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Zahra Ahmadi torna in Italia. L'"abbraccio" del fratello ristoratore

Da una parte - ha detto a Fiumicino Ahmed - sono felice, dall'altro sono triste perché Zahra è una sola e, così come lei, ci sono 16 milioni di donne. Se poi aggiungiamo anche i bambini, il numero raddoppia

 
19 agosto 2021 | 15:17

Zahra Ahmadi torna in Italia. L'"abbraccio" del fratello ristoratore

Da una parte - ha detto a Fiumicino Ahmed - sono felice, dall'altro sono triste perché Zahra è una sola e, così come lei, ci sono 16 milioni di donne. Se poi aggiungiamo anche i bambini, il numero raddoppia

19 agosto 2021 | 15:17
 

La ristoratrice attivista afghana Zahra Ahmadi è arrivata in Italia. Ahmed (chef e ristoratore), fratello giunto all'aeroporto di Fiumicino per abbracciare «seppur virtualmente», ha detto, la sorella in arrivo al Leonardo da Vinci con il ponte aereo organizzato dalla Difesa. «Da una parte - ha detto Ahmed - sono felice, dall'altro sono triste perché Zahra è una sola e, così come lei, ci sono 16 milioni di donne. Se poi aggiungiamo anche i bambini, il numero raddoppia».

Ahmadi fratello di Zahra

Ahmadi fratello di Zahra

Preoccupazione per la situazione in Afghanistan

«C'è una totale disperazione in Afghanistan. Oltre a donne e bambini ci sono tanti altri uomini che soffrono. Questo giorno, che coincide con l'arrivo di mia sorella, dovrebbe essere un giorno speciale per me ma non è così: una parte di me sta ballando, l'altra è in lutto».

La voce a tratti rotta dall'emozione, gli occhiali da sole che cercano di coprire gli occhi lucidi, Ahmed, attorniato dalle troupe televisive presenti all'aeroporto di Fiumicino per l'arrivo del volo dell'Aeronautica Militare con a bordo 202 evacuati dall'Afghanistan, tra cui collaboratori e loro familiari ma anche i componenti della Fondazione Veronesi.

Gioca e Parti

«Sono molto felice - aggiunge l'uomo - di quello che ha fatto il Governo italiano per me. Ringrazio il ministro Guerini e tutto lo staff italiano lì a Kabul dove la situazione è grave. È stato fatto tutto il possibile - ha aggiunto - ma non c'è solo Zahara. Abbiamo il dovere di aiutare anche gli altri». 


 

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