In autunno le giornate si accorciano, l’aria si fa più fresca e nelle case torna un gesto semplice ma rassicurante: quello di prepararsi una tisana calda. È un’abitudine che racconta la voglia di rallentare e di prendersi cura di sé, ma anche un fenomeno tutt’altro che marginale. In Italia si consumano ogni giorno circa sette milioni di infusioni, per un mercato che vale oltre 200 milioni di euro e continua a crescere, spinto dal desiderio di benessere e da una ritrovata attenzione alla salute quotidiana. Tuttavia, mentre si parla spesso di erbe e miscele, si tende a dimenticare un elemento essenziale: l’acqua.

Quando l’acqua fa la differenza: il segreto nascosto dietro una buona tisana
L’acqua, ingrediente invisibile ma decisivo
«L’acqua è la base della nostra vita e delle nostre abitudini quotidiane - spiega Lorenzo Malara, esperto di purificazione dell’acqua e ceo di Virtus Italia. Quando pensiamo al benessere, spesso ci concentriamo sul cibo o sull’attività fisica, ma ci dimentichiamo che ciò che beviamo ha un ruolo determinante. Una tisana preparata con acqua depurata non solo ha un sapore migliore, ma diventa anche più efficace dal punto di vista funzionale: i principi attivi delle piante vengono assorbiti meglio e il nostro corpo ne trae un beneficio reale. È come se la depurazione restituisse all’acqua la sua funzione originaria di veicolo puro e trasparente».
Nelle tisane, l’acqua non è un dettaglio tecnico, ma il vero ingrediente principale. Rappresenta oltre il 90% della bevanda e determina la qualità complessiva dell’infusione. Un’acqua ricca di calcare, cloro o metalli pesanti può alterare il gusto e ridurre l’efficacia delle erbe, compromettendo ciò che dovrebbe essere un momento di piacere e benessere. Al contrario, un’acqua depurata esalta gli aromi naturali e permette alle piante di sprigionare al meglio i loro oli essenziali, offrendo un gusto più autentico.

Il vero segreto della tisana perfetta? Non è nell’infuso, ma nell’acqua
La purezza dell’acqua influisce anche sulla capacità del corpo di assorbire i principi attivi. Eliminare sostanze indesiderate significa migliorare la biodisponibilità dei nutrienti e delle molecole funzionali, rendendo la tisana non solo più buona, ma anche più utile. Inoltre, una corretta depurazione riduce il rischio di contaminanti come microplastiche, nitrati o cloro, che nel lungo periodo possono incidere sulla salute. Bere acqua depurata, sia pura sia come base per infusi, significa alleggerire il lavoro di reni e fegato e migliorare l’idratazione complessiva dell’organismo.
Le tisane d’autunno e i loro benefici
Con l’arrivo dell’autunno cambiano anche le esigenze del corpo e, di conseguenza, le preferenze in tazza. In questo periodo si scelgono tisane rilassanti - camomilla, melissa, tiglio - per allentare lo stress e conciliare il sonno; oppure energizzanti, come tè verde, ginseng e rosmarino, ideali per mantenere la concentrazione durante lo smartworking. E poi ci sono quelle immunostimolanti, a base di zenzero, cannella o echinacea, perfette per rinforzare le difese in vista dell’inverno. Ognuna di queste miscele ha caratteristiche e benefici propri, ma la differenza si sente davvero quando vengono preparate con acqua di qualità. È in quel momento che una tisana smette di essere solo una bevanda calda e diventa un piccolo rituale quotidiano di cura personale.
Un gesto quotidiano di consapevolezza
«Preparare una tisana in autunno non significa soltanto scegliere la miscela giusta di erbe, ma anche dedicare attenzione alla qualità dell’acqua, che ne determina gusto e proprietà benefiche. In un contesto in cui la fiducia degli italiani verso l’acqua del rubinetto resta fragile e la consapevolezza ambientale cresce, la depurazione domestica si configura come un gesto quotidiano di responsabilità verso sé stessi e verso il pianeta. È un modo per trasformare un’abitudine diffusa in un rituale di benessere consapevole, capace di unire tradizione e innovazione» conclude Lorenzo Malara.