La decisione di Trenord di non permettere ai riders l'accesso sui treni con la bicicletta è stata rivista; la compagnia ha fatto marcia indietro raggiungendo un accordo con i sindacati. Una scelta che inizialmente era stata presa per motivi di sicurezza, ma che aveva fin da subito (dal 3 giugno, quando è scattato il divieto) provocato polemiche e accuse. Ora, per garantire ai lavoratori con bicicletta il diritto alla mobilità, sui treni (quelli sulle direttrici a maggior frequentazione e negli orari di maggior affluenza da parte dei riders) ci saranno carrozze dedicate ad uso esclusivo per il trasporto di biciclette.

I riders hanno ottenuto da Trenord il diritto alla mobilità sui treni
Le polemiche dei riders si sono fatte sentire. Il 17 giugno c'è stata, ad esempio, una mobilitazione con biciclettata di protesta per le vie di Milano. "Ci siamo ritrovati in tanti in piazza Mercanti, in oltre 150 riders, per manifestare
tutta la nostra rabbia per quanto accaduto nelle ultime settimane, tra divieto di trasporto delle biciclette e comportamento delle piattaforme...", avevano scritto successivamente in una nota.
La protesta dei riders a Milano
Ora Trenord ha soddisfatto queste richieste, a seguito anche di polemiche, di altre proteste e di accuse di discriminazione. A renderlo noto sono stati i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uil trasporti, spiegando che "si sono incontrati con Trenord al fine di trovare le soluzioni idonee a poter garantire il diritto alla mobilità dei
lavoratori del delivery food". Rispetto alle richieste delle segreterie l'azienda di trasporto ha presentato dunque una serie di soluzioni atte a superare le problematiche. La soluzione trovata si basa sull'aver individuato "una serie di treni sulle direttrici a maggior frequentazione e negli orari di maggior affluenza da parte dei riders, sulla quale dedicare delle carrozze ad uso esclusivo per il trasporto di biciclette, in modo da poter garantire a tutti i passeggeri un viaggio in totale sicurezza. Su questi treni potranno trovare spazio dai 70 ai 100 riders. L'operatività avrà inizio nel fine settimana".
Le proteste dei riders, però, non erano solo rivolte a Trenord, che è intervenuta sulla questione raggiungendo un compromesso con i sindacati. Si rivolgevano anche, come hanno scritto gli stessi riders, a quelle "piattaforme che chiudono account senza motivo e impongono paghe da fame, ogni giorno più basse". Proprio a questo proposito, i sindacati hanno aggiunto una nota: "Ci tocca purtroppo constatare ancora una volta i due grandi assenti in questo importante confronto, che non può interessare solo Trenord, ma anche [appunto] le imprese di delivery e la Regione Lombardia".