Aumentare il consumo di fibre per combattere la stitichezza

La stipsi affligge circa il 15% della popolazione, soprattutto le donne, e tende ad aumentare con l’avanzare dell’età. Da favorire l'assunzione di frutta, verdura, cereali integrali, legumi e un’abbondante idratazione

11 gennaio 2021 | 06:30
Un’alimentazione sbilanciata può portare alla stitichezza, un problema che affligge moltissime persone. Ma che cos’è esattamente la stipsi, che interessa circa il 15% della popolazione, soprattutto le donne, e tende ad aumentare con l’avanzare dell’età? Ci viene in aiuto Federica Furfaro, gastroenterologa di Humanitas, che spiega quali alimenti giocano un ruolo decisivo in uno dei più comuni problemi intestinali e  quando è il caso di fare un controllo.


Un'alimentazione che predilige le fibre risolve il problema. In aggiunta almeno un litro e mezzo di acqua al giorno

«La stitichezza o stipsi è il rallentamento del contenuto del colon, che si trasforma in una difficoltà a evacuare le feci. Parliamo di stitichezza quando l’evacuazione avviene meno di tre volte a settimana.

Come risolvere il problema?
In caso di stipsi la prima cosa da fare è modificare la propria alimentazione, aumentando fino a 20-35 grammi al giorno l’assunzione di fibre. Da favorire, quindi, frutta, verdura, cereali integrali, legumi. Un’alimentazione ricca di fibre, infatti, facilita le contrazioni peristaltiche fisiologiche dell’intestino e favorisce la progressione delle feci nel colon e la loro espulsione. Oltre alle fibre, fondamentale è l’idratazione. Un giusto quantitativo di acqua, almeno un litro e mezzo al giorno, permette di ammorbidire le feci e di facilitare l’evacuazione. Infine, è consigliabile svolgere attività fisica, perché il movimento favorisce il movimento intestinale.

Quali medicinali assumere?
Se l’alimentazione non basta, esistono alcuni integratori o medicinali che possono contribuire a risolvere il problema. Tra i lassativi, lo psyllium e la metilcellulosa, che aumentano, attraverso l’accumulo di acqua, il volume delle feci. Da ricordare anche quelli di tipo osmotico, come i preparati a base di polietilene glicole, che trattengono l’acqua all’interno del colon. Infine il linaclotide e prucalopride, medicinali che però richiedono l’autorizzazione di un medico.

Quando è il caso di fare un controllo?
Anche se non quotidiane, le feci dovrebbero essere di consistenza morbida ed evacuate senza particolari sforzi né dolore addominale, con un senso di svuotamento completo.Quando non è così, sarebbe bene contattare il proprio medico, che proporrà la terapia migliore per risolvere il problema o valuterà la necessità di eseguire alcuni accertamenti diagnostici».

Per informazioni: www.humanitasalute.it

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Alberto Lupini


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