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Locanda Radici di Angelo D’Amico cucina gourmet con tocco sannita

Del sannita il valente chef Angelo D'Amico ha la tenacia, la laboriosità e l'abitudine a contare sulle sue forze. Corona così, alla soglia dei suoi primi 40 anni, il sogno di un locale tutto suo tra gourmet e tradizione

di Vincenzo D’Antonio
 
27 dicembre 2016 | 14:48

Locanda Radici di Angelo D’Amico cucina gourmet con tocco sannita

Del sannita il valente chef Angelo D'Amico ha la tenacia, la laboriosità e l'abitudine a contare sulle sue forze. Corona così, alla soglia dei suoi primi 40 anni, il sogno di un locale tutto suo tra gourmet e tradizione

di Vincenzo D’Antonio
27 dicembre 2016 | 14:48
 

Il Sannio, con la sua storia che comincia ben prima di Roma e che culmina con la dominazione longobarda (VII - X secolo), imprime alla sua regione, la Campania, il vasto e lussureggiante tocco verde (insieme con l'attigua Irpinia) ed il laborioso ardimento delle sue genti, così virtuosamente alle loro terre radicate. Si aggiunga a ciò che nell'ambito della fertile e positiva stagione della ristorazione di qualità in Campania, è proprio il Sannio a spiccare con sue pregevoli realtà. Tra queste, nuovissima la sede, ben noto lo chef patron Angelo D'Amico, la Locanda Radici di Angelo D'Amico.

Locanda Radici di Angelo D’Amico cucina gourmet con tocco sannita

Siamo ai piedi del Massiccio del Taburno, sui contrafforti dell'ubertosa Valle Telesina. Sguardo che spazia fino al Massiccio del Matese per poi giungere, nelle terse giornate invernali, fino al Mare Tirreno. Locale elegante, sapientemente arredato, piacevolissimo il binomio cromatico bianco-fango, radice che sgorga dal soffitto ad evocare un passato che illumina il radioso presente. Lodevole l'operato del giovane architetto Valentino Formichella.

Circa 50 i coperti all'interno dell'articolata struttura, circa altrettanti all'aperto, allorquando la propizia stagione consentirà cene aventi per tetto un cielo di stelle. Angelo D'Amico ai fornelli ad interpretare la sua cucina, fatta di utilizzi propri e mai avventati delle rigogliose materie prime che il Sannio sa donare. Notazione per l'orto di casa. Qui siamo al…metro zero, dacché l'orticello, l'orto vero e proprio appena poco discosto, è a portata di sala e di cucina.

In sala, garbato, professionale, molto giovane, il maitre Cesario De Francesco, dalla vicina Puglia proveniente. I pani sono tutti fatti in casa; tra questi memorabili quello integrale, la pizza molle ed i taralli. Funzionale e di elegante pregevolezza estetica sia il menù che la carta dei vini. Carta dei Vini ordinata per aree e senza distinzione, nel suo elencarsi, tra vini bianchi e rossi. Nel calice una gagliarda Falanghina Del Sannio Dop by Janare.

Locanda Radici di Angelo D’Amico cucina gourmet con tocco sannita

Pancotto di fagioli, broccoli, uovo, tartufo nero

Angelo, al quale volentieri demandiamo la scelta di quanto degusteremo, ci fa cominciare con una sua prediletta creatura: Pancotto di fagioli, broccoli, uovo, tartufo nero. In carta si situa tra gli antipasti; nei fatti, proprio alle radicate abitudini alimentari del Sannio rurale facendo riferimento, il pancotto ha funto sovente (al netto dei petali di tartufo) da poderoso piatto unico per cene "di sostanza". Sapiente la mano di Angelo nel calibrare alla perfezione la presenza degli ingredienti e le cotture. Squisito. Ecco, è proprio l'evidenza della cucina laboratorio che tanto piace allo chef e che qui lo chef, con lodevole coerenza, sa espletare per la gioia di una clientela che, dopo poche settimane dall'apertura (15 dicembre) già è numerosa e soddisfatta.

Locanda Radici di Angelo D’Amico cucina gourmet con tocco sannita
Tortello di patate con cremoso di provola affumicata e salsiccia rossa di Castelpoto

Come primo piatto, Tortello di patate con cremoso di provola affumicata e salsiccia rossa di Castelpoto. La tradizione del tortello manufatto, l'attenzione all'abilità artigiana del casaro, l'utilizzo sapiente di prodotti tutelati da Slow Food quale, per l'appunto, la saporita salsiccia rossa di Castelpoto. E' piatto che esprime sintesi del locale e, perciò, dell'anima del prode Sannita Angelo D'Amico: tanta sostanza che assolutamente non vuole significare disattenzione per la forma (tutt'altro), tanto studio in laboratorio per poi esitare solo ciò che rasenta la perfezione, voglia del particolare che impreziosisce (la menta) e, attenzione, novità gradevolissima, una sterzata circa i consolidati paradigmi degli abbinamenti, altro calice, non per altro vino ma per una birra rossa locale da birrificio artigianale.

Seguiamo il savio consiglio del bravo maitre, che ci confessa preventivo assenso dello chef, e restiamo molto piacevolmente colpiti dall'assoluta bontà dell'abbinamento. Ecco la vera tradizione, ovvero quando essa per prima non ha esitazione alcuna a sbrigliarsi perché…tutto è in divenire.

Locanda Radici di Angelo D’Amico cucina gourmet con tocco sannita
Petto e cosce di pollo in diverse cotture, mais, ortaggi e salsa al rafano

Grati alla birra, di cui serberemo ricordo e grati anche al nuovo calice: un severo, assolutamente non civettuolo, Aglianico del Taburno a corroborare un memorabile secondo: Petto e cosce di pollo in diverse cotture, mais, ortaggi e salsa al rafano. Preparazione laboriosa, con doppio passaggio padella - forno. Al palato, il pollo di una volta, quando lo si chiamava ruspante in quanto, erano i tempi che l'attenzione al benessere animale era naturale e non esibita come virtù a cui plaudire, il pollo viveva en plen air e non in gabbia.

Locanda Radici di Angelo D’Amico cucina gourmet con tocco sannita
Ricotta e mela annurca

Deliziose friandises a preludere dolce sontuoso: ricotta e mela annurca ricordando Raymond Blanc, tra i maestri di Angelo D'Amico. Se Angelo ha visto così lontano è perchè è salito sulle spalle di alcuni giganti ed ha saputo, nel contempo, mantenere modesta ed umiltà, doti rare.

Pranzo squisito e conto di commovente onestà: incluso vini (e birra) al calice, poco più di 40 euro. Un ristorante di destinazione, di certo non potrà vivere con l'avventore occasionale ed altrettanto certamente poco si presta alla banchettistica dei grandi numeri. Ha in sè il destino vocato del luogo d'elezione per appassionati e competenti clienti gourmet. Il fratello di Angelo, appropriati gli studi, cura la comunicazione e, soprattutto per la componente digital, la mano competente è già tanto opportuna quanto evidente. Avanti così, bravissimo chef Angelo D'Amico.

Per informazioni: www.locandaradici.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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