A novembre, molti iniziano a fantasticare sulle vacanze di Natale e Capodanno. C’è chi punta dritto verso le piste da sci, chi sogna un rifugio di montagna davanti al camino e chi, più temerario, si lascia incuriosire dagli hotel di ghiaccio del Nord Europa. Il freddo, in fondo, è parte integrante dell’immaginario natalizio. Ma per chi soffre di cuore, il clima ghiacciato non è sempre un alleato. La domanda allora è lecita: il freddo può davvero fare male al cuore? A chiarirlo sono gli specialisti di Humanitas in un approfondimento pubblicato da Humanitas Salute, che invita a non sottovalutare l’effetto delle basse temperature sull’organismo.

I cardiopatici devono stare attenti al freddo
Come reagisce il corpo al freddo
Quando le temperature si abbassano, il corpo reagisce in modo istintivo per conservare calore. Il sangue viene convogliato verso gli organi interni, riducendo la circolazione a livello cutaneo. È il meccanismo della cosiddetta vasocostrizione, un restringimento dei piccoli vasi sanguigni che serve a evitare la dispersione di calore ma che, allo stesso tempo, aumenta la pressione e rende più impegnativo il lavoro del cuore. Per una persona sana si tratta di un semplice adattamento fisiologico, ma per chi soffre di patologie cardiache può rappresentare uno sforzo aggiuntivo che vale la pena evitare.
Vacanze invernali sì, ma con buon senso
Non si tratta certo di rinunciare alla montagna o alle vacanze invernali, ma di affrontarle con buon senso. Trascorrere un weekend in un Ice Hotel, per esempio, non espone a rischi particolari: gli ambienti sono riscaldati, confortevoli e pensati proprio per garantire sicurezza e relax anche a chi vuole vivere un’esperienza insolita. Diverso è il discorso per chi resta a lungo all’aperto o si cimenta in attività fisiche intense al gelo. Gesti apparentemente banali, come spalare la neve per liberare l’auto o il vialetto, possono trasformarsi in un impegno cardiovascolare non da poco per chi ha problemi di cuore.
Gli esperti consigliano quindi di limitare l’esposizione prolungata al freddo e di evitare sforzi improvvisi, soprattutto in quota o in giornate particolarmente rigide. Meglio muoversi gradualmente, vestirsi in modo adeguato e non sottovalutare segnali come affaticamento, dolore toracico o mancanza di respiro. E se la vacanza in montagna è già prenotata, può essere utile parlare con il proprio medico prima della partenza, per ricevere indicazioni su come gestire al meglio il soggiorno.
Il freddo non deve essere vissuto come un nemico, ma come una condizione da affrontare con consapevolezza. Le vacanze di Natale e Capodanno possono restare un’occasione di benessere e distensione anche per chi ha un cuore più fragile, purché si ascolti il proprio corpo e si rispetti qualche semplice regola. In fondo, anche davanti a un paesaggio innevato, la vera tranquillità nasce sempre da un buon equilibrio.