Ogni anno «passano qui, da noi, nei vigneti, in cantina e nelle varie strutture aziendali, fra le 8-9mila persone. Ci siamo detti: perché oltre che presentare la nostra storia, le nostre eccellenze Docg di Franciacorta, non ne approfittiamo per instaurare un nuovo rapporto fra l'arte e il vino? C'è tutta una dimensione culturale, tesa verso il bello, che va raccontata». A domanda, Silvano Brescianini, ceo di Barone Pizzini, si è dato una risposta.

Silvano Brescianini, ceo di Barone Pizzini
E così nella cantina di Provaglio d'Iseo (Bs) ha preso forma “Mantulì”, polifonie ed estetica del suono a cura di due artisti piemontesi, Hilario Isola ed Enrico Ascoli. Un'opera sonora installata a 12 metri di profondità, nel caveau della Barone che prende il nome dalla brezza leggera che dal lago d'Iseo rinfresca le colline franciacortine. Una realizzazione sonora unica e irripetibile che restituisce voce ai filari. È composta da una doppia scultura di rame con trombe incrociate e rivolte verso l'alto, un mix tra due solforatrici e due coleotteri giganti.

Mantulì, l’opera d’arte nata dall’incontro con Hilario Isola ed Enrico Ascoli
«Abbiamo voluto "estrarre" i suoni del paesaggio. Un'occasione speciale - hanno rimarcato gli artisti - per dare fisicità al suono in rapporto con l'ambiente. Suoni catturati e rapiti fra le vigne il monte Copiolo, per un'idea di universalità che interpreta i principi fondamentali della sostenibilità e della salvaguardia ambientale». Obiettivi della cantina di Provaglio, fra le prime in assoluto a credere nel bio. «Non volevamo un'opera che decorasse la cantina, ha rimarcato Brescianini - ma una creazione che nascesse dal nostro stesso modo di vivere il territorio». “Mantulì” insomma, per connettere la terra alla cultura attraverso il suono e la sostenibilità.
Di Renato Andreolassi
Barone Pizzini
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