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Il ristoro sarà il doppio di maggio? 350mila imprese aspettano aiuti

Il Consiglio dei ministri martedì dovrebbe approvare il cosiddetto Decreto Ristoro che interesserà circa 350mila imprese. Bar e ristoranti le attività più interessate.

 
26 ottobre 2020 | 18:25

Il ristoro sarà il doppio di maggio? 350mila imprese aspettano aiuti

Il Consiglio dei ministri martedì dovrebbe approvare il cosiddetto Decreto Ristoro che interesserà circa 350mila imprese. Bar e ristoranti le attività più interessate.

26 ottobre 2020 | 18:25
 

Ora, tutti in attesa del Decreto ristoro. Dopo la “mazzata” dell’ultimo Dpcm con le chiusure alle 18 gli imprenditori - soprattutto quelli attivi nel mondo della ristorazione - stanno alla finestra per valutare quanto il governo disporrà come sussidi in vista di un periodo buio (lungo almeno fino al 24 novembre) che si somma a quello nero iniziato con il lockdown. Fonti governative dicono che il Consiglio dei ministri decisivo si terrà nella giornata di martedì.

Bar e ristoranti aspettano gli aiuti - Dopo le restrizioni, il ristoro 350mila imprese aspettano aiuti

Bar e ristoranti aspettano gli aiuti

350MILA AZIENDE INTERESSATE
Le aziende interessate dai ristori «sono molte, sono più di 300mila, forse 350mila, tutte le aziende ed esercizi pubblici che sono oggetto delle restrizioni introdotte dal Dpcm», ha detto Gualtieri al Tg1. «Sappiamo di chiedere un sacrificio importante e necessario a contenere il virus e quindi per tutti costoro ci saranno questi indennizzi che sono solo una parte delle misure - ha aggiunto - poi avremo per tre mesi il credito di imposta sugli affitti, l'eliminazione della rata Imu e poi naturalmente la cig per i lavoratori e l'indennità di 1000 euro per i collaboratori».

RISTORO MEGLIO DEL DECRETO RILANCIO
«Il fondo perduto a cui stiamo lavorando nel decreto “ristori” andrà dal 100% al 200% del calo del fatturato. In sostanza da 3 a 6 volte la percentuale garantita con il decreto rilancio». Lo spiega, intercettata dall’Ansa, la vice ministro dell'Economia Laura Castelli in vista del Cdm sugli indennizzi. «Un supporto immediato - aggiunge Castelli - a tutte quelle attività che, per le disposizioni del Dpcm, dovranno chiudere o limitare gli orari di apertura. Stiamo chiedendo loro un grande sacrificio per garantire il benessere di tutti. È giusto che lo Stato si schieri dalla loro parte». «I nuovi aiuti a fondo perduto che il governo si appresta a definire con il decreto ristori - spiega Castelli - potrà valere fino al doppio di quanto già ricevuto dalle attività con perdite di fatturato in base alle misure del vecchio decreto Rilancio: i ristori andranno dal 100% al 200% di quanto, in base al calo del fatturato di aprile 2020, le aziende hanno ottenuto con il Fondo perduto del Decreto “Rilancio”, parliamo di queste percentuali. In alcuni casi forse anche superiori». Il ristoro, conferma «arriverà con un bonifico automatico, direttamente dall'Agenzia delle Entrate, entro pochi giorni dall'approvazione del Decreto “Ristori”, ed è rivolto a tutte quelle attività che, per le disposizioni del dpcm, dovranno chiudere o limitare gli orari di apertura».

FONDO PERDUTO MIRATO PER CHI PERDE MAGGIORMENTE
Le imprese che dovranno chiudere totalmente avranno un contributo a fondo perduto maggiore di quelle che invece abbasseranno la serranda alle 18. Lo ha detto il vice ministro all'economia, Antonio Misiani parlando a Rtl. «Vogliamo dare il contributo in automatico, senza bisogno di fare domanda a tutte le imprese che l'hanno già avuto. Stiamo pensando di ampliare la platea, sforando il limite di 5 milioni di fatturato, quindi anche anche alle imprese maggiori, e a contributi più rilevanti per le imprese e le attività dei settori completamente bloccati. Ci sarà una differenziazione tra chi terrà aperto fino alle 18 e chi sarà bloccato h24».

DISCUSSIONI SU BAR E RISTORANTI
Intanto trapela molta irritazione, a quanto si apprende da fonti di Iv, dalle stanze del ministero dell'Agricoltura per l'ultimo Dpcm, in particolare per le misure particolarmente impattanti sull'agroalimentare. La Ministra Teresa Bellanova avrebbe sollevato il tema nella capidelegazione di sabato in un “accesissimo confronto” con il ministro Speranza dopo aver appreso dal ministro il parere del Cts che, riferiscono le stesse fonti, alla chiusura alle 18 legava il rischio del diffondersi di riunioni conviviali nelle case ben oltre i soli conviventi. «Quella che esce su questo come sugli altri punti è una mediazione al ribasso», il parere espresso da Bellanova, che sarebbe ora al lavoro per quantificare le misure per sostenere l'agroalimentare. La ministra si mostra preoccupata anche dalle dichiarazioni dei ristoratori che indicano in diversi miliardi il presunto danno e che, osservano da Iv, smentirebbero in parte l'accordo con il settore della ristorazione garantito dal ministro Gualtieri nel corso della stessa capidelegazione.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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