili per stare in sicurezza al ristorante, ma non è certo quello che proponiamo di fare a tutti. Detto ciò, e ribadita la scelta di rispettare la legge, non possiamo non guardare con simpatia, ed interesse, all’iniziativa che animerà la serata milanese di San Valentino: Mary Marchese, proprietaria de La Parrilla Mexicana (a 20 metri da corso Sempione) apre e sfida le autorità all’insegna di un locale covid free.

Mary Marchese - Cena di San Valentino covid free La Parilla apre ai tamponati

Mary Marchese (foto Newsby)

Nonostante i divieti (siamo in zona gialla e si può aprire solo a pranzo) il locale sarà aperto per cena, ma solo a chi esibirà l’esito di un tampone recentissimo. E per chi non l’ha, niente paura, in un piccolo dehors che sarà attrezzato ad hoc si saranno infermieri pronti a fare dei tamponi rapidi e permettere così l’accesso al locale.

La ristoratrice siciliana non è alla sua prima iniziativa di rilievo. Ai milanesi ha insegnato come “piegare” con grinta e durezza i leoni da tastiera che usano la fogna di TripAdvisopr per scaricare le loro frustrazioni. Alcune delle sue risposte taglierebbero le gambe a qualunque bullo o gradaso e, a conferma che non serve essere deboli con gli imbecilli, il suo locale è sempre stato pieno… E nelle scorse settimane è stata fra le animatrici di #ioapro, beccandosi ovviamente delle multe.

E di sanzioni, visto l’annuncio dato per tempo, ce ne saranno probabilmente anche stasera. Ma queste per la Marchese non sembrano importanti. «Se il problema è il contagio – dice – noi garantiamo che nessuno all’interno abbia il virus e quindi nessuno può essere contagiato». Un’affermazione che presuppone che anche tutto il personale sia “tamponato”. L’iniziativa nei fatti costituisce il promo passo di quella strategia per arrivare ai locali covid free dove il tampone, e una volta vaccinati tutti, il certificato di vaccinazione costituiranno il lasciapassare, come Italia a Tavola sostiene da tempo e come Fipe e Fiepet hanno proposto che si possa fare al più presto coinvolgendo tutti gli addetti.

Mary Marchese dimostra ancora una volta la determinatezza con cui vuole salvare la sua attività che, dopo mesi di chiusura, non può certo sopravvivere coi 20 coperti del pranzo quando, in epoca pre-covid, faceva 400 coperti, su due turni, ogni sera…

Cena di San Valentino covid free La Parilla apre ai tamponati

La Parilla Mexicana
Ma vediamo cosa propone per San Valentino. Come si legge cui social, dalle 18 alle 22 la sua saracinesca sarà alzata e avrà accesso libero chi, avendo prenotato, esibirà l’esito negativo di un tampone effettuato al massimo 24 ore prima. Ma per chi non ha certificato provvederà il locale: degli infermieri effettueranno infatti dei test sierologici con esito quasi immediato, così da selezionare l’accesso. E in sala ci sarà poi il rispetto dei protocolli di sicurezza, così da dimostrare a tutti che come si accede a pranzo in un ristorante, non c’è ragione di non farlo la sera, soprattutto se nessuno è portatore di virus…

E a Milano parte così la cena con tampone e tavolo certificati per lavorare in sicurezza. Peccato che per farlo si debbano sfidare le autorità.

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