L'estate non è ancora finita, e con essa il desiderio di stare all’aria aperta, dal mare alla montagna, condividendo un buon pasto in compagnia. E quale miglior protagonista se non la carne di manzo irlandese? Grazie all’alimentazione degli animali che seguono una dieta composta per almeno il 90% da erba, data in grande quantità dalla conformità del territorio e dai venti che lo circondano, la carne presenta il caratteristico “golden fat”, ovvero un succulento grasso dorato - dato dal betacarotene presente nell’erba di cui si cibano gli animali - che ricopre e penetra all’interno di una polpa color rosso borgogna.
Preparazione
Cuocere il roast beef di manzo irlandese a bassa temperatura finché la temperatura al cuore della carne non raggiunga i 63°; una volta raffreddato tagliarlo a fette sottili.
Preparare la salsa al caffè mischiando, con l’aiuto di un frullatore ad immersione, il latte di soia, l’olio vinacciolo, la senape, il caffè macinato e un pizzico di sale.
Tagliare il pane a metà e farcirlo con un generoso strato di salsa, le fette di roast beef di manzo irlandese, l’Asiago - precedentemente tagliato - e la rucola.
Inoltre, gli animali pascolano all’aperto per un minimo di 220 giorni all'anno durante la loro vita e ciò conferisce alla carne una marezzatura ottimale che contribuisce ad ammorbidire le fibre muscolari durante la cottura e a mantenere i succhi della carne, impendendo che si secchi, rendendola quindi perfetta da consumare anche fredda, in occasione di un pranzo all’aria aperta. La certificazione IGP premia l’esperienza delle aziende agricole locali e il contributo dei rigogliosi pascoli irlandesi nella produzione di una carne di qualità.
Per l’occasione, Federico Pettenuzzo del Ristorante La Favellina, 1 stella Michelin, e membro di JRE-Italia, con cui Bord Bia ha una partnership di lunga data, propone la ricetta facile da replicare ma allo stesso tempo gourmet, per utilizzare al meglio questo prodotto e valorizzarne le ottime qualità, prestandosi al meglio ad essere trasportata e servita fredda.