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Look vintage per la nuova bottiglia dell’olio Diodoros

La nuova veste del pregevole olio è una preziosa anfora in ceramica a tiratura limitata realizzata nella valle dei templi di Agrigento

di Gianni Paternò
 
01 novembre 2022 | 16:30

Look vintage per la nuova bottiglia dell’olio Diodoros

La nuova veste del pregevole olio è una preziosa anfora in ceramica a tiratura limitata realizzata nella valle dei templi di Agrigento

di Gianni Paternò
01 novembre 2022 | 16:30
 

La bottiglia dell’olio extravergine della Valle dei Templi, Diodoros, cambia veste da vetro a prestigiosa ceramica: nasce così l’anfora Diodoros realizzata artigianalmente in ceramica, un omaggio in chiave contemporanea alle forme, ai colori, all’arte della produzione di ceramiche a figure rosse Attiche. 

La nuova veste dell'olio Diodoros Look vintage per la nuova bottiglia dell’olio Diodoros

La nuova veste dell'olio Diodoros

Il nuovo contenitore dell’olio Diodoros 

Il nuovo ed esclusivo packaging nasce dalla collaborazione tra il frantoio Val Paradiso, concessionario del marchio Diodoros, il Parco Archeologico della Valle dei Templi e il designer Antonio Giancontieri dello studio Atelier790 che ha progettato la nuova bottiglia rispettando le antiche tecniche di lavorazione delle ceramiche.  

 

Un progetto contemporaneo che affonda le radici nel mondo classico e nasce proprio nella Valle dei Templi, uno dei siti archeologici più importanti al mondo, un contesto di grande bellezza paesaggistica e naturalistica dove l’agricoltura storica, che ancora ha contemporanee vestigia con oliveti e vigneti, è ritornata con il progetto Diodoros che prevede la coltivazione dell’olivo e delle altre produzioni che insistono nell’area tutelata. 

La raccolta delle olive (foto di Eduardo Cicala) Look vintage per la nuova bottiglia dell’olio Diodoros

La raccolta delle olive (foto di Eduardo Cicala)

Un prodotto a tiratura limitata

L’olio della Valle in ceramica, rappresenta un esclusivo progetto di valorizzazione della cultura e civiltà siciliana: i secolari ulivi curati da Val Paradiso, sono dei veri e propri monumenti viventi e rappresentano un bene storico, patrimonio dell’umanità, ricco di valori simbolici ed istituzionali legati all’ulivo e al suo frutto. La ceramica è stata realizzata dall’azienda “Liberati ceramiche d’arte”, un vero e proprio oggetto da collezione in tiratura limitata. I metodi di lavorazione seguono le migliori tecniche di produzione artigianale, ogni bottiglia è realizzata manualmente in laboratorio con manodopera qualificata e materiali di elevata qualità. 

La lavorazione dell'anfora in ceramica Look vintage per la nuova bottiglia dell’olio Diodoros

La lavorazione dell'anfora in ceramica

Per completare ogni singola bottiglia sono necessari oltre 20 passaggi nelle mani degli artigiani e tre cotture in forno ed ogni step deve essere svolto con minuziosa attenzione e cura dei particolari. Dopo la creazione del modello “madre” si procede con il colaggio di argilla bianca allo stato liquido, una volta essiccata naturalmente si procede alla rifinitura a mano e sul tornio, e poi la prima cottura in forno. Si ottiene così la “terracotta” su cui procedere con la smaltatura a doppio colore (nero e rosso-arancio) e poi ancora una volta in forno dove gli smalti vetrificano e la bottiglia si trasforma da terracotta in “ceramica”. 

 Il marchio Diodoros, stampato con tecnica digitale a fuoco, viene applicato a mano sulla ceramica e per fissarlo occorre la terza cottura a forno. Massimo Carlino, responsabile di Val Paradiso, si auspica che la nuova bottiglia possa trovare spazio anche nel Museo Pietro Griffo di Agrigento, tra antichi reperti e collezioni di preziosi vasi, come esempio moderno di bellezza, arte e tecniche di produzione rivolte alla conservazione del più prezioso omaggio che gli Dei fecero agli uomini: l’olio. 

Un prezioso contenitore che racchiude un altrettanto prezioso extravergine appena raccolto e molito.

La raccolta delle olive (foto di Eudardo Cicala) Look vintage per la nuova bottiglia dell’olio Diodoros

La raccolta delle olive (foto di Eudardo Cicala)

Sono 2.000 litri che provengono da piante ultra centenarie di incerta cultivar ed altre piantate da circa 50 anni di Biancolilla, Pidicuddara ed altri. Un raccolto di eccellenza, che tra l’altro costituisce un Presidio Slow Food, che dà un evo dal fruttato medio, pulite e profumate note di carciofo ed erba fresca tagliata, amaro e piccante contenuti per un olio di uso universale ma da versare su piatti di classe. 

 

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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