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Distanza, made in Italy, stagionalità Cuochi piemontesi pronti a ripartire

La Regione ha aspettato qualche giorno in più per dare la possibilità a tutti di adeguarsi alle nuove disposizioni. Viaggio tra i locali e tra le loro novità. Mentre alcuni aspettano ancora qualche giorno e continuano con il delivery, chi riaccende i fornelli sceglie piatti della tradizione e ingredienti di stagione.

di Piera Genta
 
22 maggio 2020 | 12:30

Distanza, made in Italy, stagionalità Cuochi piemontesi pronti a ripartire

La Regione ha aspettato qualche giorno in più per dare la possibilità a tutti di adeguarsi alle nuove disposizioni. Viaggio tra i locali e tra le loro novità. Mentre alcuni aspettano ancora qualche giorno e continuano con il delivery, chi riaccende i fornelli sceglie piatti della tradizione e ingredienti di stagione.

di Piera Genta
22 maggio 2020 | 12:30
 

Il 23 maggio sarà il giorno in cui riapriranno anche bar, ristoranti e, più in generale, tutte le attività di somministrazione di alimenti in Piemonte. Una data posticipata di qualche giorno rispetto a quella nazionale per consentire alle attività di ristorazione l’adeguamento alle linee guida definite insieme dal Governo per la riapertura in sicurezza e anche per seguire le indicazioni del Comitato tecnico-scientifico dell’Unità di Crisi della Regione.

I ristoranti in Piemonte aprono sabato 23 - Piemonte, la riapertura scatta il 23 Tanti ristoranti sono già pronti

I ristoranti in Piemonte aprono sabato 23

Il 23 maggio sicuramente non sarà per tutti: alcuni aspetteranno alcuni giorni, altri rimarranno chiusi per l’insostenibilità delle misure da adottare. In generale per tutti rimangono i servizi di delivery e quelli di asporto, servizi che hanno generato diverse sottocategorie, così durante il lockdown abbiamo imparato termini come dark kitchen e cloud kitchen. La voglia di ripartire è sicuramente tanta, ma anche le incognite.

Riaprirà subito in collina lo storico ristorante Giudice con una carta ridotta, ma con la possibilità  di cenare nel dehors; a Torino riapre il Cannavacciuolo Bistrot. Riaprono anche i ristoranti di Eataly Torino Lingotto: Le Cucine del Mercato e Pizza&Cucina. Oltre agli spazi interni, Eataly Lingotto ha a disposizione un ampio dehors di oltre 200 mq sul piazzale pedonale antistante, circondato dal verde dei fiori e delle piante di Or-TO, l’Orto Urbano di Torino Nizza Millefonti.

Il piatto scelto come simbolo della ripartenza della ristorazione di Eataly è una ricetta popolare nobilitata da ingredienti italiani, biologici 100% e di alta qualità: la carBIOnara, realizzata con il mezzo pacchero pasta di Gragnano IGP Afeltra, le uova di Claudio Olivero, il guanciale La Granda e il pecorino romano Dop Cibaria.

Hanno orari differenti i locali del Gruppo La Credenza di Igor Macchia e Giovanni Grasso lo stellato La credenza di San Maurizio Canavese, il Ristorto Casa Format e SP143, la pizzeria contemporanea entrambi ad Orbassano.  Riaprono anche i locali del Gruppo Imagina, che da quasi un anno utilizzano un innovativo sistema per menu ed ordinazione digitali, Passbot Messenger: la pizzeria Flegrea, il ristorante Guarini presso l’hotel Concord, a due passi dalla stazione ferroviaria di Porta Nuova che aggiunge anche  il dehor, Serranos, il tapas bar spagnolo ed il birrificio Soralamà al fresco della valle di Susa. Una bella novità per il gruppo l’apertura di Fleg, ovvero la pizza di Flegrea “on te go” in centro città.

Il ristorante Del Cambio con la Farmacia Del Cambio e il Bar Cavour.  Il Ristorante riaprirà il 26 maggio. La novità maggiore è rappresentata dal menù che, per volontà dello chef, sarà ancora più legato all’offerta di stagione, a quella del giorno, alle migliori materie prime piemontesi e italiane e alla personalità dell’ospite: un’esperienza unica, per provare di nuovo il piacere della grande cucina d’autore.

Spiega Matteo Baronetto: «La nostra proposta vuole recepire in maniera tempestiva le suggestioni che riceveremo di volta in volta dai fornitori, in maniera da creare percorsi gastronomici mai uguali a se stessi. Ciò significa anche poter variare, di settimana in settimana o addirittura da un giorno all’altro, il menù à la carte, lasciandoci ispirare da quanto il mercato ci offre in quel preciso momento e dalla sensibilità della persona: sarà l’Algoritmo della Natura a indicarci la via da seguire, a farci emozionare».

L'accoglienza piemontese pronta a... sorridere - Piemonte, la riapertura scatta il 23 Tanti ristoranti sono già pronti L'accoglienza piemontese pronta a... sorriderePiemonte, la riapertura scatta il 23 Tanti ristoranti sono già pronti
L'accoglienza piemontese pronta a... sorridere

A rendere ancora più coinvolgente questa esperienza di gusto sarà la possibilità di dialogare proprio con lo chef sulle portate servite, per capire la motivazione della scelta di ingredienti. Ogni cena diventa così un unicuum, un’occasione imperdibile per conoscere da vicino come nasce un piatto del Cambio. Le diverse anime “spaziali” del Ristorante - dehors, Sala Risorgimento, Sala Pistoletto - sono state ripensate per accogliere ciascuna massimo 20 commensali, garantendo così una copertura totale fino a 60 posti.

