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Roero
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Quanto può essere divertente la nostra professione...

Far stare bene il cliente e far divertire lui e noi è una missione giornaliera. Possiamo talvolta condividere con lui momenti di dialogo che riescono ad alleviarci le fatiche giornaliere

di Marco Reitano
presidente Noi di Sala
 
10 agosto 2021 | 08:00

Quanto può essere divertente la nostra professione...

Far stare bene il cliente e far divertire lui e noi è una missione giornaliera. Possiamo talvolta condividere con lui momenti di dialogo che riescono ad alleviarci le fatiche giornaliere

di Marco Reitano
presidente Noi di Sala
10 agosto 2021 | 08:00
 

Anche se lavoriamo almeno 14 ore al giorno e la nostra vita sociale è ridotta ai minimi termini, i momenti esilaranti non mancano mai! Il mestiere di sala richiede forza e sacrificio fisico (con molte giornate di agonismo vero), ogni volta è come se affrontassimo un vero e proprio tour de force. Gli orari del servizio ci spediscono spesso a “nanna” non prima delle 3 del mattino (anche perché una volta andato via l’ultimo cliente, il ristorante e tutto il materiale non si sistemano da soli come per magia...), togliendoci tempo personale anche durante i giorni di riposo.

Quanto può essere divertente la nostra professione...



Però, come dicevo, i momenti divertenti per fortuna non mancano. Quasi sempre arrivano dalle richieste dei nostri clienti. Già, il cliente è la centralità del nostro lavoro e da lui arrivano gioie, dolori, ma anche risate! Ovviamente il cliente migliore resta quello “simpatico e rilassato”, quello che sa godersi la serata cogliendo e godendo appieno ogni aspetto con atteggiamento aperto e positivo. Con questo tipo di cliente ci si trova a proprio agio, ma guai a tradirlo! Con lui la comunicazione è sempre fluida, si possono fare battute e scambi di pareri e a volte la relazione si stringe così tanto da darci l’opportunità di confidargli storie o racconti personali.

Quest’ultimo aspetto può essere rilevante per chi come noi fa un mestiere che lascia poco tempo al privato, ai momenti di convivialità. Infatti, ad esempio io amo la convivialità, la condivisione, ma ahimè le ore di impiego al ristorante, durante ponti e festività, mi allontanano sempre più da familiari e amicizie, e come me tanti altri colleghi dedicano pochissimo tempo al divertimento.

Ma torniamo al nostro cliente: farlo star bene e far divertire lui e noi è una missione giornaliera! Certo, a volte le sue richieste/necessità mettono a dura prova il nostro fisico e la nostra pazienza e dobbiamo assecondarlo come se nel ristorante gli altri 50-60 ospiti non esistessero, ma lo facciamo col sorriso. Ovviamente sull’argomento potremmo menzionare innumerevoli episodi. Resta il fatto che alla fine della giornata il cliente non è comunque un nostro amico e anche se ci piacerebbe che lo fosse, purtroppo non è così. Questo non vuol dire però che non possiamo comunque condividere con lui momenti di dialogo che possano alleviarci le fatiche giornaliere, anzi, dovremmo sempre avere la capacità di creare i presupposti affinché non manchino mai. D’altronde lavorare con il pubblico è un continuo interscambio culturale, e di situazioni simpatiche ne capitano mille... Se siete curiosi, nei prossimi mesi approfondiremo la questione e vi racconterò alcuni degli episodi che più ci hanno divertito.


© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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