L'allergia all'uovo è una delle forme di allergia alimentare più diffuse tra i bambini e, sebbene in molti casi tenda ad attenuarsi con la crescita fino a scomparire, per altri può accompagnare l'individuo anche in età adulta. Non è raro che i primi segnali compaiano già nei primi anni di vita, quando i piccoli iniziano a introdurre nella dieta cibi solidi contenenti uova o derivati. Allo stesso tempo, non va esclusa la possibilità che un adulto sviluppi improvvisamente un'allergia all'uovo pur non avendo mai avuto problemi da giovane: un fenomeno meno frequente ma comunque documentato.

Allergia all'uovo: cosa sapere tra diagnosi, prevenzione e gestione quotidiana
Quali sono le cause dell'allergia all'uovo?
Alla base di questa condizione, riportano gli esperti di Humanitas Salute, c'è una reazione anomala del sistema immunitario, che scambia per pericolose alcune proteine presenti nell'uovo, sia nel tuorlo che nell'albume. Le principali responsabili delle reazioni allergiche sono quattro: l'ovalbumina, l'ovomucoide, l'ovotransferrina e il lisozima. Quando una persona allergica entra in contatto con queste sostanze, l'organismo le interpreta come una minaccia e scatena un meccanismo di difesa che porta al rilascio di istamina e altre molecole infiammatorie. È proprio questa risposta a causare i sintomi tipici della reazione allergica, che nei casi più gravi può degenerare in anafilassi, una condizione a insorgenza rapida che mette a rischio la vita e richiede un intervento immediato.
Quali sono i sintomi dell'allergia all'uovo?
Le manifestazioni possono variare da molto lievi a estremamente gravi e tendono a comparire in tempi rapidi, di solito pochi minuti o al massimo qualche ora dopo l'esposizione all'allergene. I sintomi più frequenti includono reazioni cutanee come orticaria, prurito, arrossamenti o gonfiore di labbra, lingua e gola. Non mancano i disturbi gastrointestinali, come nausea, dolori addominali, vomito e diarrea.

Allergia all'uovo: i sintomi più frequenti includono reazioni cutanee
Sul piano respiratorio possono comparire rinite, tosse, difficoltà a respirare, respiro sibilante o episodi di asma. In alcuni casi si osservano reazioni cardiovascolari con calo della pressione, alterazioni del battito e pallore improvviso. La forma più temuta resta comunque l'anafilassi, che si manifesta con un insieme di sintomi potenzialmente letali e che necessita di un trattamento urgente con adrenalina.
Come si previene l'allergia all'uovo?
Prevenire un'allergia vera e propria non è possibile. Tuttavia, se una persona ha avuto reazioni sospette dopo l'assunzione di uova, il primo passo è consultare uno specialista allergologo ed evitare fino ad accertamento la loro assunzione. In questa fase di osservazione è fondamentale mantenere un approccio prudente e consapevole, imparando a riconoscere i possibili rischi nascosti.
Allergia all'uovo: come si fa la diagnosi?
La valutazione inizia con una visita allergologica accurata, durante la quale il medico raccoglie informazioni sui sintomi, sulla storia clinica del paziente, sulla presenza di altre allergie o eventuali casi in famiglia. A questa anamnesi possono seguire diversi test diagnostici. Tra i più utilizzati c'è il prick test, in cui piccole quantità di allergene vengono applicate sulla pelle con l'aiuto di una lancetta per verificare l'eventuale comparsa di una reazione cutanea. Un altro esame è l'analisi del sangue, che consente di misurare la presenza di anticorpi IgE specifici contro le proteine dell'uovo. Esiste poi il prick by prick, che utilizza direttamente l'alimento fresco posto a contatto con la pelle, e infine il test di provocazione orale, eseguito in ambiente medico controllato, in cui l'alimento sospetto viene somministrato a dosi crescenti per confermare con certezza l'allergia.
Come gestire l'allergia all'uovo?
La regola principale resta una sola: evitare del tutto le uova e gli alimenti che le contengono. Per questo diventa essenziale leggere con attenzione le etichette, imparare a riconoscere i termini che indicano la presenza di uovo anche in forma indiretta e prestare massima cautela quando si mangia fuori casa. Nei bar e nei ristoranti è sempre opportuno chiedere chiarimenti sul contenuto delle preparazioni e sul rischio di contaminazioni in cucina. Un ulteriore accorgimento utile, soprattutto per chi soffre di allergie gravi, è indossare un braccialetto o una medaglietta identificativa che possa informare immediatamente chi presta soccorso in caso di emergenza.

Allergia all'uovo: la regola principale resta una sola, evitare del tutto le uova
Particolare attenzione va dedicata ai bambini allergici: chi li accudisce, come insegnanti o babysitter, deve essere adeguatamente informato sui comportamenti da adottare e sui protocolli da seguire in caso di reazione. Oggi non esistono terapie risolutive per l'allergia all'uovo: i farmaci disponibili, come antistaminici o cortisonici, possono alleviare i sintomi più lievi, ma non prevengono né curano la reazione stessa. Solo l'adrenalina, somministrata tramite autoiniettore (la cosiddetta “penna”), rappresenta il presidio salvavita contro l'anafilassi. Dopo l'utilizzo, il paziente deve comunque recarsi in Pronto Soccorso per un monitoraggio accurato.
Essere allergici solo al tuorlo o solo all'albume non riduce i rischi: la separazione completa non è mai possibile e la contaminazione incrociata resta altamente probabile. Per questo la prudenza deve essere sempre massima. L'allergia all'uovo è senza dubbio una condizione che impone limitazioni e attenzione quotidiana, ma una corretta informazione permette di affrontarla con maggiore serenità. Conoscere le alternative disponibili in cucina, imparare a leggere le etichette e adottare misure di sicurezza adeguate sono strumenti preziosi per garantire una vita alimentare equilibrata e sicura. E se la condizione è più severa, avere sempre con sé un autoiniettore di adrenalina può davvero fare la differenza.