Attenderanno ancora qualche giorno: il Ristorante Al Garamond (lunedì 25 maggio), uno dei ristoranti di riferimento dove troviamo la tradizione piemontese e quella siciliana che sta partecipando a #Degustando (at) home, il delivery degli chef, una formula innovativa di To-be, società torinese specializzato nell’organizzazione di eventi per comporre il proprio menu scegliendo tra diverse proposte degli chef che hanno aderito.

Le due insegne del Gruppo Affini e precisamente “Affini Porta Palazzo Riv.2”, in piazza della Repubblica per martedì 26 maggio con un dehors di oltre 100 metri quadri, allargato rispetto al consueto per mantenere le distanze richieste. Saranno disponibili menù digitali e ai tavoli i clienti potranno usufruire di un qrcode dove poter visionare l’intera offerta del locale, dalle proposte di cocktail e gastronomiche alla lista degli allergeni, fino ai consigli di food pairing e miscelazione. Il locale “Affini San Salvario riv.1”,  invece, aprirà lunedì 1 giugno, anch’esso con un dehors più ampio e con tutte le norme di sicurezza, distanziamento, digitalizzazione dei menù e sanificazione rispettate.

Il ristorante stellato Casa Vicina presso Eataly riaprirà  da martedì 26 maggio con servizio di pranzo e cena. La prenotazione sarà obbligatoria con menu degustazione, quello alla carta ed una nuova proposta guidata per i pranzi di lavoro.

Primo giugno anche per Marco Sacco. Lo chef due stelle Michelin riaprirà entrambi i ristoranti gestiti dalla sua famiglia sul territorio piemontese: Piccolo Lago, sulle rive del lago di Mergozzo a Verbania, e Piano35, in cima al grattacielo Intesa Sanpaolo a Torino. Un nuovo concetto di bistrot, mutuato dall’esperienza torinese, sarà introdotto al Piccolo Lago. Aperto sin dalle 10 del mattino, il giardino vuole essere il luogo ideale dove i clienti possano rilassarsi, pranzare in mezzo alla natura e specchiarsi nelle acque del lago prealpino più pulito d’Europa. Il cliente potrà scegliere tra cinque box: quattro salati e uno dolce. Inoltre, chi lo desidera, potrà godere degli ampi spazi all’aria aperta del Piccolo Lago per tutto il giorno: prendendo il sole, gustandosi una merenda gourmet o scegliendo il momento dell’aperitivo. Una proposta giardino attiva sette giorni su sette. Alla sera il Piccolo Lago riaccenderà le luci della sua grande sala e tornerà, dal mercoledì alla domenica, a proporre la sua visione di alta cucina. L’offerta stellata è stata rimodulata e ora darà la possibilità ai clienti di poter scegliere tra due menu, ”Storico” e “Innovativo”.

A Torino Piano35 aprirà inizialmente la sera mantenendo i suoi  60 coperti e molti dei tavoli verranno distribuiti lungo tutto il perimetro della  serra bioclimatica. Questa nuova sistemazione logistica permetterà ai clienti di cenare affacciandosi sul panorama unico della città sabauda e godere della straordinaria atmosfera del moderno giardino progettato da Renzo Pianoa 150 metri d’altezza.

L’offerta di Piano35 si baserà su tre differenti proposte di menu, ognuna di quattro o di sette portate, a seconda che si scelga il percorso breve oppure il percorso complete: In Piemonte, omaggio dello chef alla  culinaria torinese, Giro d’Italia, in cui a farla da padrone sarà la materia prima del Belpaese, per arrivare infine al menu Piccolo Lago a Torino con i classici stellati del ristorante di Verbania, dal Lingotto del Mergozzo al Flan di Bettelmatt alla Carbonara au Koque.

Riapre anche la  Lounge bar Piano35 che tornerà ad essere, dalle 18.00 all’una di notte, uno spazio di relax e svago, dove la miscelazione di Simone Sacco e la creatività del ristorante proseguiranno il solido dialogo iniziato qualche mese fa. La proposta vede protagoniste due famiglie di drink: “i soliti classici” e “gli insoliti”, accompagnati dalle golosità di quello che è stato ribattezzato “Street Food sopra Torino”.

Si passa al 3 giugno per la riapertura di due ristorante stellati Magorabin, che nel frattempo non si è mai fermato, ma ha attivato un servizio di delivery per l’aperitivo. Spazio7 all’interno della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, punto di riferimento per l’arte contemporanea internazionale con qualche novità: negli spazi all’aperto si potranno gustare tutte le ricette gourmet del ristorante e lo chef, Alessandro Mecca, ha attivato il servizio “Spazio7 a casa tua” ovvero lo chef verrà a casa per cucinare per noi o con noi per un’occasione speciale.

Il 4 Giugno ritorna il Ristorante ospitato presso la sede del Circolo dei lettori di Torino guidato dallo chef-patron Stefano Fanti. Nuovo menu e prezzi invariati.

Situazione differente per gli alberghi, le statistiche parlano del 95% degli alberghi italiani ancora chiusi. Per quanto riguarda Torino l’elegante Turin Palace di fronte a Porta Nuova non ha ancora riaperto mentre l’Hotel Roma e Rocca Cavour affacciato su piazza Carlo Felice e sui Giardini Sambuy, gestito fin dal 1854 dalla stessa famiglia, di fatto, non ha mai chiuso. Ci racconta il direttore Alessandro Comoletti l’albergo è stato aperto da un mio avo poco dopo la Prima Guerra d’Indipenenza, siamo passati attraverso alle guerre d’indipendenza, alle due guerre mondiali, all’epidemie di asiatica e spagnola e siamo sempre stati aperti. Ho chiuso perchè il decreto regionale lo imponeva, ma ho continuato ad ospitare quelle categorie come medici, infermieri, ferrovieri.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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