Filippo Fiorini Pasticceria è il locale che da 4 mesi sta incuriosendo gli abitanti di Leno (e non solo) nel bresciano. Il giovane titolare ha come ispirazione e modello il maestro pasticcere Iginio Massari.
Il Comune è relativamente piccolo - poco meno di 15mila abitanti - e la gente mormora. Mormora perché a Leno, nel bresciano, un giovane di 25 anni ha deciso di rivoluzionare il modo di fare pasticceria grazie a ben solide esperienze alle spalle: scuola all'alberghiero di Bagnolo Mella, impieghi a Porto Cervo, all'Eden di Roma e al Principe di Savoia di Milano.
Filippo Fiorini
Così, 4 mesi fa
Filippo Fiorini è andato in banca, spalleggiato dai genitori, ha aperto un corposo mutuo e ha deciso di prendere in mano, rivoltandola da capo a piedi, la storica pasticceria Lodigiani sita nel cuore del paese. Grandi lavori di ristrutturazione e rifacimento interno ed esterno. «Ho svecchiato - dice - il bancone delle mignon e con grande piacere ho notato che le persone, anche le più anziane ed affezionate al locale precedente, stanno rispondendo bene alle mie iniziative».
Quattro mesi certo son pochi ma le idee son tante. Filippo Fiorini, che dà il nome alla pasticceria caffetteria, sta già provando gli impasti dei panettoni e dei pandori natalizi senza dimenticare l'immancabile e tradizionale "bossolà" bresciano. «Il mio mito rimane il grande maestro Massari. Sono andato spesso nel suo regno di via Veneto a Brescia - confessa Filippo - perché i suoi dolci sono inimitabili. Impossibile carpire i segreti e la qualità delle materie prime, certo la strada da seguire è quella, soprattutto per noi giovani. Una grande scuola».
Intanto nel cuore di Leno, Filippo, affiancato da una altrettanto giovane collaboratrice, ogni giorno sforna oltre 100-150 brioche e deliziosi pasticcini mignon (ne ho assaggiati quattro, alla faccia del colesterolo); e poi un sogno, sulle orme poetiche di Guido Gozzano: "Innamorarsi di tutte le donne che mangiano le paste nelle caffetterie". Ma a Leno andateci, oltre che per conoscere un giovane di belle speranze anche per scoprire i segni del Dominato Lenense, le importanti testimonianze lasciate dai Longobardi, e ammirare la splendida Abbazia. Ne rimarrete incantati.