Florian Maison, relais a San Paolo d'Argon (Bg), un nome, una garanzia. E posso dirlo con tranquillità, guardando indietro, al successo ottenuto dai suoi “
Giovedì sotto le stelle”, appuntamenti capaci di richiamare nella bergamasca la crème dei maestri ai fornelli di tutta Italia (alcuni tra gli altri,
Gennaro Esposito e
Marco Sacco, entrambi bistellati). Ma non sono solo le stelle in cucina né le stelle che dominano il panorama mozzafiato sul quale s'affaccia il ristorante, a permettere di associare con sicurezza l'appellativo di “garante” per qualità e gusto al nome e alla storia e alla ristorazione del Florian.
Tris di manzo (Biancostato con purea di carote affumicate; Muscolo con emulsione di rapa rossa al balsamico stravecchio; Fusello con cime di friarielli al peperoncino)
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Non chiamarmi solo bollito”: questo il tema di una serata che ha visto il tipico piatto della tradizione gastronomica piemontese protagonista in tavola al Florian, questa la serata-evento che ha ribadito la vincente accoppiata di chi la qualità la ricerca in cucina, il Florian, e chi la qualità la prepara ogni giorno e ogni giorno la fornisce: la Macelleria Cazzamali. Sono state le sue carni a fare da base per le “rivisitazioni” dello chef di casa
Umberto De Martino.
Sempre che d'invenzioni si possa parlare: «Il bollito è da reinterpretare fino a un certo punto - ha svelato lo chef De Martino - lo abbiamo servito in più portate, non con il classico carrello e le classiche salse. Mi sono permesso io, al posto del cliente, di abbinare le salse. Non è una rivisitazione, la cottura è quella classica... mi sono permesso di trovare qualche vegetale e qualche spezia da abbinare in maniera originale ad ogni singolo taglio».
Umberto De Martino
E il risultato è stato comunque straordinario. Poco serve sviare dalla tradizione, quand'essa è ben consolidata sia nel territorio che nei ricordi e nei palati dei suoi “consumatori”: quello che conta, alla fine, è metterci del proprio. E se quel “proprio” consiste solo in qualche abbinamento azzeccato e in qualche verdura d'accompagnamento, il risultato assume comunque una sfumatura che lo contraddistingue dall'originale, regalando all'ospite - anzi, a tutti gli ospiti della serata - un “buon viaggio” nella storia e nei sapori dell'enogastronomia.
E se tutto questo è stato possibile, è stato, come detto, anche grazie alla collaborazione con Macelleria Cazzamali: «Con Franco Cazzamali c'è un rapporto più che professionale, di amicizia, ti affezioni a persone come lui, che amano fare il loro lavoro, e allo stesso tempo ti affezioni a ciò che vendono, ecco perché sono quattro anni che con Franco c'è una grande collaborazione».
La gallina ed il maiale (Gallina con mais ai ferri e salsa verde; Cotechino con la cugnà)
Di certo, poi, a portare a compimento il menu, l'“ultimo vertice” di questo triangolo in tavola: i vini di
Arnaldo Caprai. Più etichette, due uvaggi, il Sagrantino e il Nebbiolo, «due vitigni secondo me ideali - ha spiegato De Martino - per accompagnare un bollito, e per renderlo molto più mangiabile, per non stufarsi dopo il secondo boccone... sono due tra i vitigni più idonei».
MenuTris di manzo (Biancostato con purea di carote affumicate; Muscolo con emulsione di rapa rossa al balsamico stravecchio; Fusello con cime di friarielli al peperoncino)Grecante 2015 Colli Martani
La gallina ed il maiale (Gallina con mais ai ferri e salsa verde; Cotechino con la cugnà)Montefalco rosso 2014 Vigna FlaminiaIl quinto quarto (Testina e mostarda di peperoni di Carmagnola; Lingua con infusione di ravanelli e cerfoglio)Montefalco Sagrantino 2011 "25 anni"Per scaldarci un po' (Battuta in tazza, brodo allo zenzero e funghi schitake)Il dolce: “Facciamo due chiacchiere”, seguito da piccola pasticceriaMontefalco Sagrantino Passito 2010Per informazioni:
www.florianmaison.it