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Acque agitate all'Accademia Pasticceri: Fabbri e Massari si dimettono dall'AMPI

Il presidente e il presidente onorario (e fondatore) lasciano l'associazione con una trentina di colleghi: non c'è più condivisione sugli obiettivi e su come valorizzare l'alta pasticceria. Quindici giorni fa l'elezione del nuovo direttivo che ha scatenato questa rottura. Sal De Riso possibile nuovo presidente?

di Alberto Lupini
direttore
 
30 aprile 2021 | 19:08

Acque agitate all'Accademia Pasticceri: Fabbri e Massari si dimettono dall'AMPI

Il presidente e il presidente onorario (e fondatore) lasciano l'associazione con una trentina di colleghi: non c'è più condivisione sugli obiettivi e su come valorizzare l'alta pasticceria. Quindici giorni fa l'elezione del nuovo direttivo che ha scatenato questa rottura. Sal De Riso possibile nuovo presidente?

di Alberto Lupini
direttore
30 aprile 2021 | 19:08
 

E’ come se la crema pasticcera non riuscisse. Come se, tecnicamente parlando, “impazzisse” e i componenti si dissociano. È quanto potrebbe succedere all’Ampi, l’Accademia Maestri Pasticceri Italiani, dove in queste ore c’è burrasca per una spaccatura, ai vertici come fra gli associati, che è un’assoluta novità per quella che è un po’ il Ghota della pasticceria italiana. Dopo che una quindicina di giorni fa era stato eletto un nuovo consiglio direttivo di 11 componenti (di cui solo 2 confermati), con una decisione che ha sorpreso non pochi, il presidente Gino Fabbri, bolognese, ha rassegnato le dimissioni, scatenando, come nel gioco del domino, una serie di altre dimissioni che potrebbero mettere in forse la stessa attività dell’associazione, che conta su una settantina di maestri pasticceri, oggi quasi divisi a metà. E fra chi ha seguito Fabbri non poteva non esserci il presidente onorario, nonché fondatore di Ampi, il bresciano Iginio Massari. Sarebbero una trentina i dimissionari. Valutazioni diverse sul futuro dell'Accademia e forse anche giudizi su alcuni componenti sarebbero alla base di un ribaltone che, nei fatti, avrebbe messo Fabbri di fronte ad una maggioranza in direttivo con idee diverse dalle sue. Da qui la scelta di lasciare.

l'Accademia Pasticceri si divide sulle nuove strategie Burrasca all'Accademia Pasticceri Fabbri e Massari si dimettono

l'Accademia Pasticceri si divide sulle nuove strategie



Evitando qualunque polemica, Gino Fabbri parla di «visioni diverse» e di nuove scelte del direttivo che «non sono in linea con lo spirito dell’Accademia», ma per il resto evita qualunque polemica limitandosi a parlare di «uno scossone» che lascia tutto in stand by e che nelle prossime ore potrebbe avere evoluzioni oggi imprevedibili. Da una rottura senza rimedio ad una ricomposizione che tenga conto delle esigenze di tutti. «Siamo giunti a un momento in Accademia nei confronti del quale si è preferito fare una scelta di direttivo – spiega ancora Fabbri - dove non riuscivamo più a rispecchiarci, parlo di me, di Massari e degli altri membri del consiglio. E questo perché, a nostro parere, non vi erano più i presupposti per portare avanti l’Accademia nella sua essenza originaria. Un’Accademia fatta di professionisti della pasticceria italiana, dove potersi confrontare e dialogare di pasticceria ma senza politica di alcun genere. Tutti gli Accademici hanno sottoscritto un regolamento all’atto dell’iscrizione, uno statuto che ben chiarisce i fondamenti di questa realtà, da tutelare e promuovere».


Una cosa è certa: il momento è difficile e in vista ci sarà, comunque, una riorganizzazione. Ne fa fede l’unica precisazione ufficiale secondo cui “temporaneamente proseguiranno solamente le attività ordinarie dell’associazione in attesa di poter riavviare completamente l’amministrazione sociale di Accademia Maestri Pasticceri Italiani in seguito all’elezione del presidente successore”. In aggiunta si può dire che Fabbri pone un alto là ad ogni ipotesi di occuparsi di attività sindacale.


E con Fabbri e Massari hanno inviato lettere di dimissioni anche altri consiglieri e associati, fra cui - per restare a quelle fino ad ora ufficializzate - Davide Comaschi, Debora Massari, Fabrizio Galla, Alessandro Servida, Maurizio Vittorio Colenghi e Giovanni Tullio Cavalleri, tutti pezzi da Novanta della pasticceria italiana.

