Tra gli agrumi meno conosciuti eppure più affascinanti della nostra tradizione mediterranea c’è il chinotto, frutto capace di intrecciare storia, gusto e benessere. Piccolo e tondeggiante, con un profumo intenso che richiama l’arancio amaro da cui deriva, questo agrume ha conquistato nei secoli un posto speciale tanto in cucina quanto nella farmacopea popolare. Non è soltanto la base di una celebre bibita italiana, ma anche un ingrediente prezioso per canditi, marmellate, mostarde, liquori e sciroppi. Un vero e proprio concentrato di aromi e proprietà benefiche che oggi la ricerca scientifica contribuisce a valorizzare ulteriormente.

Una pianta di chinotto
Originario della Cina - da cui probabilmente deriva anche il nome - il Citrus myrtifolia appartiene alla famiglia delle Rutaceae e sarebbe frutto di una mutazione spontanea dell’arancio amaro. Giunto in Europa secoli fa, ha trovato nell’Italia la sua terra d’elezione: in particolare in Liguria, e soprattutto nella Riviera di Ponente, dove il “chinotto piccolo” rappresenta la varietà più diffusa e coltivata.
Caratteristiche del chinotto e impieghi
La pianta di chinotto produce fiori bianchi, piccoli ma intensamente profumati, mentre i frutti - simili a piccoli mandarini - sono versatili in cucina e nell’industria alimentare. La loro scorza aromatica viene utilizzata per canditi e mostarde, ma anche per arricchire bevande e liquori. Non mancano poi le marmellate e i dolci tradizionali che ne esaltano la fragranza unica.
I valori nutrizionali del chinotto
Il chinotto, scrivono gli esperti di Humanitas Salute, è un agrume dalle interessanti qualità nutrizionali. Tra i suoi componenti principali troviamo:
- Vitamina C, alleata del sistema immunitario e fondamentale per il collagene dei tessuti;
- Beta-carotene, precursore della vitamina A, importante per vista e pelle;
- Naringina, molecola antiossidante e antinfiammatoria.
Benefici del chinotto e usi in fitoterapia
Ricco di sostanze antiossidanti, il chinotto aiuta a contrastare lo stress ossidativo e favorisce il benessere generale. In fitoterapia vengono utilizzati anche i fiori e la scorza, tradizionalmente impiegati come digestivi, rilassanti contro l’insonnia e stimolanti nei momenti di stanchezza. Non mancano gli infusi a base di foglie secche, spesso consumati dopo i pasti, mentre le bevande al chinotto sono considerate utili per dare sollievo alle gambe pesanti.
La stagionalità del chinotto
La raccolta del chinotto varia a seconda della destinazione d’uso. Si distinguono tre fasi:
- Settembre-ottobre, frutti ancora immaturi;
- Novembre, frutti semi-maturi;
- Dicembre, maturazione completa, con aromi e proprietà al massimo della loro espressione.
Il chinotto e le controindicazioni
Non esistono particolari avvertenze legate al consumo di chinotto. Tuttavia, come altri agrumi, potrebbe interagire con farmaci metabolizzati dall’enzima CYP3A4. In caso di dubbi è sempre opportuno chiedere consiglio al proprio medico.