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Antonino Cannavacciuolo, le tre stelle di un cuoco... televisivo

L’edizione 2023 della Guida Michelin ha premiato lo chef di Vico Equense, con Villa Crespi che è diventata il dodicesimo ristorante tristellato in Italia e con Vineyard che ha raccolto la sua prima stella

 
09 novembre 2022 | 14:17

Antonino Cannavacciuolo, le tre stelle di un cuoco... televisivo

L’edizione 2023 della Guida Michelin ha premiato lo chef di Vico Equense, con Villa Crespi che è diventata il dodicesimo ristorante tristellato in Italia e con Vineyard che ha raccolto la sua prima stella

09 novembre 2022 | 14:17
 

Se un vincitore c'è, quello è sicuramente Antonino Cannavacciuolo. L'edizione 2023 della Guida Michelin ha infatti incoronato il cuoco di Vico Equense, 47 anni, assegnando le tre stelle al suo Villa Crespi di Orta San Giulio, aprendogli così le porte del ristretto club dei tristellati italiani, che oltre a lui comprende soltanto altre undici insegne. Non solo, la Rossa ha premiato con una stella anche Marco Suriano, cuoco del Cannavacciuolo Vineyard di Casanova di Terricciola, una delle strutture dell'universo della ristorazione e dell'accoglienza creato da Cannavacciuolo, che può ora contare su sette stelle Michelin tra Orta, Novara, Torino, Ticciano e Casanova. Una crescita che è andata di pari passo con la sempre maggiore esposizione televisiva del cuoco. 

Antonino Cannavacciuolo: il suo Villa Crespi è tre stelle Michelin  Antonino Cannavacciuolo, le tre stelle di un cuoco... televisivo

Antonino Cannavacciuolo: il suo Villa Crespi è tre stelle Michelin

Cannavacciuolo, una carriera lunga e... televisiva

«Aspettavo la terza stella da quando sono entrato a Villa Crespi, nel 1999», ha detto lo chef, ringraziando commosso la moglie Cinzia Primatesta. «Oggi è il nostro anniversario, sarà l’unico anno in cui mi perdona perché non lo festeggiamo», ha aggiunto. Il riconoscimento assegnatogli dalla Guida è quindi la consacrazione di una lunga carriera, iniziata con il diploma alberghiero nel 1994. Poi, insieme alla moglie, la gestione di Villa Crespi, premiata con la prima stella Michelin nel 2003 e con la seconda tre anni dopo. 

La svolta, almeno dal punto di vista mediatico, arriva nel 2013, con lo sbarco in tv alla conduzione della prima edizione italiana di Cucine da incubo, seguita nel 2015 dall'approdo a Masterchef. Da allora, una sfilza di programmi: Family Food Fight, Antonino Chef Academy, I menu di Cannavacciuolo, Masterchef All Stars Italia, 'O mare mio, Ci pensa Antonino. Un palmares che ha reso di fatto Cannavacciuolo il cuoco più "televisivo" d'Italia, una sorta di Gordon Ramsey in salsa tricolore. 

È lui stesso ad ammettere l'importanza della televisione nella sua crescita professionale: «La tv mi ha dato la possibilità di migliorare le mie aziende e di aprirne di nuove». 

Tutti i ristoranti di Antonino Cannavacciuolo 

Dicevamo che la "galassia Cannavacciuolo", sette stelle Michelin, è ampia ed eterogenea. Ecco allora tutti i suoi ristoranti: 

  • Villa Crespi (***), Orta San Giulio (No)
  • Cannavacciuolo Café & Bistrot (*), Novara 
  • Cannavacciuolo Bistrot (*), Torino 
  • Laqua Vineyard (*), Casanova di Terricciola (Pi)
  • Laqua Countryside (*), Ticciano (Na)
  • Laqua by The Lake, Pettenasco (No) 
  • Laqua by The Sea, Meta (Na)

Una famiglia che sembra destinata ad allargarsi, almeno stando alle parole dello stesso Cannavacciuolo: «Il progetto di Villa Crespi non si ferma qui. Lo abbiamo rafforzato, ma ci sono nuove aperture in vista, perché ho tanti ragazzi che vogliono iniziare a camminare da soli. Per salire magari, un giorno, su questo palco»

I ristoranti tre stelle in Italia 

Con l'ingresso di Cannavacciuolo, salgono a 12 i cuochi con tre stelle Michelin. Sono Norbert Niederkofler al st. Hubertus di San Cassiano (BS); Chicco e Bobo Cerea Da Vittorio a Brusaporto (Bg); Nadia e Giovanni Santini del Dal Pescatore a Canneto sull'Oglio (Mn); Niko Romito al Reale di Castel di Sangro (Aq); Riccardo Monco e Annie Féolde all'Enoteca Pinchiorri di Firenze; Enrico Bartolini al Mudec di Milano; Massimo Bottura all'Osteria Francesca di Modena; Heinz Beck al La Pergola di Roma; Massimiliano Alajmo a Le Calandre di Rubano (Pd); Mauro Uliassi a Senigallia (An).

 

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