L'olio di cocco è un grasso che viene ottenuto dalla noce di cocco. In alcuni casi viene definito “vergine” al fine di indicare che non è stato processato, mentre altre volte si parla di olio di cocco “spremuto a freddo”, cioè ottenuto tramite spremitura meccanica in condizioni di temperatura controllata (non superiore a 49°C). Ma quali proprietà e benefici possiede? Lo scopriamo in un articolo pubblicato su Humanitas Salute che riportiamo integralmente.

Olio di cocco: benefici, usi e controindicazioni secondo la scienza
Quali sono le proprietà nutrizionali dell'olio di cocco?
100 g di olio di cocco apportano circa 900 calorie sotto forma di lipidi. Nello specifico, 100 g di olio di cocco apportano:
- 86,8 g di grassi saturi,
- 6,25 g di grassi monoinsaturi sotto forma di acido oleico,
- 1,6 g di grassi polinsaturi sotto forma di acido linoleico.
Tra i minerali e le vitamine, 100 g di olio di cocco apportano:
- ferro in tracce,
- sodio in tracce,
- potassio in tracce,
- 0,9 mg di vitamina E.
Quando non consumare l'olio di cocco?
Non risultano esservi interazioni tra il suo consumo e l'assunzione di medicinali o altre sostanze. Nel dubbio, è opportuno chiedere consiglio al proprio medico.
Reperibilità dell'olio di cocco
È reperibile sul mercato durante tutto il corso dell'anno.
Olio di cocco: possibili benefici e controindicazioni?
Viene consigliato in caso di diabete, Alzheimer, obesità, problemi alla tiroide, per potenziare il funzionamento del sistema immunitario, malattie cardiache, affaticamento cronico, morbo di Crohn, sindrome dell'intestino irritabile e diarrea. Mancano tuttavia prove scientifiche sufficienti a certificarne gli effettivi benefici in questi ambiti. Per di più dal punto di vista nutrizionale, è una fonte di quantità elevate di grassi saturi, quelli il cui consumo dovrebbe essere limitato al 10% massimo dell'apporto calorico giornaliero, poiché potrebbero aumentare il colesterolo “cattivo” esponendo la salute cardiovascolare a dei seri rischi. Alcune ricerche sembrano tuttavia indicare come questo grasso non sia associato a un aumento del rischio di angina o di infarto e che la sua assunzione sia associata anche ad un aumento del colesterolo “buono” (quello cioè amico della salute cardiovascolare). Le contraddizioni e i dubbi sul tema sono però ancora molti. Alcuni studi suggeriscono che eventuali benefici potrebbero dipendere dal tipo di trigliceridi di cui è ricco l'olio di cocco - quelli a catena media - ma la conoscenza del problema è ancora del tutto in fase preliminare.