La Penisola Sorrentina si compone di sei comuni: Vico Equense, Meta di Sorrento, Piano di Sorrento, Sant’Agnello, Sorrento, Massalubrense. Ciascun centro urbano è a sua volta costellato da tante incantevoli frazioncine. Piano di Sorrento tra i sei è il comune a spiccata vocazione commerciale. Le strade dello shopping, i servizi, le scuole. Naturalmente tutto adesso ricalibrato nelle sue funzionalità a causa del coronavirus. La ristorazione a Piano di Sorrento è pensata e concepita più per la popolazione locale e per i gourmet che giungono dai popolosi centri delle falde vesuviane e da Napoli, che non per il turismo frettoloso all inclusive che oramai qui, come altrove, latita da tempo e per qualche tempo sarà assente.

Salvatore Accietto e Alessandro Russo al mercato del pesce
Le Tre Arcate da ben 30 anni è erogazione quotidiana di alta qualità, è ottima pizzeria e ottimo ristorante. Al piano d’ingresso il banco di gastronomia, il forno della pizzeria e i tavoli ad accogliere la clientela. E poi su, una rampa di scale e si giunge nel tempio realizzato con passione e competenza da Alessandro Russo, seconda generazione. Starter dell’impresa il prode papà Luciano, pasticcere valente ancora in piena attività (per la gioia della clientela). A guidare la valente brigata di cucina il talentuoso chef Salvatore Accietto.
Alessandro ha avuto il coraggio e la lungimiranza di impostare tempestivamente il suo locale secondo l’emergente modello che sortisce dai disastri cagionati dal coronavirus. La cucina e la pizzeria cominciano ad attrezzarsi valevolmente onde divenire centri di produzione al servizio non di un’unica foce di servizio, la sala, bensì anche del take-out e della delivery. La delivery, nello specifico, obbedisce alle recenti, rigorose prescrizioni ed è comunicata ed attuata in sintonia con il nuovo scenario di mercato e le nuove aspettative di una crescente clientela. Package a norma, prenotazioni da web e/o da smartphone, pagamenti contactless, così come senza contatto e con tutte le obbligatorie cautele avviene la consegna da parte del rider.
Ciò detto, attingiamo a ricordi recenti, risalenti a qualche giorno antecedente il lockdown, per raccontare di una cena memorabile. Una sera a cena, dunque, con Alessandro spola tra sala e cucina e in cucina il prode Salvatore. Si comincia più che bene! Ottimo l’antipasto: gamberone rosso con polpa di melanzana affumicata, rosso d’uovo a bassa temperatura e lamelle di tartufo nero. Ardua l’interpretazione, ben riuscito il cimento. Nel calice un sontuoso Franciacorta Docg Montenisa.

L’appassionata descrizione dei primi, così come Alessandro sa garbatamente porgere, ci induce a duplice scelta: linguine con cozze, peperoncini verdi e pecorino; a seguire: gnocchetti cozze e limone. Un ottimo binomio, con intrigante ingrediente in comune. Tutto va proprio benissimo e così è anche per il secondo: tonno scottato su misticanza alla colatura di alici di Cetara. Salvatore Accietto, il valente chef, qui denota la sua mano abile nel calibrare texture, note sapide e note dolci. Alessandro viene a raccontarci le sue dolci proposte e principia con un piccolo capolavoro di papà Luciano: la millefoglie scomposta. Vada per la prodigiosa creatura del Maestro Luciano. Alla presenza del dolce appare, prodigio di Alessandro, il Maximo Sauvignon Muffato by Umani Ronchi. Connubio egregio e lodevole. Per tale sontuosa cena ci pervenne conto onesto.
Per informazioni:
www.letrearcate.com