Forse un giorno - ma non che a ciò per davvero si aneli - verrà costruita la macchina del tempo. Nelle more, vorremmo essere creduti, sappiamo che è stata costruita la macchina dello spazio. Ma davvero! Sul Corso Trieste, a Caserta, la strada del passeggio, quando la sana provincia italiana sapeva coniugare l’ozio alla coltivazione di interessi, è adesso negletta. A causa di una pedonalizzazione pavida ed incompiuta, a causa dell’inadeguatezza nel rimodellare il rito della passeggiata, finalizzata o meno allo shopping.

La macchina dello spazio si è messa in funzione allorquando, sul suddetto negletto Corso, si è varcata la soglia del nuovo locale Hackert. Polifunzionale, aperto dalle 7 del mattino alla mezzanotte, tutti i giorni. Arredi funzionali e di gran pregio, personale ben preparato. Ottima la prima colazione, con la pasticceria interna che sa esitare croissant come si deve, corretto il servizio. Spazi attrezzati per aperitivi, light lunch, brunch nei fine settimana, happy hour dove alla bontà della proposta si affianca, virtuosa costante, le buone maniere di un adeguato servizio.
Attrattiva principale, va detto, è la cena. Qui, se si può dire, la macchina dello spazio diviene di ancor più vistosa evidenza. Eleganza vera, quella di understatement, tavoli belli e funzionali ben distanziati tra loro, quadri alle pareti, non per nulla il nome al locale è dato dal famoso pittore paesaggista prussiano Hackert, graziosi i giochi cromatici. La cucina, ampia e ben equipaggiata, è a vista. Essa traguardando, lo sguardo raggiunge il laboratorio di pasticceria.

A governo del tutto il prode chef Marco Merola, esperto thirty and over con esperienze eclettiche soprattutto negli Usa. Assoluta padronanza, non guasta mai, della lingua inglese. Spiccata attitudine iniziale alla pasticceria, amplia le sue skills alla cucina e diviene, ad oggi, figura tra le più interessanti della cucina d’autore. Spin off del locale - ma risponderebbe al vero anche la lettura inversa - l’istituto di formazione sia professionale che amatoriale “I Cook You”.
In una calda sera di inizio estate, la nostra memorabile visita ci ha condotti a meditati saltelli, da Marco suggeriti, tra le varie proposte di menu tematici. Si principia con un ottimo “Sgombro d’estate”, lode al pesce azzurro locale, così buono, così genuino, così benefico anche per la salute. Marco lo lavora in marinatura e lo guarnisce con “tonno di anguria” (!), aglio fresco ed “aceto di anguria” (!). Già palese la mano felice, le intuizioni gagliarde, la grande tecnica che Marco, stante la sua propensione ad essere anche formatore, trasmette anche alla sua giovane brigata.

Si era nel menu Acqua e ci si dirige adesso verso il menu Terra, che qui si presenta con proposta estiva di elevata bontà: “Insalata 13 erbe”. Semplice e perciò, sia chiaro, difficile a farsi! Misticanza di 13 erbe di campo in suadente abbraccio con sorbetto di peperone e caprino. Nei calici, servito ad arte, lo spumante Metodo Classico Millesimato 2011 by Monsupello, da sole uve Pinot nero.
All’Acqua ritorniamo e giunge in tavola, inappuntabile il servizio, un sorprendente intermezzo (che a menu è inserito tra i secondi): “Festa di mare”, ovvero insalata di mare al pepe di timut, limoni di Sorrento Igp e olio alla menta. Nei calici, tributo al territorio, da uve Pallagrello bianco, Le Serole 2015 by Terre del Principe.
Un canonico primo piatto di cucina piemontese, il plin, viene da Marco ripensato e rielaborato. Ne sortisce, per la gioia del palato dei suoi clienti gourmet, “Plin di genovese con cipolla di Alife”. Sì, ai ravioli del plin si affiancano le cipolle di Alife, lo yogurt di bufala ed un ottimo pesto di basilico. Supporta egregiamente anche questo piatto il lodevole Le Serole 2015.

E, mal celando impazienza dovuta alla grande curiosità, si passa alle proposte dolci. Si opta, scelta felicissima, per un sontuoso Camouflage composto da spugna alle mandorle, cremoso al limone, sorbetto alle mandorle, meringa al limone, salsa alle mandorle. Gli affianchiamo, meditati sorsi, un quasi introvabile Greco di Bianco etichetta nera by Ceratti.
In definitiva, esperienza memorabile. Per tale sontuosa e doviziosa cena, includendo anche i vini serviti al calice, il conto si è attestato intorno ai 90 euro.
Per informazioni: www.hackert.it