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Integratori, monito del Ministero: «Non sono farmaci, non curano»

Forse era necessario un intervento più perentorio e pubblicizzato (l’opuscolo digitale si trova solo sul sito del ministero della Salute) ma il messaggio contro i metodi di cura alternativi è chiaro. I consigli sugli stili di vita sani sono arcinoti, ma chi legge deve concentrarsi sui chiarimenti forniti in materia di integratori, che non sono stati pensati per curare malattie.

 
29 ottobre 2019 | 16:37

Integratori, monito del Ministero: «Non sono farmaci, non curano»

Forse era necessario un intervento più perentorio e pubblicizzato (l’opuscolo digitale si trova solo sul sito del ministero della Salute) ma il messaggio contro i metodi di cura alternativi è chiaro. I consigli sugli stili di vita sani sono arcinoti, ma chi legge deve concentrarsi sui chiarimenti forniti in materia di integratori, che non sono stati pensati per curare malattie.

29 ottobre 2019 | 16:37
 

Il ministero della Salute interviene per chiarire la storica querelle sugli integratori, ormai sempre più in voga anche a causa della pubblicità degli influencer sui social. «Non sono farmaci ma alimenti, e quindi non curano», scrive il Ministero. Un mercato in continua espansione quello degli integratori, facilitato anche da un iter rapido e con pochi ostacoli se paragonato alla lunga trafila necessaria per portare in farmacia i medicinali.

Un organismo alimentato in modo vario e corretto non ha bisogno di ulteriore integrazione (Integratori, l’appello del Ministero «Non sono farmaci, non curano»)

Un organismo alimentato in modo vario e corretto non ha bisogno di ulteriore integrazione

«Ricorda - si legge nel decalogo pubblicato dal ministero della Salute che si rivolge direttamente al cittadino - che una dieta varia ed equilibrata fornisce, in genere, tutte le sostanze nutritive di cui l’organismo ha bisogno e che è fondamentale per tutelare e promuovere la tua salute e il tuo benessere nel contesto di uno stile di vita sano e attivo. Di conseguenza, per poterne ricavare complessivamente un vantaggio, l’uso di un integratore alimentare per i suoi effetti nutritivi o fisiologici deve avvenire nel contesto sopra descritto e non deve mai essere dettato dalla convinzione, erronea, di poter “compensare” gli effetti negativi di comportamenti scorretti».

Basta mangiare bene, insomma, cosa che tuttavia non avviene se si pensa al dato allarmante relativo all’obesità infantile in Italia. E poi c’è il problema degli effetti indesiderati, troppo spesso sottovalutato. Avvertire il proprio medico prima di utilizzare un integratore è sempre consigliato. Al sesto punto si spiega una cosa importante: «Ricorda che un prodotto non è sicuro solo perché è “naturale” ma che, anzi, proprio per il suo profilo di attività “fisiologica”, potrebbe determinare effetti inattesi e inde-siderati in determinate condizioni».

Esiste un sistema di sorveglianza degli eventi avversi dovuti a questi prodotti, che ad esempio di recente si è mosso per studiare una serie di casi di epatite connessi all'assunzione di curcuma. E ancora, al punto 7, si ricorda che "gli integratori sono concepiti per contribuire al benessere e non per la cura di condizioni patologiche, che vanno trattate con i farmaci". Poi c'è un invito a chi deve perdere peso, di ridurre l'apporto calorico e di fare moto, più che rivolgersi a integratori e agli sportivi di non cercare in questi prodotti un aiuto per le loro prestazioni. Alla fine c'è un suggerimento riguardo alla rete. «Gli integratori, come tanti altri prodotti, oggi sono reperibili anche al di fuori dei comuni canali commerciali, quali ad esempio la rete internet. Diffida di integratori e prodotti propagandati per proprietà ed effetti mirabolanti o come soluzioni “miracolose” dei tuoi problemi. Sul portale del ministero della Salute (www.salute.gov.it) trovi utili informazioni sui costituenti ammessi all’impiego negli degli integratori e il Registro, che puoi consultare, in cui vengono ripotati i prodotti regolarmente notificati per l’immissione sul mercato italiano».

L'Italia (patria della buona cucina e della Dieta mediterranea) è il Paese che in Europa consuma più integratori alimentari, a detta di Federsalus, che raccoglie i produttori. Da noi si realizzano il 23% del totale delle vendite di tutto il continente, contro il 13% di Germania e il 9% di Francia. Del resto si stima che siano 32 milioni, cioè la metà della popolazione, gli italiani che acquistano almeno una volta all'anno una confezione di questi prodotti. Dal 2008 al 2018 i consumi hanno totalizzato un +126%, per un mercato che l'anno scorso è giungo a 3,3 miliardi di euro. I più utilizzati sono i probiotici, seguiti da integratori di minerali, regolatori del colesterolo, prodotti per il sistema urinario, polivitaminici e minerali, tonici, antitosse, prodotti per lo stomaco. Il fatturato dei produttori in un anno è cresciuto del 7,3%, più di quello medio delle pmi (5,3%). In farmacia gli integratori sono i più venduti dopo i medicinali con ricetta. Stanno sbaragliando quindi tutti i prodotti da banco o a libera vendita. C'è chi vede dietro il loro successo anche una delle cause del calo delle vendite di prodotti omeopatici.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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