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Carciofi: storia, proprietà e la verità dietro il mito di “depuratori”

Spesso associati all’idea di “pulizia” e leggerezza, i carciofi nascondono una storia millenaria e un profilo nutrizionale sorprendente: fibre, antiossidanti e sostanze che sostengono davvero l’organismo

 
28 ottobre 2025 | 08:30

Carciofi: storia, proprietà e la verità dietro il mito di “depuratori”

Spesso associati all’idea di “pulizia” e leggerezza, i carciofi nascondono una storia millenaria e un profilo nutrizionale sorprendente: fibre, antiossidanti e sostanze che sostengono davvero l’organismo

28 ottobre 2025 | 08:30
 

Il carciofo, Cynara scolymus per la botanica, è uno di quegli ortaggi che ogni anno tornano sulle nostre tavole tra l’autunno e la primavera. Appartiene alla famiglia delle Asteraceae e vanta una storia antica: già conosciuto da Egizi, Greci e Romani, sembra sia stato introdotto in Europa dagli Arabi. Oggi è uno dei simboli più riconoscibili della dieta mediterranea, versatile in cucina e apprezzato per le sue presunte virtù benefiche, in particolare per il fegato. Ma quanto c’è di vero in questa fama “depurativa”?

Carciofi: storia, proprietà e la verità dietro il mito di “depuratori”

Tutto quello che c'è da sapere sui carciofi

Valori nutrizionali e sostanze benefiche del carciofo

Prima di arrivarci, vale la pena guardare più da vicino cosa contiene davvero. Cento grammi di carciofi crudi, come riportano gli esperti di Humanitas Salute, apportano circa 47 calorie, con una composizione che sorprende: quasi la metà proviene dalle proteine (49%), seguite da carboidrati (43%) e una minima quota di lipidi (8%). In quei cento grammi si trovano anche 84,9 grammi d’acqua e 5,4 grammi di fibre, fondamentali per il buon funzionamento dell’intestino.

Non mancano poi vitamine e sali minerali in quantità interessanti: 370 mg di potassio, 94 di sodio, 60 di magnesio, 44 di calcio e oltre un milligrammo di ferro. Tra le vitamine spiccano la C (11,7 mg), la B9 sotto forma di folati (68 µg) e la K (14,8 µg), oltre a tracce di vitamina A, E e di altre del gruppo B. A completare il quadro ci sono composti bioattivi come cinarina, silimarina, sesquiterpeni lattonici, luteina, zeaxantina e acidi fenolici (caffeico e ferulico), responsabili delle proprietà antiossidanti e digestive per cui il carciofo è tanto apprezzato.

Quando trovarli e a cosa fare attenzione

La sua stagionalità, come detto, lo rende protagonista due volte l’anno: in autunno, tra ottobre e novembre, e poi di nuovo tra gennaio e fine maggio, quando arrivano le varietà primaverili. È un ortaggio che piace per gusto e consistenza, ma anche per la capacità di sposarsi bene con diverse cucine regionali, dai risotti ai contorni, fino alle preparazioni più rustiche. Tuttavia, chi assume diuretici dovrebbe prestare attenzione, perché il carciofo può interferire con l’effetto di questi farmaci. In caso di dubbio, come sempre, meglio chiedere consiglio al medico.

Carciofi: storia, proprietà e la verità dietro il mito di “depuratori”

Il carciofo piace per gusto e consistenza ma anche per la sua versatilità in cucina

Sul piano nutrizionale e funzionale, i carciofi offrono benefici reali. Le fibre, unite alla cinarina e ai sesquiterpeni lattonici, aiutano a regolare il colesterolo e a favorire il transito intestinale. L’apporto di antiossidanti contribuisce a contrastare lo stress ossidativo, mentre il potassio sostiene la salute cardiovascolare. I folati sono invece importanti per la gravidanza, in quanto favoriscono il corretto sviluppo del sistema nervoso del feto. Anche rame e ferro, utili alla produzione dei globuli rossi, completano il profilo di un alimento equilibrato e funzionale.

Carciofi e fegato: cosa dice davvero la scienza

Resta però la domanda più popolare: mangiare carciofi aiuta davvero a depurare il fegato? Il dottor Roberto Ceriani, specialista in Medicina generale ed Epatologia di Humanitas, risponde senza esitazioni:
«Falso. In realtà, l’azione terapeutica che i carciofi hanno sul fegato non è tanto determinata dalla parte edibile dei carciofi, cioè dal mangiare carciofi crudi o cotti, ma da una sostanza estratta dalle foglie dei carciofi e presente in estratti fitoterapici di carciofo. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica International Journal of Hepatology, la Cynara scolymus, ovvero il nome botanico con cui sono conosciuti i carciofi, ha effetti terapeutici se assunto nella forma di estratto delle foglie dei carciofi» spiega l’esperto.

In sostanza, quindi, i carciofidepuranoil fegato solo se assunti sotto forma di estratto fitoterapico, non semplicemente cucinati e mangiati. Questo non toglie nulla al valore dell’ortaggio in cucina: resta un alimento sano, leggero, ricco di fibre e micronutrienti, ideale per una dieta equilibrata e per accompagnare i piatti di stagione. Ma la prossima volta che qualcuno vi dirà che il carciofo fa miracoli per il fegato, saprete che la realtà - come spesso accade in nutrizione - è un po’ più complessa.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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