Consolidata l'esperienza a Verona, il pizzaiolo Guglielmo Vuolo porta nel cuore di Mergellina, il quartiere napoletano, le sue pizze con prodotti Dop e presìdi Slow Food.
Mergellina, con voluttuosa leggenda a fare supporto, è ammaliante di suo, per i napoletani, per i forestieri e per i turisti che la privilegiano come l’area urbana dove oziare. Il mare è lì davanti, non mancano pizzerie, non mancano ristoranti e non mancano i cosiddetti chalet.

Ed ecco ad impreziosire lo scrigno di Mergellina il fulgido diadema costituito dalla
pizzeria di cui è patron e pizzaiuolo
Guglielmo Vuolo, già presente in un lontano passato in provincia e poi, passato recente, nelle esperienze con Eccellenze Campane. Presenza oramai consolidata anche nella città di Giulietta. Qui Guglielmo, in sodalizio con Stefano Ferrara, fine facitore di forni a legna (due esemplari colore oro ben visibili), esprime la sua competenza, che in sede associativa trasmette ai suoi allievi, palesa la sua passione, evidenza il suo grande talento. Locale piacevole, luminoso e bene arredato, suddiviso in quattro sale per un totale di circa cento posti a sedere.
Andante di marinara
Si comincia, e non potrebbe essere altrimenti, con il sontuoso Fritto Vuolo: “scagliuozzi” di farina di mais con ciccioli di maiale, panzarottini napoletani sale e pepe senza panatura; poi Bottoni Vuolo con ricotta, ciccioli di maiale, limone bio, pepe e salsa di pomodoro e basilico. Da bere, una delle ottime birre fatte da Giuseppe Collesi.
Guglielmo Vuolo
Tra ì meriti di Guglielmo Vuolo l’emersione del pomodoro da commodity a prodotto agroalimentare con sue precipue caratteristiche. Ne consegue la sua “carta dei pomodori” che trova ghiotta sintesi nella sua pizza “quattro pomodori Vuolo”: un disco di pizza diviso in quattro settori, con: pomodoro del Piennolo giallo, pomodoro San Marzano a pezzi, pomodorino del Piennolo del Vesuvio a pacchettelle, pomodoro Fiaschello di Battipaglia, fior di latte di Agerola, provola affumicata alla paglia e olio extravergine di oliva. A seguire, solo meditati assaggi, la Andante di marinara con alici di Cetara, capperi di Salina e scorza di formaggio. Tra gli ingredienti di topping e di farcia, Guglielmo Vuolo privilegia le Dop e i presìdi Slow Food. A tale riguardo volentieri si degusta la pizza dell’alleanza Slow Food dedicata a Tramonti, paesino fatato su contrafforti montuosi della Costiera Amalfitana: una base bianca con barbe di finocchio, zeste di limone bio, formaggio Monte Veronese di Malga, “vascuotto” frantumato e olio extravergine di oliva.
Tramonti
Molto buoni anche i dolci, serviti come da tradizione in guantiera. Carta dei vini doviziosa con presenza di ottime etichette campane ed anche calibrata presenza di champagne con il savio suggerimento di abbinamento con i fritti. Conto più che onesto a fronte di tale trionfo di bontà. Facile pronosticare al prode Guglielmo Vuolo un radioso successo.
Per informazioni:
www.guglielmovuolo.com