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Vino: meno stress e meno infarti. Dagli Usa la conferma dei vantaggi di un consumo leggero

Uno studio del Massachussets General Hospital evidenzia gli effetti positivi sulla salute del bere quotidianamente quantità moderate di alcool. Tra questi il minor rischio di eventi cardiaci e meno stress. In Italia aumentano i consumi, ma cresce anche la consapevolezza e bere vino diventa un momento per prendersi cura di sé stessi

14 giugno 2023 | 12:27
Vino: meno stress e meno infarti. Dagli Usa la conferma dei vantaggi di un consumo leggero
Vino: meno stress e meno infarti. Dagli Usa la conferma dei vantaggi di un consumo leggero

Vino: meno stress e meno infarti. Dagli Usa la conferma dei vantaggi di un consumo leggero

Uno studio del Massachussets General Hospital evidenzia gli effetti positivi sulla salute del bere quotidianamente quantità moderate di alcool. Tra questi il minor rischio di eventi cardiaci e meno stress. In Italia aumentano i consumi, ma cresce anche la consapevolezza e bere vino diventa un momento per prendersi cura di sé stessi

14 giugno 2023 | 12:27
 

È stato pubblicato un nuovo studio del Massachusetts General Hospital che rivela che un leggero consumo di alcool quotidiano ha effetti positivi per la salute. Diminuisce, infatti, i rischi di eventi cardiaci importanti come ictus e infarti (-20%), mentre tra le persone che soffrono di ansia si registra una diminuzione dello stress del 40%. "Un consumo lieve pari a non più di un bicchiere al giorno per le donne e due per gli uomini - spiega il rapporto guidato da Ahmed Tawakol, direttore del dipartimento immagini dell'ospedale – “diminuisce l'ansia, rilassa il sistema nervoso e influisce le attività del cervello”.

Gli effetti positivi sulla salute del bere responsabilmente

L’effetto positivo dell’alcool dipende direttamente dal suo impatto sul cervello. Lo studio si è basato sulle risonanze magnetiche cerebrali effettuate su centinaia di persone dalla Biobanl’ del Mass General Brigham Hospital. Dai dati è emerso che le persone che bevevano in media meno di 14 drink a settimana hanno probabilità decisamente inferiori di avere un infarto o un ictus rispetto a chi non ne beve affatto. Dalle analisi cerebrali si è notato anche che i bevitori leggeri o moderati hanno una risposta allo stress più bassa rispetto alla norma, oltre alla minore probabilità di essere soggetti a eventi cardiaci avversi. «Per la precisione», ha spiegato Taewakol «la riduzione delle probabilità di infarti e ictus è risultata del 20% per tutti e del 40% per le persone che soffrivano di ansia». 

Da sottolineare c'è il fatto che lo studio del Massachussets General Hospital non è il primo ad avere evidenziato i benefici del vino sulla salute. Negli ultimi 30 anni sono state migliaia le pubblicazioni che ne hanno confermato gli effetti positivi. Vincenzo Gerbi, presidente del comitato scientifico Onav (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Vino), ha sottolieanto che «nel 2010 l’Unesco ha dichiarato la dieta mediterranea patrimonio immateriale dell’umanità. L’etimologia greca del termine “dieta” fa riferimento allo “stile di vita”, di cui fa parte, a pieno titolo, l’abitudine al consumo moderato di vino. Ritengo che l’esempio irlandese possa essere seguito da altri paesi nordici con problemi seri di alcolismo, ma gli effetti sulla popolazione saranno sicuramente modesti se non accompagnati da una campagna di educazione alimentare, da iniziare fin dalla più tenera età, basata non solo su elementi di medicina, ma anche su aspetti culturali che arricchiscano i giovani di interessi e curiosità, riducendo la noia e la ricerca dell’obnubilazione, sostitutiva della felicità».

In Italia crescono i consumatori di vino e la consapevolezza

Come recentemente riportato dall’Osservatorio di Uiv (Unione Italiana Vini), negli ultimi quindici anni si è assistito in Italia ad un aumento del 35% dei consumatori saltuari di vino. A trainare questo aumento sono soprattutto le donne. In corrispondenza di ciò, però, è del 22% la diminuzione del consumo quotidiano. Ciò significa che non sono cambiati solo i numeri, ma anche l’approccio al bere.
«I numeri - ha detto il presidente di Uiv, Lamberto Frescobaldi - sintetizzano il rapporto responsabile degli italiani con il vino, oggi inteso più come elemento di socialità e di stile di vita che come alimento». È il segno che si sta diffondendo la cultura del bere consapevole, non per cercare l’eccesso ma per assaporare sapori unici ed eccellenti (e di certo l’Italia non manca di prodotti enologici di alta qualità) in un clima di convivialità, tra amici e famiglia.

Vino: meno stress e meno infarti. Dagli Usa la conferma dei vantaggi di un consumo leggero

Consumare vino è anche un momento di socialità e amicizia

Bere consapevolmente è un beneficio per tutti

D’altronde, bere responsabilmente porta benefici per tutti. Partendo dai consumatori, che possono avere l’occasione di gustare sapori unici abbinandoli durante i pasti. Significa prendersi cura di sé e degli altri, evitando comportamenti irresponsabili ed eccessi che possono mettere a rischio la propria salute e incolumità. Significa anche vivere momenti di socialità accompagnati dagli straordinari gusti e dai sapori del vino.
Per questi motivi è fondamentale che le aziende educhino a tipi di comportamenti responsabili e promuovano il piacere del bere vino moderatamente. Per questo motivo sono nate associazioni come Wine In Moderation, che raggruppano aziende che fanno della sostenibilità e della consapevolezza alle abitudini di consumo i propri principi.

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Il consumo leggero di vino aumenta la salute

In Irlanda la legge che impone le etichette sanitarie sul vino

Tuttavia, siano molti gli studi scientifici che mettono in evidenza i benefici del bere vino consapevolmente, in Irlanda è scoppiato un caso che ha fatto discutere. È stato infatti recentemente convertito in legge il regolamento che prevede l’etichettatura degli alcolici con le avvertenze sanitarie. Nonostante le critiche, la decisione del ministro della Salute irlandese Stephen Donnelly è stata irremovibile.
Le polemiche non sono tardate. In primis le cooperative agroalimentari, che hanno presentato un esposto alla Commissione Ue per denunciare la violazione da parte dell’Irlanda del diritto europeo. Si parla, per l’Italia, di un danno di circa 45 milioni di euro all’anno. Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, ha definito la legge irlandese una «decisione semplicistica che rischia di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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