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Roma, il Gallura si rifà il look Riapertura con il “party di primavera”

di Sabino Cirulli
 
01 aprile 2019 | 09:07

Roma, il Gallura si rifà il look Riapertura con il “party di primavera”

di Sabino Cirulli
01 aprile 2019 | 09:07
 

Un locale di culto per la ristorazione romana, specialmente per gli amanti del pesce che vogliono degustare crudi e non solo in un ambiente raffinato e romantico.

Ha riaperto dopo un restyling durato qualche mese il ristorante Gallura e lo ha fatto con uno spring party per presentare a un pubblico di selezionati ospiti le novità sia in tema di arredo che nel menu.

(Roma, il Gallura si rifà il look Riapertura con il party di primavera)
Foto: Silvio Tamberi

Al ristorante si accede attraverso un giardino incantato nel cuore dei Parioli che, come d’incanto allontana l’ospite dai ritmi frenetici della Capitale. All’ingresso si è letteralmente rapiti dal grande acquario pieno di astici e aragoste a destra, mentre dalla parte opposta un raffinato banco con le proposte giornaliere di un pescato freschissimo. «La nostra filosofia e semplice: cura del cliente e altissima qualità della materia prima offerta – spiega Gianni Schirru proprietario insieme alla moglie Dorina da cinque anni del locale - vogliamo che chi entra al Gallura possa conoscere ogni dettaglio del pesce che sceglie. Non a caso siamo l’unico ristorante della città a poter vantare la tecnologia della blockchain ovvero un timbro digitale che permette di verificare in ogni momento la tracciabilità del prodotto, in tutti i suoi passaggi, dall’origine al piatto. Con un’analisi puntuale dell’incidenza delle diverse tipologie di cottura sui valori nutrizionali. Un modo significativo per garantire il consumatore ma anche valorizzare il made in Italy. In ultima sintesi rispetto della tradizione alla luce delle rinnovate esigenze del cliente che richiede sempre maggiore tutela e informazione sui piatti».

(Roma, il Gallura si rifà il look Riapertura con il party di primavera)
Gianni Schirru e la moglie Dorina, i proprietari del Gallura (foto: Silvio Tamberi)

Un format innovativo dove l’eleganza si affianca a preparazioni raffinate che deliziano il palato e la vista. L'aperitivo è stato servito nel giardino, un eden discreto con alberi secolari dove nella frizzante aria primaverile si sono gustati deliziosi aperitivi. Tra questi tataki di tonno con maionese al wasabi, spigola con cavolo nero e mandarino, un leggero e croccante fritto di alici e salvia, un’equilibrata amatriciana di mare su pane al carbone nero vegetale. La cena si è svolta nelle sale interne. Quattro le sale, il salone degli specchi, un piccolo prive che ospita un solo tavolo, un salotto privato da trenta sedute e un raffinatissimo giardino d’inverno che attraverso una ampia vetrata permette di goder di una veduta sul fascinoso giardino esterno.

(Roma, il Gallura si rifà il look Riapertura con il party di primavera)

Nel menu sono stati proposti i grandi classici del Gallura, un menu di pesce che strizza l’occhio alla cucina regionale sarda. Un tripudio di crudi tra cui delle innovative ostriche con zenzero, vodka e granatina di cetriolo e una delicata insalata di mare hanno preceduto i Taglierini con tartare di scampi e fiori di zucca. Dopo un dentice di Carloforte servito con carciofi è arrivato il must del locale, il piatto che da solo vale un viaggio: la, ormai leggendaria, Aragosta di cabras alla catalana. Sontuosa nella sua esplosione di sapori. Il dolce, un cremoso al the nero, lampone e crumble di biscotto, degna conclusione di un viaggio affascinante fra queste delizie del mare. Il servizio, attento e discreto, come si addice a un ristorante di questo livello, raggiunge punte di eccellenza nella mescita dei vini con il sommelier che senza alcuna prolissità in poche parole spiegava le caratteristiche delle bottiglie servite. Proposto un excursus tra Francia ed Italia per una cantina che può vantare oltre 500 etichette: Champagne Steinbruck, cuvee brut Tradition en Magnum, Brut Blanc de Noirs, Malvasia puntinata Tellenae, Vermentino Ruinas Depperu.

(Roma, il Gallura si rifà il look Riapertura con il party di primavera)

La linea gastronomica è studiata da Gianni Schirru e realizzata dalla brigata di cucina (uno staff di otto persone) guidata dallo chef giovanisismo, ma con importanti esperienze stellate in curriculum, Gianmarco Frasacco, in collaborazione con Patrizio Bandiera.  Cura dei dettagli e materia prima ma soprattutto accoglienza. Dunque a fine cena non si può che confermare il modus operandi di Gianni e Dorina: “Il cliente al primo posto”.

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