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L’integrazione comincia con il gusto Storie di vita e ricette da condividere

Il nuovo libro di Carin Mc Donald Puzie, nata in Costa Rica, è un invito a superare i propri limiti e ampliare le prospettive attraverso un gioioso e consapevole percorso interiore. 60 ricette di cucina dell’integrazione

 
07 dicembre 2015 | 15:02

L’integrazione comincia con il gusto Storie di vita e ricette da condividere

Il nuovo libro di Carin Mc Donald Puzie, nata in Costa Rica, è un invito a superare i propri limiti e ampliare le prospettive attraverso un gioioso e consapevole percorso interiore. 60 ricette di cucina dell’integrazione

07 dicembre 2015 | 15:02
 

“L’integrazione comincia con il gusto. Nella vita così come in cucina...” vuole condividere e sensibilizzare il lettore verso un aspetto dell’esperienza poco considerato nella quotidiana convivenza delle culture. L’evoluzione che passa attraverso il flusso di popolazioni migranti, crescente di anno in anno in tutto il mondo, getta luce sulle infinite opportunità che possono nascere dalla magica danza di culture che si abbracciano. Immigrare non è facile, si abbandona la terra d’origine, il proprio popolo, la cultura, la propria casa e le abitudini... Bisogna trovare nuovi equilibri e tolleranza per elaborare l’emozione.



Infatti, una volta superate le differenze razziali e di confine geografico, il genere sessuale e la religione, scopriamo che la necessità d’integrazione è vasta e riguarda noi e la nostra intima relazione con il mondo. Integrare Dio nelle nostre azioni, l’amore, il denaro, il nostro bambino interiore, la bellezza, il pianeta, varcare i confini che ci auto imponiamo, riscoprire il battito naturale nel nostro cuore. Le opportunità di riflessione e di crescita sono tante in tutte le aree e direzioni; sotto le piccole verità si cela spesso l’ispirazione che ci conduce verso la conoscenza di noi stessi...

E quale luogo migliore della cucina?

Obiettivo: ampliare le prospettive
La finalità è quella di suggerire di varcare i limiti che ci auto imponiamo e ispirare tante donne e uomini nella scelta di ricercare motivazione, per ampliare le proprie prospettive attraverso un gioioso e consapevole percorso interiore.

Su un piano più tangibile e materiale, la popolazione straniera in Italia è cresciuta in modo esponenziale; il gusto, i sapori e i colori delle città sono cambiate. Le proposte in termini d’alimentazione sui banchi dei supermercati sono diverse e creano spesso diffidenza e curiosità allo stesso tempo. “L’integrazione che comincia con il gusto” vuole incoraggiare lo spostamento dal terreno conosciuto per avventurarsi in uno spazio fertile di misteriose possibilità, dove la propria creatività possa organizzare una magica danza e scoprire vigore e sicurezza. Giocare nell’elaborazione delle ricette può essere un atto terapeutico, poiché profumi e sapori ci sanno trasportare in uno spazio meditativo accogliente e sicuro.

Se riusciremo a essere disponibili, accettando e condividendo le varietà che ci sono nella nostra intima identità; se saremo pronti e disposti a giocare, intrecciando e integrando i nostri profumi e sapori, potremo superare le barriere culturali che ci costringono a comportamenti codificati per dare più respiro e voce al nostro cuore. Rimescolare gli ingredienti della vita, lasciarli decantare e osservare la trasformazione può farci emergere dalle nostre ombre, trovare lo spiraglio di luce che c’è sempre dietro ad ogni cosa.

La struttura del libro
Il libro propone una conoscenza dinamica di alcuni prodotti esotici, disponibili presso i banchi dei supermercati e nei negozi etnici in Italia, come, ad esempio, il cocco, la manioca, il platano, il ginger, il mango, la papaia , l’ananas, e ancora la quinoa, il burgoul, l’igname, i fagioli neri e tanti altri. Le ricette sono creative, elaborate con i prodotti esotici, a volte integrati da una scelta di contorni familiari alla cultura italiana ed altre volte con ingredienti tipici della cucina mediterranea. Le proposte in certi casi sono illustrate con l’aiuto di immagine fotografica e tutoriali con lo scopo di svegliare la curiosità, incoraggiare ed assistere per la sperimentazione.

Tra le ricette, scorre una serie di racconti ed esperienze di vita, con un unico filo conduttore: invitare a riflettere sull’importanza e la vastità di risorse umane disponibili nelle diverse forme ed esperienze per l’integrazione e l’incontro con sé stessi, che è il punto di partenza per accogliere veramente col cuore l’altro.

Carin Mc Donald Puzie

Carin Mc Donald Puzie
Carin Mc Donald Puzie (nella foto), nasce in Costa Rica, dove studia arte drammatica, e collabora alla fondazione della prima compagnia di teatro di strada Diquis Tiquis. Arrivata in Italia nel 1983, prende parte a trasmissioni televisive come “Drive in”, “Grand Hotel”, e serie tv come “Una donna per amico”. Nel cinema: “E’ arrivato mio fratello”, “Abbronzatissima”, “Pathos” e per molti anni lavora come indossatrice di moda e successivamente manager d’impresa. Attualmente risiede a Milano ed è presidente in carica della Lombardia Anacri (Associazione nazionale d’amicizia Costa Rica Italia).

La sua personale passione per la cucina, l’ha portata a creare “La pentola dei migranti”: corso di cucina monotematico dal sapore diverso. Attraverso questo strumento, offre l’opportunità di conoscere le proprietà di alcuni prodotti esotici, sperimentare nella manipolazione e creare in modo interattivo alcune ricette che spaziano dall’antipasto al dolce, grazie alla loro versatilità.

Per saperne di più: www.puravidaclub.org.


L’integrazione comincia con il gusto. Nella vita cosi come in cucina...
  • 20 racconti di vita comune
  • 60 ricette di cucina dell’integrazione
  • 20 immagini fotografiche
  • 9 tutoriali illustrati.
  • Prefazione di Bepi Costantino, autore del libro “Costa Rica il paese più felice del mondo”.
Questo libro mescola parmigiano e cannella, risotto e platano, ritmi tropicali e melodie europee, gioie e dolori senza frontiere, e seguendo il filo conduttore del cibo che serve più al cuore che allo stomaco, lancia un confortante messaggio di planetaria solidarietà. «Potremmo festeggiare insieme a tutti i commensali, assaporare i nostri tentativi arricchiti dai loro sapori, e accogliere con armonia gli ingredienti che ci offrono. Così, nessuno ci risulterebbe estraneo».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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