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Intolleranza all'istamina: tutto quello che c'è da sapere

Scopri cos'è l'istamina e quali sono i sintomi più comuni dell'intolleranza, quali sono i cibi da evitare e come seguire una dieta a basso contenuto per ritrovare benessere e equilibrio digestivo

 
12 agosto 2025 | 07:30

Intolleranza all'istamina: tutto quello che c'è da sapere

Scopri cos'è l'istamina e quali sono i sintomi più comuni dell'intolleranza, quali sono i cibi da evitare e come seguire una dieta a basso contenuto per ritrovare benessere e equilibrio digestivo

12 agosto 2025 | 07:30
 

L'istamina è una molecola organica, classificata come ammina biogena, che svolge diverse funzioni importanti nel corpo umano. È coinvolta in reazioni infiammatorie e allergiche, nella regolazione del ciclo sonno-veglia, nella secrezione acida dello stomaco e come neurotrasmettitore. L’intolleranza all’istamina è una condizione ancora poco nota, spesso confusa con allergie alimentari o disturbi intestinali, ma in crescita tra chi manifesta sintomi vaghi dopo i pasti. Non si tratta di una vera e propria allergia, ma di una difficoltà dell’organismo a degradare l’istamina, una molecola naturale presente in diversi alimenti o rilasciata dall’organismo stesso. L’accumulo di istamina nel corpo può causare disturbi anche molto diversi tra loro.

Intolleranza all'istamina: tutto quello che c'è da sapere

Formaggi e salumi: alimenti ad alto contenuto di istamina da limitare in caso di intolleranza

Sintomi dell’intolleranza all’istamina: dai più comuni ai meno noti

I sintomi più frequenti comprendono mal di testa, disturbi intestinali, rossori cutanei, prurito, tachicardia, affaticamento, insonnia e perfino irregolarità mestruali o congestione nasale persistente. Questi segnali non sempre compaiono subito dopo il consumo di un alimento e possono variare da un giorno all’altro, rendendo difficile l’identificazione della causa.

Intolleranza all'istamina: tutto quello che c'è da sapere

Una dieta a basso contenuto di istamina privilegia alimenti freschi e poco lavorati

Cosa causa l’intolleranza all’istamina

Nel nostro organismo, l’enzima diaminossidasi (DAO) è responsabile della degradazione dell’istamina. Se questo enzima è poco attivo - per motivi genetici, assunzione di farmaci, disbiosi intestinale o infiammazioni croniche - l’istamina si accumula e può generare reazioni avverse.

Cibi da evitare in caso di intolleranza all’istamina

Gli alimenti più ricchi di istamina sono quelli fermentati, stagionati, mal conservati o lavorati. Tra i più problematici:

  • Formaggi stagionati
  • Salumi
  • Pesce azzurro conservato
  • Conserve di pomodoro
  • Spinaci
  • Melanzane
  • Vino rosso e birra

Esistono poi cibi liberatori di istamina, ovvero alimenti che, pur contenendone poca o nulla, stimolano il rilascio di istamina nel corpo. Esempi sono:

  • Cioccolato
  • Albume d’uovo
  • Fragole
  • Ananas
  • Frutta secca e a guscio

Un’intolleranza dal comportamento imprevedibile

Uno degli aspetti più complessi dell’intolleranza all’istamina è la sua variabilità soggettiva. Non esiste una dose universale: la tolleranza individuale può variare quotidianamente, influenzata da stress, ciclo mestruale, farmaci o altri fattori. È come riempire un bicchiere: ogni alimento aggiunge istamina fino a raggiungere il punto di trabocco.

Intolleranza all'istamina: tutto quello che c'è da sapere

Alimenti fermentati, alcolici e conserve: possibili responsabili dell’intolleranza all’istamina

Come diagnosticare l’intolleranza all’istamina

Attualmente non esistono test diagnostici standardizzati. Gli esami del sangue che misurano DAO o istamina sono indicativi ma non sempre affidabili. La diagnosi si basa principalmente su:

  • Osservazione clinica dei sintomi
  • Anamnesi dettagliata
  • Dieta di eliminazione di 2-4 settimane
  • Reintroduzione graduale degli alimenti, monitorando la risposta dell’organismo

Come gestire l’intolleranza all’istamina con la dieta

La dieta a basso contenuto di istamina è il trattamento principale. Non si tratta di una restrizione permanente, ma di un percorso personalizzato in cui, dopo una prima fase di esclusione, si torna gradualmente a un’alimentazione più varia.

Alcuni casi possono trarre beneficio dall’uso di:

  • Integratori di DAO da assumere prima dei pasti
  • Vitamine B6 e C, che supportano la degradazione dell’istamina
  • Probiotici selezionati, per migliorare il microbiota intestinale

Ritrovare il benessere senza rinunciare al gusto

Seguire un’alimentazione consapevole è la chiave per convivere bene con l’intolleranza all’istamina, senza sacrificare il piacere della tavola. La personalizzazione del regime alimentare e la consulenza di un professionista sono fondamentali per mantenere equilibrio e salute.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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