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Dal menu al cameriere virtuale Il ristorante touchless di Dishcovery

La startup emiliana sta ampliando i suoi servizi riservati ai locali e ai loro clienti; un modo per rendere i ristoranti più sicuri, proponendo offerte (anche commerciali) sempre più personalizzate.

di Vincenzo D’Antonio
 
14 ottobre 2020 | 06:50

Dal menu al cameriere virtuale Il ristorante touchless di Dishcovery

La startup emiliana sta ampliando i suoi servizi riservati ai locali e ai loro clienti; un modo per rendere i ristoranti più sicuri, proponendo offerte (anche commerciali) sempre più personalizzate.

di Vincenzo D’Antonio
14 ottobre 2020 | 06:50
 

La fase 3 dell’era Covid si sta rivelando essere più delicata della precedente fase 2 per il rischio della caduta di attenzione sul rispetto di doverose norme di comportamento nei locali pubblici. È necessario il ritorno a quel senso di responsabilità che ci consentì nella scorsa primavera di uscire dal lockdown. Dishcovery, la start up bolognese che lanciò i menu digitali sta incrementando la sua offerta al settore horeca con ulteriori servizi innovativi.

Il menu digitale di Dishcovery - Dal menu al cameriere virtuale Il ristorante touchless di Dishcovery

Il menu digitale di Dishcovery

Ne parliamo con Marco Simonini, co-fondatore e direttore marketing di Dishcovery.

Siamo in autunno ed è iniziata la fase 3. Sulla base delle informazioni che leggiamo giorno dopo giorno prendiamo atto che la pandemia è ancora in essere. Cosa significa ciò per la tua azienda al cospetto di un mercato così difficile?
Vediamo che, per quanto l'emergenza sia ancora attiva, la situazione in Italia lascia intendere, purtroppo, che la sensibilità sul tema sicurezza sia un po' sfumata. La minaccia è ancora presente, ma quando si tratta di adottare precauzioni igienico sanitarie si tende a chiudere un occhio e a far finta di niente. I casi sono in aumento, e ora più che mai è essenziale prendere misure di sicurezza per contenere il più possibile i contagi. Se non si dovesse riuscire a fare ciò, si corre il rischio di arrivare ad una situazione di lockdown che affosserebbe in tutti i sensi il nostro Paese. Dishcovery, oltre ad essere uno strumento di marketing e gestione dell'offerta culinaria dei ristoranti, è anche uno strumento che consente di limitare i contatti con strumenti cartacei o plastificati che risultano essere veicolo del virus e di batteri.

Concordo pienamente su questa sorta di "leggerezza generalizzata" che certamente l'atmosfera estiva ha favorito. Dishcovery propone la "nuova igiene", quella oramai definita l'igiene partecipata, l'igiene non più solo dovere del ristoratore e quindi solo diritto del cliente ma anche, in situazione reciproca, diritto del ristoratore e dovere del cliente: complementarmente. Ciò detto, state progettando nuove linee di servizi per la fase 3?
Stiamo progettando nuove funzioni che andranno ad agire sul consumatore finale e quindi sull'ospite del ristorante. Queste funzioni avranno principalmente due ruoli:
- Sensibilizzare l'utente ai benefici di utilizzo del digitale piuttosto che del cartaceo. Fornendo un’esperienza che faccia preferire la nostra soluzione invece che soluzioni ormai obsolete e potenzialmente pericolose. Coinvolgendo l'utente in dinamiche studiate per informarlo anche a livello ambientale, sull'impatto generato dal digitale, secondo il green deal.
- Poi andremo a fornire al ristoratore degli strumenti che lo aiutino nel promuovere al meglio la propria offerta e migliorando sempre più la gestione di uno strumento così importante come il menu, che rappresenta la vetrina del ristorante stesso.

Marco Simonini - Dal menu al cameriere virtuale Il ristorante touchless di Dishcovery
Marco Simonini

Avete servizi quindi che allontanano il cliente, come è doveroso che sia per tutti, dal cartaceo e lo avvicinano al touchless. Arriverete anche a servizi che potranno sostituire in parte il cameriere all'atto della comanda?
Si assolutamente! Abbiamo già implementato diverse nuove funzioni. Ad oggi dal menu digitale Dishcovery è possibile consultare il menu, effettuare l'ordine e persino pagare il conto alla fine. Questo è possibile sia al ristorante che da casa, con la funzione delivery. Cercheremo sempre più di allontanare il consumatore finale dal cartaceo e siamo consapevoli che c'è ancora tanto che possiamo fare.

Caro Marco, di certo adoperi Alexa by Amazon. Sarà un'Alexa con performance di AI (Intelligenza Artificiale) potenziate il prossimo cameriere?
Stiamo valutando e testando diverse opzioni. Una delle quali è un vero e proprio cameriere virtuale che assiste il cliente al tavolo come se fosse una persona vera. Con questo non vogliamo togliere il lavoro a nessuno, il cameriere servirà sempre e comunque per portare i piatti e per mantenere, in sicurezza, il contatto umano.

Da quanto dici, deduco che avete anche intrapreso la strada dell'integrazione di più software. È così?
Sì. Stiamo parlando con un'azienda di gestione delle prenotazioni dei tavoli e con un'azienda che fornisce gestionali di cassa. Il passo che vorremmo fare sarà quello di un'integrazione con altri software. La parola d'ordine è "creare sistema".

Offerte sempre più personalizzate per ristoratori e clienti - Dal menu al cameriere virtuale Il ristorante touchless di Dishcovery
Offerte sempre più personalizzate per ristoratori e clienti

Un "creare sistema" che, penso, significa coinvolgere anche gli altri stakeholders del ristorante e non soltanto i clienti. Come immagini, stante il tuo osservatorio di service provider alla ristorazione, il mondo della ristorazione nel 2022? Nessun errore di tastiera, dico bene 2022!
Credo che per quanto il covid sia una vera e propria tragedia, stiamo anche dando una spinta in avanti dal punto di vista digitale alla ristorazione italiana. Ora sta a noi capire i benefici che si possono trarre da strumenti digitali come il nostro. Oltre ad un risparmio dei costi e ad una maggiore sicurezza, il digitale supporta il ristoratore nella promozione ed è statisticamente provato che aumenti lo scontrino medio e quindi il fatturato. Dishcovery sta diventando sempre più un vero e proprio strumento di marketing e per questo motivo ci stanno avvicinando realtà e grossi gruppi che vedono con chiarezza i benefici che porta. Abbiamo da poco iniziato una collaborazione con ABInBev il gruppo più grande al mondo di birre. Insomma, il menu digitale permette di comunicare tutto ciò che i ristoratori vogliono comunicare ai loro clienti. Lo fa in tempo reale, in modo multicanale e in tutte le lingue.

È vero che esiste una ristorazione a.C. ed una ristorazione d.C. dove la C, qui sta per Covid-19?
Sì, la differenza è netta! La storia ci insegna che a seguito di una crisi spesso ci sono cambiamenti. Questi cambiamenti si possono tradurre, se si è in grado di adattarsi al mercato, in opportunità! Invito tutti i ristoratori d'Italia a guardare al futuro con positività e, anche se so che è difficile in un momento del genere, dando fiducia alle nuove tecnologie a loro supporto. Noi siamo qua e lavoriamo sodo per aiutarli, senza malizia o tentativi di guadagno in una sola direzione!

Messaggio forte e chiaro: si vince insieme e non da soli e della tecnologia abilitante non si può fare a meno.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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