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La Paestum dell'azienda agricola San Salvatore. Ospitalità dalla terra alla tavola

La famiglia Pagano parte dall'allevamento di bufale, passa per la produzione di vini di qualità Igt per arrivare a ristoranti in riva al mare e strutture alberghiere di alto profilo

di Marco Di Giovanni
 
30 marzo 2021 | 10:30

La Paestum dell'azienda agricola San Salvatore. Ospitalità dalla terra alla tavola

La famiglia Pagano parte dall'allevamento di bufale, passa per la produzione di vini di qualità Igt per arrivare a ristoranti in riva al mare e strutture alberghiere di alto profilo

di Marco Di Giovanni
30 marzo 2021 | 10:30
 

Ricordi di un'estate fa. Ricordare è necessario: appigliarsi ai ricordi, in questa fase emergenziale che continua a macinare frustrazioni, stress e limitazioni, è un buon modo per aiutarsi a portare pazienza. Posso considerarmi fortunato: ricordi preziosi di libertà, genuinità, natura, ospitalità ed enogastronomia di qualità li sento ancora freschi e quasi presenti quando ripenso alla mia sosta a Paestum (Sa), in compagnia della variegata offerta dell'Azienda agricola San Salvatore 1988.

Il Parco Archeologico di Paestum, un viaggio indietro nel tempo

Il Parco Archeologico di Paestum, un viaggio indietro nel tempo


Paestum: fuori dal tempo, fuori dal comune
La Campania ha tanti tesori da offrire. Napoli con i suoi vicoli e la sua pizza. Pompei con le sue rovine e la sua alta cucina. La Costiera Amalfitana con i suoi tramonti mozzafiato e i suoi b&b caratteristici. E Paestum, con la Dieta mediterranea, il suo Parco Archeologico... e tanto altro.

Il Parco Archeologico di Paestum è un luogo fuori dal tempo, o meglio ancora indietro nel tempo: chi passeggia per le sue strade pare venga teletrasportato fino alla Magna Grecia, ché nei paesaggi poco o niente è cambiato. Qui ci son passati Greci, Lucani e Romani, tra gli altri. E nonostante questo i tre magnifici templi dorici si sono incredibilmente conservati. Dedicati a Nettuno ed Hera, sono una tappa obbligatoria per chi passa di qui, una mattina.

Il Savoy Beach Hotel, quell'ospitalità tutta italiana
Dopo un veloce viaggio nel tempo e un pranzo a Casa Coloni, ci spostiamo al Savoy Beach Hotel, la struttura "top ospitality" della famiglia Pagano. Varcato l'ingresso e attraversata la hall - ampia, curata nei minimi dettagli, tra giochi di bianchi e gialli zafferano, rimandi orientali e mediterranei - ci sistemiamo in una delle camere dell'hotel. In stile moderno, la stanza di proietta dal dentro al fuori. Doccia a vista sulla camera da letto, il salotto e un lungo balcone dove godere del caldo sole estivo, coccolati dalla mineralità del Vetere, il rosato dell'azienda agricola, elegante e persistente.

Uno spazio di relax e stile al Savoy Beach Hotel
Uno spazio di relax e stile al Savoy Beach Hotel


Gli spazi della struttura sono stati completamente rivisti durante il primo lockdown: ora esprimono la volontà di accogliere una clientela ad ampio spettro ma di alto profilo, sia italiana che internazionale. Ne è stata fatta di strada dal 1980, quando l'imprenditore Giuseppe Pagano inizia il suo percorso nel mondo dell'ospitalità, con un obiettivo chiaro in testa: creare una location unica, capace di rispecchiare dignitosamente la maestosità di Paestum. Obiettivo raggiunto (sia con il Savoy Beach, sia con il vicino Boutique Hotel Esplanade).

Peppino Pagano (a destra) nella hall del Savoy Beach, in compagnia dello chef Filippo La Mantia
Peppino Pagano (a destra) nella hall del Savoy Beach, in compagnia dello chef Filippo La Mantia


Oltre alla hall e alle camere, un Giardino d'inverno, ambiente intimo e raccolto, una sorta di terrazza estesa che unisce il dentro col fuori; eleganti poltrone su cui accomodarsi sorseggiando un aperitivo e godendo delle fragranze esotiche dell'ambiente. La terrazza, un angolo racchiuso nel grande parco della struttura: qui si fa colazione, ammirando la luce del sole frangersi sulla piscina in pietra lavica, oppure si sorseggia un buon cocktail lasciandosi coccolare da musica e relax.

