Sorrento, dell’omonima Penisola Sorrentina il centro più famoso e vivace, flussi di turismo cosmopolita per dieci mesi all’anno, è di per sé, città fusion. Qui un ristorante giapponese opera a suo pieno agio.
Forti e preziose infatti le radici culinarie di Sorrento, con una cucina che trae linfa e suggestioni da agrumeti, orti, vacche al pascolo nei retrostanti Monti Lattari ed il pescoso mare del Golfo di Napoli, le contaminazioni virtuose risultano interessanti e ben gradite dalla clientela gourmet. Pertanto ha sua insita domanda, da accorta offerta in procinto di soddisfacimento, un ristorante di cucina giapponese.

Il ristorante, appena aperto nel centro di Sorrento, a pochi passi dal Chiostro di San Francesco e dalla Villa Comunale (da cui si gode il panorama del Golfo di Napoli) ha nome
Misaki. Misaki significa bellezza che sboccia. Ed è proprio così. Due sale rese ben luminose anche dalla pregevole scelta degli arredi e dal posizionamento dei tavoli, eleganza quella vera, da understatement e, dolce influsso orientale, la cura grande ed amorevole per i dettagli. Servizio professionale e garbato. Ulteriore spazio outdoor per le lunghe estati sorrentine.
credito foto: ViscontiArt
La preparazione di gran parte delle proposte, particolarmente quelle fredde, avviene a vista. Qui non solo maki e nigiri, ma anche l’Unagi Rice, l’anguilla arrostita in salsa teriyaki e riso. Pesce sempre fresco trattato secondo le rigorose normative vigenti sulla sicurezza alimentare.
Oltre che le birre ed il tradizionale tè giapponese, ci sono anche calibrate proposte di vini italiani e francesi. Si opta, nella Campania felix rimanendo, per il Falerno del Massico Bianco fatto da Villa Matilde, da sole uve falanghina. Abbinamento che si rivela ben calzante.
Per scelta e successione delle portate, in full trust ci si affida al valoroso cuoco brasiliano
Sergio Areco, sushi chef da vent’anni, da pochi mesi in Italia. Sergio Areco guida un’affiatata brigata di cinque persone. Elogio del fusion, si diceva. E difatti la cucina di Sergio Areco alterna piatti tipici della cucina giapponese con proposte frutto di sua spiccata creatività e, indispensabilmente, di sua robusta tecnica. Insomma, la cucina giapponese che abbraccia quella brasiliana e che non tralascia affettuose carezze a quella sorrentina.
Sontuoso il pranzo, lasciamo affiorare da memoria squisiti gyoza (ravioli) fritti. I gyoza sono tra i piatti più popolari in Giappone ma, è bene saperlo, essi sono adattamento di una ricetta tradizionale cinese che risale addirittura al Regno di Mezzo. E quindi, lode al cuoco Sergio Areco, una proposta davvero fusion! Originale, molto buono, l’astice e pinoli cotto con salsa creata dallo chef. Sontuosa, gioia già alla vista per armonica policromia, ancor prima che al palato, la pietanza che giunge in tavola, creatura somma del prode cuoco.
Sergio Areco
Special sushi set degustazione di 40 o 20 pezzi, in funzione di numero di commensali e di mole di gagliardo appetito, in cui il cuoco, secondo estro e disponibilità, armonizza gli ingredienti le ricette e le salse per donare una deliziosa esperienza cognitiva ed emozionale. A compimento di sì sontuoso pranzo, in coerenza con la dinamica delle fusion e, per essa, delle sue interpretazioni, si gode di uno squisito dolce della tradizione sorrentina.

Misaki Sorrento, si affianca a Misaki Pompei, in esercizio già da un triennio e di poco precorre Misaki Salerno il cui opening è previsto nel primo trimestre del nuovo anno. Esperienza doviziosa, piacevole ed interessante, a riprova che le tradizioni culinarie ben lungi dal divenire orpelli, hanno piuttosto da intendersi come i paracadute: funzionano se sono aperte!
Per informazioni:
www.misakisushi.it/sorrento