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domenica 14 dicembre 2025  | aggiornato alle 14:19 | 116317 articoli pubblicati

Mal d’auto e montagna: cosa mangiare (e cosa no) prima di mettersi in viaggio

Affrontare una strada piena di curve verso la neve non dipende solo dalla guida: anche ciò che si mette nello stomaco può cambiare il viaggio. Scelte alimentari mirate aiutano a gestire nausea e dislivelli

 
30 novembre 2025 | 07:30

Mal d’auto e montagna: cosa mangiare (e cosa no) prima di mettersi in viaggio

Affrontare una strada piena di curve verso la neve non dipende solo dalla guida: anche ciò che si mette nello stomaco può cambiare il viaggio. Scelte alimentari mirate aiutano a gestire nausea e dislivelli

30 novembre 2025 | 07:30
 

Quando arriva la stagione della neve, c’è chi prepara gli sci e chi invece deve prepararsi lo stomaco. Le strade che portano verso i comprensori più belli non sono mai una passeggiata: ore di auto, dislivelli importanti e una sequenza infinita di tornanti che mettono alla prova anche i passeggeri più tranquilli. E così, prima ancora di pensare alla giornata sulla neve, ci si ritrova a fare i conti con quella sensazione di malessere che sale dallo stomaco e si piazza tra orecchie, tempie e fondo della gola. Il mal d’auto, per molti, è un appuntamento fisso. Eppure qualche accorgimento a tavola può rendere il viaggio molto più vivibile.

Mal d’auto e montagna: cosa mangiare (e cosa no) prima di mettersi in viaggio

Montagna e mal d’auto: cosa aiuta a tavola e cosa rischia di peggiorare il viaggio

Cosa mettere nel piatto prima di affrontare i tornanti

Prima di tutto serve capire un punto spesso sottovalutato: quando si viaggia in montagna, l’apparato digerente non è un dettaglio ma un alleato da trattare bene. Un pasto troppo ricco, che magari a casa non crea problemi, in auto diventa un peso che amplifica nausea e giramenti. Per questo, nelle ore che precedono la partenza, è meglio puntare su alimenti semplici, leggeri e digeribili. Pane tostato, fette biscottate, riso, patate lesse, un po’ di pollo o di tacchino: sono cibi che non infastidiscono lo stomaco, non fermentano e non stimolano acidità. E soprattutto nonrimbalzanocon ogni curva. Chi preferisce una colazione dolce può giocarsela con yogurt bianco, una banana o un biscotto secco; niente di memorabile, certo, ma efficace quando l’obiettivo è sopravvivere ai tornanti.

Gli alimenti che è meglio lasciare stare prima di mettersi in viaggio

Dall’altra parte ci sono gli alimenti da evitare. Non per moralismo gastronomico, ma per semplice pragmatismo. Tutto ciò che è grasso, fritto, pesante o condito in modo aggressivo rimane nello stomaco più a lungo. Formaggi stagionati, salumi, uova strapazzate, fritture di ogni tipo, salse cariche, brioche farcite, cappuccini iper-schiumosi: sono tutte cose che in auto diventano complici del malessere. Anche i cibi molto aromatici o speziati, che normalmente possono piacere, in quelle condizioni rischiano di peggiorare l’onda lunga della nausea. In cima alla lista nera, però, c’è un grande classico: gli alimenti che generano gonfiore, come legumi interi, cavoli e bevande gassate. Non servono grandi spiegazioni: più aria nello stomaco, più disagio in viaggio.

Piccoli rimedi pratici per calmare lo stomaco durante il tragitto

Tra i rimedi della nonna che hanno un fondamento c’è lo zenzero. Una caramellina, un infuso o un pezzetto fresco da masticare aiuta a calmare lo stomaco perché stimola la digestione e modula quella sensazione divuoto pienoche precede la nausea. Funziona meglio se assunto prima di salire in auto, ma può essere utile anche in viaggio. Buona idea anche l’acqua naturale a piccoli sorsi, che mantiene l’organismo idratato senza appesantire. Al contrario, tè e caffè presi in quantità elevate rischiano di irritare e aumentare la sensibilità al movimento.

Il viaggio verso la montagna è fatto di panorami suggestivi e strade che non perdonano. A volte basta una colazione diversa, un panino meno impegnativo o un bicchiere d’acqua in più per trasformare quelle due ore di tornanti in una parte piacevole della giornata, invece che in un test di resistenza. La montagna poi la si gode meglio se si arriva interi: con lo stomaco in ordine, lo sguardo un po’ più sereno e la sensazione di essere padroni, almeno per una volta, del proprio equilibrio interno. La neve non scappa. E se scappasse, di certo non sarebbe colpa di quello che avete mangiato.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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