E ancora piscine (tutte diverse), e ancora verde (il parco maiolicato si estende per oltre 20mila mq) e, ciliegina sulla torta, la cucina mediterranea d'autore di Giovanni Solofra al ristorante Tre Olivi.



Per informazioni:
www.savoybeachhotel.it
www.treolivi.com
www.hotelesplanadepaestum.com

Azienda agricola San Salvatore, un luogo di produzione dove il tempo rallenta
Riposati, sazi e soddisfatti, siamo pronti a scoprire la storia, gli aneddoti e le perle dell'azienda agricola firmata famiglia Pagano. Non è molto distante, una manciata di minuti in macchina, ed è subito un tuffo nella terra del Cilento. La storia dell'azienda inizia negli anni '40 alle falde del Vesuvio. "Altri tempi, frammenti di emozioni che si riscoprono oggi nel nostro amore per l'agricoltura biologica o biodinamica, ma mai intensiva", così riporta il sito web. Un'evoluzione che ha mantenuto la stessa filosofia ma, decisamente, ha accresciuto volumi e offerta.

In visita all'Azienda agricola San Salvatore
In visita all'Azienda agricola San Salvatore


Qualche informazione per darvi un'idea? Siamo all'interno del Parco nazionale del Cilento. Qui si fa di tutto: allevamento (di bufale, 550 per la precisione), coltivazioni (ampie distese di frutteti e olivi, poi grano, mais e fieno) e... naturalmente, vino. Ottimo vino (300mila bottiglie certificate Igt). Stiamo parlando di un'area che si estende per 149 ettari. Circa 26 sono dedicati alla vite, 4 al frutteto, 15 all'oliveto. Senza dimenticare il rispetto per l'ambiente e una mentalità sostenibile alla base delle scelte produttive: la riduzione di emissioni di CO2 è di 808.750 kg per anno. 

Grandi volumi, fresca mentalità imprenditoriale, progressiva visione del lavoro aziendale rispetto alla salute del nostro mondo... Eppure qui in azienda tutto sembra "rallentato": non c'è fretta, viene lasciato a tutti, anche al turista di passaggio, il tempo di godere dell'atmosfera del posto, di quei luoghi che conservano una memoria, una storia.

Il Vetere, rosato da uve Aglianico, nel suo packaging limited edition
Il Vetere, rosato da uve Aglianico, nel suo packaging limited edition


Ascoltare le parole di Peppino Pagano, impegnato a raccontare con passione la storia dell'azienda, i successi raggiunti è già di per sé ammaliante. Ma assume tutt'altro valore se in accompagnamento si ha un calice di vino cilentano.
Segnaliamo il Vetere (magari da acquistare, prima di congedarsi, nella sua edizione limitata), un rosato da uve 100% Aglianico accuratemente selezionate a mano; e lo Jungano, Aglianico Igp Paestum: rotondo, raffinato, intenso ed elegante. Ah, e naturalmente un olio extravergine di oliva bio (packaging davvero elegante - non ci sarebbe da stupirsi a vederne lo stesso recipiente su di uno scaffale di profumi), con olive dell’oliveto di Stio Cilento, ideale per accompagnare verdure cotte, spezzatini di carni bianche con verdure, pesce e arrosto.

Per informazioni: www.sansalvatore1988.it

Il Beach Club '93. Ottimi cucina e servizio, ma varrebbe il viaggio già solo per vista ed atmosfera
Pollice in su per la realtà Pagano, che ci consiglia di terminare questa giornata - di storia, scoperte ed eccellenze - al Beach Club 93, un lounge bar e ristorante di pesce direttamente sulla spiaggia con vista mare. In una posizione invidiabile, forte di uno staff ben preparato, alla mano e attento, assaggiamo piatti semplici ma eccelenti grazie alla forza della qualità delle materie prime selezionate. Un Misto crudo di mare, un Tagliolino all'astice come tradizione vorrebbe e il Pescato del giorno alla griglia. Semplicità è la parola d'ordine: l'elegante semplicità del servizio in sala; la genuina semplicità delle materie prime... e, perché no?, un semplice abbinamento (ma azzeccatissimo): il Calvazio, un Greco di Tufo dell'azienda agricola San Salvatore.



Se vi siete lasciati trasportare da questo viaggio tra natura, cultura ed enogastronomia e siete quasi dispiaciuti sia terminato... Avete già intuito dove recarvi in vacanza quest'estate.

Per informazioni: www.beachclub93.com

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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