Gino Fabbri e Iginio Massari Burrasca all'Accademia Pasticceri Fabbri e Massari si dimettono

Gino Fabbri e Iginio Massari



L’associazione era nata nel 1993 proprio grazie a Iginio Massari che aveva chiamato a raccolta alcuni dei migliori pasticceri italiani con l’obiettivo di valorizzare e promuovere l’alta pasticceria di qualità italiana, in linea con quello che faceva «Relais Dessert» la prestigiosa associazione che riunisce i migliori pasticceri del mondo. E dal maestro Massari viene lo stesso riserbo di Fabbri: «Preferisco non sbilanciarmi per ora e mantenere il riserbo ancora per un paio di giorni - ha detto - al momento posso solo dire che sono perfettamente in linea con quanto espresso nel comunicato da Gino Fabbri, e che si sta allungando ancora la lista dei dimissionari». Unica frase, significativa, che gli sfugge é il riferimento ad "amicizie tradite", come riporta il Corriere della sera, che lascia capire anche il venir meno di rapporti personali fra il "maestro" Massari, di fatto primus inter pares.

Se nessuno dell'altro fronte rilascia dichiarazioni, forse per non rovinare possibili intese sul filo di lana (ma intanto spunta l'ipotesi che possa essere Sal De Riso il prossimo presidente chiamato a ricomporre l'unitá dell'Accademia), un po’ più esplicita è Debora Massari, accademica e figlia di Iginio, che dice di aver vissuto come «fulmine a ciel sereno queste dimissioni» e parla esplicitamente di «delusione». Dalla sede della mitica pasticceria bresciana di via Veneto, anche Debora rimanda ogni commento, anche a nome del padre alla prossima settimana «anche perchè sabato e domenica dobbiamo lavorare e pensare a far funzionare (e girare) al massimo le nostre attività». C’è peraltro una certa durezza quando ricorda che «sono uscite alcune dichiarazioni a dir poco deliranti, per cui preferiamo a questo punto riflettere sulla situazione poiché tutto è ancora in evoluzione e si annunciano altre defezioni. Siamo certamente molto delusi, ma meglio agire quando avremo un quadro più preciso sulle reazioni e i commenti. Insomma, adesso bocce ferme».

Sal De Riso Burrasca all'Accademia Pasticceri Fabbri e Massari si dimettono
Sal De Riso


Resta però un interrogativo su quale potrà essere il futuro della pasticceria del nostro Paese. E qui Debora lascia trasparire quello che forse è oggi uno degli oggetti del contendere anche se non se ne conoscono i dettagli: «C’è un progetto già in fase avanzata, nato, però, indipendentemente dalla nostra uscita dall’associazione. A breve verrà formalizzato». Ed é anche questo un punto forse di contrasto, nel senso che Iginio Massari vorrebbe forse chiamare a raccolta quelli che lui ritiene i 'veri' accademici e rappresentare la parte più alta della categoria. Come se fossero i 3 stelle della cucina in versione pasticceria.


Che cos’è Accademia Maestri Pasticceri Italiani

Accademia Maestri Pasticceri Italiani (conosciuta semplicemente come AMPI) è nata nel giugno del 1993 per rappresentare la sintesi massima della professionalità nell'ambito della pasticceria nazionale di livello superiore. Accomuna l’esperienza di pasticceri che si distinguono nel comparto nazionale per l’elevato apporto qualitativo e professionale e per le spiccate capacità artistiche applicate alla tradizione italiana con lo scopo di rilanciare la “pasticceria di qualità”. Le finalità sono sintetizzate in un dettagliato e severo regolamento redatto all’atto della costituzione e sono rivolte alla crescita professionale dei pasticceri e allo sviluppo del dolce di qualità con specifico riferimento a quello tradizionale.

AMPI intende riunire e valorizzare i maggiori esponenti del settore a livello nazionale, studiare e adottare i mezzi più idonei per perfezionare i processi di lavorazione, diffondere e potenziare l’immagine dell’alta qualità nella pasticceria italiana, produrre nei negozi degli Accademici pasticceria di qualità superiore, facendo uso di materie prime d’elevato valore qualitativo e nutrizionale.

Accademia Maestri Pasticceri Italiani si è potuta affermare grazie al confronto aperto ed approfondito che ha consolidato la crescita del gruppo. Durante l’anno vengono organizzati per gli Accademici corsi di aggiornamento sia per l’evoluzione tecnica pura (corsi monotematici specifici) sia per quella manageriale (gestione del personale, dell’immagine, del marketing, ecc.) nell’intento di portare gli associati ad essere non solo validi pasticceri, ma anche imprenditori di successo. Grazie a queste iniziative si è assistito alla grande crescita professionale di tutti gli associati, che hanno portato AMPI a ritagliarsi uno spazio sempre più rilevante nel panorama della pasticceria europea.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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