Tonalità chiara-giallastra, consistenza fine e una capacità di garantire energia a lungo termine: la farina di grano duro, scientificamente nota come Triticum durum, è il risultato della rimacinazione della semola, il prodotto granulare che si ottiene dalla macinazione del grano duro. Quest'ultimo, in origine, si presenta in granelli più o meno grossolani, ma attraverso ulteriori processi di macinazione può raggiungere una consistenza simile a quella della comune farina bianca di grano tenero, conservando però la tipica tonalità calda che la contraddistingue. Humanitas Salute, in un articolo dedicato, ne ha descritto con precisione le proprietà nutrizionali.

Tutto quello che c‘è da sapere sulla farina di grano duro
Le proprietà nutrizionali della farina di grano duro
In 100 grammi di farina di grano duro troviamo circa 314 calorie e un contenuto così suddiviso: 63 grammi di carboidrati, di cui 54 di amido e 3,2 di zuccheri, 12,9 grammi di proteine, 2,8 di lipidi e 3,6 di fibre, oltre a 12,5 grammi di acqua. Completano il quadro 120 mg di magnesio, 0,07 mg di zinco, 0,06 mg di rame e 2,3 µg di selenio. Numeri che confermano la ricchezza di questo ingrediente, senza esagerazioni e con un apporto bilanciato di nutrienti utili all'organismo.
Reperibilità e consumo della farina di grano duro
La farina di grano duro si trova facilmente in commercio e la sua reperibilità non conosce stagioni: è disponibile tutto l'anno, senza particolari difficoltà di approvvigionamento. Inoltre, ad oggi non sono note interazioni tra il suo consumo e l'assunzione di medicinali o di altre sostanze, elemento che ne facilita l'inclusione in molteplici regimi alimentari.
Farina di grano duro: benefici e aspetti nutrizionali da considerare
Passando ai possibili benefici, Humanitas Salute sottolinea come si tratti di un alimento ad alto contenuto energetico. Al pari di altri cereali ricchi di carboidrati complessi, fornisce un rilascio graduale di zuccheri nel sangue, garantendo quindi un'energia costante e prolungata nel tempo. L'assenza di colesterolo, inoltre, permette di utilizzarla anche in ricette pensate per chi ha problemi cardiovascolari.
C'è però un aspetto da considerare: pur derivando dallo stesso grano della semola e della semola integrale, la farina di grano duro subisce un processo di raffinazione maggiore, e questo la rende più povera dal punto di vista nutrizionale. Contiene infatti pochissimi minerali e una quantità limitata di fibre rispetto alle sue “sorelle” meno lavorate. Tuttavia, ad oggi non risultano controindicazioni note al suo consumo. L'unica eccezione riguarda la presenza di glutine: per questo motivo non è adatta a chi soffre di celiachia o di intolleranza al glutine, ma per tutti gli altri è un ingrediente versatile e facilmente utilizzabile nella quotidianità.