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“Blu Blu Blu”, pesce fresco e non caro Gestione cinese, tocco italiano nel menu

A Milano, fra i ristoranti dedicati al pesce, questo locale si distingue per la semplicità e la freschezza delle proposte e anche per la convenienza, che non è mai di troppo. Fabio Baldassarre consulente per il menu

 
21 febbraio 2017 | 17:56

“Blu Blu Blu”, pesce fresco e non caro Gestione cinese, tocco italiano nel menu

A Milano, fra i ristoranti dedicati al pesce, questo locale si distingue per la semplicità e la freschezza delle proposte e anche per la convenienza, che non è mai di troppo. Fabio Baldassarre consulente per il menu

21 febbraio 2017 | 17:56
 

Si sa che il mare di Milano è il Naviglio, ma quando si parla di pesce di mare siamo di fronte al mercato più importante d’Italia, a livello di quantità scambiate e di qualità dell’offerta. Non solo nei locali del mercato ittico di via Lombroso, ma nelle botteghe e nei ristoranti cittadini può capitare di assistere a scene celestiali, con animali di ogni genere, praticamente vivi, che sembra ti facciano l’occhiolino dal bancone. E i prezzi? In linea con il costo della vita di una metropoli europea, e quindi gli appassionati devono scordarsi la trattoria economica e persino romantica, sul genere paesino costiero dimenticato dalle rotte turistiche.

Blu Blu Blu, pesce fresco e non caro  Gestione cinese, tocco italiano nel menu

Con qualche eccezione, o così pare. Un buon compromesso fra freschezza, magnificenza della presentazione e alleggerimento dei portafogli si può trovare in via Cellini, a pochi passi da piazza Cinque Giornate. Il Ristorante si chiama “Blu Blu Blu”, e dà un’impressione di spazio (100 coperti su varie salette) e pulizia non appena si entra.

Il grande bancone da pescheria, che fa da anticamera alla cucina, riprende quell’allestimento scenico da arca di Noé di cui parlavo in apertura. Granchi, astici, ostriche, scampi, gamberi, canolicchi e pescato di tutti i tipi sono disposti in bella vista, e sembrano desiderosi di stabilire una connessione wireless direttamente col cervello ed il palato del gourmet in contemplazione.

Blu Blu Blu, pesce fresco e non caro  Gestione cinese, tocco italiano nel menu

Va bene l’estetica, va bene i miraggi da golfo tropicale, ma il meneghino coi piedi per terra mi rifarà senz’altro la domanda: e i prezzi? Gli amanti del crudo, dell’antipasto profumato di mare e della grigliata hanno trovato il posto giusto: si va dal “piccolo” vassoio Prestige (6 ostriche, 8 gamberi rosa, 6 bulots, 4 canolicchi, 4 mandorle di mare a 16,80 euro) fino a quello Imperiale (2 zampe di King Crab, 2 astici, 1 granchio granciporro, 8 scampi, 30 gamberi rosa, 12 mandorle, 10 canolicchi, varie lumache di mare e altro a 128 euro, ma è una portata per tre commensali affamati).

L’ambiente è internazionale, con accenti e sfumature nordafricane e orientali: si sente, comunque, la mano dello chef che fa da consulente, Fabio Baldassarre (che ha avviato il prestigioso e stellato “Unico”, a Milano), e mette in gioco il peso della raffinatezza italiana in piatti come il risotto ai gamberi rossi, burrata, olive taggiasche e lime e la zuppa di pesce con fregola sarda.

Blu Blu Blu, pesce fresco e non caro  Gestione cinese, tocco italiano nel menu

Una giovane donna, Jing Jing (in cinese: brillante brillante) regge il timone del peschereccio che, direi a vista d’occhio, risulta attraente per un gran numero di orientali: l’obiettivo, adesso, è far capire davvero a tutti, dal meneghino coi piedi per terra al turista di passaggio, che gli amanti del pesce non rimarranno delusi.

«L’impostazione delle portate è più francese o forse anche cinese, se vogliamo», precisa Jing Jing, che si esprime in italiano fluente. «Voglio dire che ci piace proporre, più che piatti singoli, grandi vassoi di crostacei, molluschi, pesce crudo o alla griglia, perché si possa condividere in allegria. Ma la cucina è quella tipicamente italiana, direi anzi baldassarriana. E i suoi connazionali stanno cominciando ad apprezzarla, soprattutto di venerdì e di sabato, attirati dal crudo di mare: il prezzo è buono, la qualità e la freschezza la vede anche lei».

Blu Blu Blu, pesce fresco e non caro  Gestione cinese, tocco italiano nel menu

Posso confermare che le ostriche crude sono davvero invitanti, a cominciare da quell’inconfondibile odore che, quando c’è qualcosa che non va, s’inasprisce e diventa un campanello d’allarme. Ma anche la carta dei vini è in grado di convincere i miei connazionali, dato che attraversa con disinvoltura le regioni italiane e propone nomi di un certo peso: i Franciacorta di Ca’ del Bosco, Bellavista e Vezzoli, i rossi storici di Castello Banfi ed Antinori (per accompagnare la grigliata di carne, che ha il suo bel posticino nel menu), il Gewürztraminer di Valle Isarco.

«È un piacere, per la nostra clientela, assaggiare i vostri grandi vini», continua Jing Jing. «Forse non lo è per i cinesi più tradizionalisti, che berrebbero solo té o acqua calda. Ad ogni modo, chi ci frequenta ha imparato ad aprirsi alla vostra cultura gastronomica, perché la vede come un modo per evolversi ed affinare il gusto».

Evolversi, certo, è questa la parola chiave. Qui al “Blu Blu Blu” hanno scelto di farsi seguire dallo chef Fabio Baldassarre perché hanno pensato che la tradizione orientale, per quanto vastissima e multicolore, può evolvere e abbracciare quella europea, ed italiana in particolare, senza fusioni strane o tentativi di soffocamento. E così mettere insieme lo spirito di condivisione e il genio commerciale cinese, e condirli con un pizzico di creatività italiana può soltanto favorire l’evoluzione del gusto, anche qui nella metropoli milanese, dove il più grande mercato nazionale del pesce ha abituato più che bene i buongustai esigenti.

Per informazioni: www.blublubluristorante.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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