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Alessandria, Il Grappolo chiude i battenti L’addio amaro di Beppe Sardi

 
28 novembre 2017 | 10:53

Alessandria, Il Grappolo chiude i battenti L’addio amaro di Beppe Sardi

28 novembre 2017 | 10:53
 

Si scrive volentieri dell’apertura di un locale, un momento di gioia, di emozioni e aspettative. Senza interesse la chiusura, ma non per il Grappolo di Alessandria, luogo simbolo della città, guidato da Beppe Sardi.

Con il 31 dicembre finisce per Alessandria un’epoca di grandi tradizioni enogastronomiche. Un ringraziamento a Beppe Sardi per me è doveroso. Un’amicizia frutto di tanti anni di collaborazione, con l’Associazione I Ristoranti della tavolozza di Claudia Ferrarese, con il Consorzio del riso di cui lui è stato il cuoco di riferimento, il Vinitaly con il Ristorante della regione Piemonte, I Primi d’Italia a Foligno solo per citare alcuni momenti. E i libri che abbiamo scritto insieme, non sono mai diventati dei best seller (ma neppure lo volevamo), erano un modo per trasferire a tutti il suo grande amore per la cucina e per il nostro prodotto riso (di cui lo riconosco come ambasciatore). Un uomo di grande cuore e di grande disponibilità. Leggiamo in una lettera pubblica le sue motivazioni.

Beppe Sardi (Alessandria, Il Grappolo chiude i battenti L’addio amaro di Beppe Sardi)
Beppe Sardi

Dopo 41 anni di felice gestione del Grappolo, purtroppo ora devo dire basta. In questi ultimi cinque anni ho cercato qualche giovane che potesse entrare al mio posto nella società con Gianluca e Paolo. Ho offerto condizioni non solo favorevoli, ma molto di più, ma cionostante non ho avuto successo. L'incidente che ho subìto mi è costato tre interventi chirurgici, a causa del primo che è stato sbagliato, e non sono più riuscito a recuperare del tutto anche a causa della cattiva postura che mi ha provocato altri problemi.

Oggi anche i miei soci, per motivi personali, non se la sentono più di proseguire questa avventura che ci ha uniti per tanto tempo e non rimane altro che la chiusura dell'attività. Speriamo arrivino soggetti che possano continuare nella tradizione enogastronomica alessandrina e piemontese, quella che Il Grappolo ha sempre, e con orgoglio, cercato di rappresentare.
Purtroppo è sotto gli occhi di tutti come sia cambiato lo scenario della ristorazione alessandrina. E mi permetto, in questa occasione, un piccolo sfogo. Il proliferare di locali all you can eat e similari ha innescato una corsa al ribasso del prezzo, ovviamente a discapito della qualità. Chi gestisce questi locali ragiona in termini di business facendo leva proprio sul prezzo e questo forse è comprensibile.

Decisamente trovo poco giustificabili i colleghi ristoratori che hanno deciso di fare concorrenza esclusivamente a questi prezzi, anziché puntare sulla differenziazione del valore dei prodotti e dei servizi offerti. E, in ultimo, trovo difficile capire quegli avventori che non si chiedono come si possano fare prezzi così bassi. Il costo delle materie prime è sotto gli occhi di tutti, è sufficiente andare a fare la spesa. Per un ristorante si aggiungono altre voci economiche: personale, costi fissi di gestione che vanno dall'energia al riscaldamento/condizionamento, imposte.

(Alessandria, Il Grappolo chiude i battenti L’addio amaro di Beppe Sardi)

La crisi ha colpito duro tutti e la ristorazione medio-alta ha problemi a sopravvivere in tutta Italia, ma ad Alessandria, a mio avviso, è più accentuata. Detto questo, possono serenamente affermare che nei miei 41 anni di gestione del Grappolo, mai e poi mai mi sono permesso di gestire dei cibi scadenti. Oggi appendo i coltelli al chiodo, ma lo faccio con dignità.
Ho dato la mia vita al ristorante e, mi sento di dire, anche alla città. Ho dato, ma ho anche ricevuto, perciò mi sento appagato. Ci sono stati il dramma dell'alluvione e altri momenti negativi che ho vissuto, ma mi sono sempre ripreso e sono ripartito. Per questo posso ringraziare il mio carattere, ma soprattutto la clientela e i miei amici che mi sono sempre stati vicini.

Ormai la salute non mi permette di fare più questa vita con gli stessi ritmi, devo necessariamente ridurre (sono già anche ufficialmente un pensionato Inps da un anno!). Comunque continuerò con i corsi di cucina e di sala, le consulenze e le collaborazioni. Per quanto possibile e di interesse per le istituzioni alessandrine, mi propongo di lavorare con le stesse per migliorare, o, forse, non perdere del tutto, la nostra cucina tradizionale che al momento mi sembra molto compromessa.
Una novità è che seguirò la vendita della mia Barbera fatta con il maestro Beppe Vessicchio. Collaborerò più attivamente con Savino Vurchio con la Compagnia degli Chef, che è un gruppo in tutta Italia stupendo.

Certamente, e con immenso piacere, potrò dedicare un po' più di tempo alle mie figlie Mara ed Elisa e al suo locale Barlicin. Infine, passerò più tempo al mio paesello, Rocchetta Tanaro, ma sarò anche ad Alessandria, quindi ci incontreremo per un saluto o un caffè con chiunque lo vorrà. Con il cuore pieno di nostalgia, dico a tutti grazie, grazie, grazie per tutti questi anni passati insieme. Noi vorremmo salutarvi tutti il più possibile di persona e, se vi va, vedervi al Grappolo a mangiare l'ultimo bollitone. Io, Paolo e Gianluca saremo presenti fino al 31 dicembre.

Per informazioni: www.ristoranteilgrappolo.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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