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La paura fa scappare i turisti Piovono disdette anche per Natale

Da Trieste a Bari, la situazione non cambia: gli hotel stanno ricevendo le disdette anche per l'Immacolata e per il Capodanno. Coldiretti stima perdite per oltre 4 miliardi di euro.

di Sergio Cotti
 
19 ottobre 2020 | 11:21

La paura fa scappare i turisti Piovono disdette anche per Natale

Da Trieste a Bari, la situazione non cambia: gli hotel stanno ricevendo le disdette anche per l'Immacolata e per il Capodanno. Coldiretti stima perdite per oltre 4 miliardi di euro.

di Sergio Cotti
19 ottobre 2020 | 11:21
 

Scongiurato per ora lo spauracchio del lockdown, le parole del microbiologo Andrea Crisanti, che ancora questa mattina è tornato a parlare di un possibile nuovo isolamento prima di Natale, stanno creando preoccupazione tra gli operatori del turismo, che già contano le prime disdette per il fine settimana del 1° novembre e per il ponte dell’8 dicembre. Da nord a sud, gli albergatori stanno facendo i conti con la paura degli italiani legata all’incremento dei nuovi casi di coronavirus e con il timore di ritrovarsi nell’impossibilità di partire dopo aver prenotato, con il rischio di perdere le caparre.

Molti gestori hanno già deciso di chiudere fino ai primi mesi del 2021 - Tra disdette e pezzi stracciati Il fine anno nero degli hotel italiani

Molti gestori hanno già deciso di chiudere fino ai primi mesi del 2021

E così i telefoni degli hotel hanno smesso di squillare. Risultato: molti gestori hanno già deciso di chiudere i battenti almeno fino ai primi mesi del 2021, mentre altrove i prezzi scendono vertiginosamente; i pochi albergatori che invece hanno scelto di tenere aperto, fanno di tutto per richiamare qualche cliente in più, sperando anche nell’utilizzo da parte dei turisti del contestatissimo (e finora poco amato) Bonus vacanze, che scadrà il 31 dicembre prossimo.

TRIESTE: GIÀ ARRIVATE DISDETTE PER CAPODANNO

A Trieste, come in tante altre località italiane, il periodo natalizio è da sempre uno dei momenti più vivaci per il comparto del turismo, con tante presenze in arrivo anche da Germania e Austria. Quest’anno non sarà così: le prime disdette sono già arrivate anche per Capodanno, e al momento non è raro trovare alberghi a 4 stelle in centro città che offrono camere a 40-45 euro a notte per i prossimi fine settimana, in pratica, le tariffe minime applicate l’anno scorso dagli hotel 3 stelle. «Negli ultimi giorni, da quando i dati dei conti hanno ricominciato a salire - spiega il presidente della locale Federalberghi, Guerrino Lanci - arrivano disdette di prenotazioni per il ponte dell’8 dicembre e per Capodanno, date considerate di alta stagione per Trieste. La gente teme un’escalation di casi e un nuovo blocco della mobilità tra regioni e, tranne le prenotazioni più prossime, tutto il resto ormai è in bilico».

Disdette e prezzi stracciati e Trieste - La paura fa scappare i turisti Piovono disdette anche per Natale
Disdette e prezzi stracciati e Trieste

Avanti di questo passo, un ritorno alla normalità non è prevedibile, almeno per un altro anno: «C’è la possibilità che per alcuni mesi, vista la situazione, gli alberghi con pochi clienti decidano di chiudere - dice ancora Guerrino Lanci - A rischiare di più sono gli hotel 3 stelle per la concorrenza che hanno subito e più in generale le strutture che negli ultimi anni hanno fatto delle ristrutturazioni e dei miglioramenti interni, che dunque sono esposte a livello finanziario».

BARI: I FOCOLAI SONO CIRCOSCRITTI, MA PENALIZZANO TUTTO IL TERRITORIO

Stessa scena anche a Bari, dove le prenotazioni neppure arrivano. Tutto fermo per i weekend di novembre e persino per San Nicola e il ponte dell’Immacolata, tra il 6 e l’8 dicembre. Calma piatta anche per Natale e Capodanno. Anche qui, come al Nord, arrivano le disdette: «Da quando in tutta Italia si è diffusa la notizia di un focolaio ad Alberobello - spiega Francesco De Carlo, albergatore proprio della zona dei trulli - le strutture ricettive hanno depennato i nomi dei potenziali clienti. La notizia dei contagi nella casa per anziani ha fatto scattare l’allarme non soltanto nella cittadina patrimonio dell’Unesco, ma anche a Castellana Grotte, a Polignano a Mare, nella Valle d’Itria. Quando uno di questi centri diventa sinonimo di propagazione del Covid, ne risente l’intero territorio circostante. Da più parti è stato chiarito che gli ammalati sono un nucleo circoscritto alla residenza per anziani, ma purtroppo il danno è fatto».

Le considerazioni di De Carlo vanno ben oltre i confini della zona monumentale passata alla storia per le costruzioni a forma di cono, ormai note in tutto il mondo. De Carlo è presidente regionale e vice presidente nazionale di Assohotel Confesercenti (associazione che riunisce gli addetti della ristorazione, dell’ospitalità alberghiera e extralberghiera, i gestori di spiagge e campeggi, le guide turistiche e chi organizza eventi culturali) e coordina il tavolo regionale sui servizi per il turismo.

«È tutto fermo - dice - e anche il mercato estero è crollato. Non ci sono voli internazionali e gli stranieri sono bloccati nei loro Paesi. Le cancellazioni di quelle poche prenotazioni effettuate sono nell’ordine del 30%. Da quando il governo ha cominciato a prospettare l’ipotesi di chiusura di ristoranti e pub alle 22, tale disposizione è stata letta come un coprifuoco. I telefoni delle agenzie di viaggio hanno smesso di squillare e le offerte per il Natale e il Capodanno sono rimaste nel cassetto».

«Fino a quando non ci sarà il vaccino, le vacanze occuperanno il posto finale della lista delle cose importanti da fare. Funzionano, per ora, le offerte da cogliere all’ultimo minuto - prosegue - Se la curva dei contagi si abbassa, se il numero dei positivi scende, si riaccendono i riflettori sulle mete raggiungibili in macchina o in poche ore di volo. L’estate scorsa abbiamo tenuto, ad agosto Alberobello, per esempio, si è riempita di turisti, ma il fatturato è servito non per fare programmazione e investimenti, bensì per coprire le spese di gestione».

COLDIRETTI: SI STIMANO PERDITE PER 4,1 MILIARDI DI EURO

Una prima stima sulle possibili perdite per l’economia italiana dovute alla mancanza di turisti nel periodo natalizio è stata formultata dalla Coldiretti, secondo cui sarebbero 4,1 i miliardi di spesa in meno nel settore del turismo. A preoccupare sono le previsioni sull’andamento del contagio destinate ad influenzare i comportamenti ma anche la cancellazione di eventi tradizionali di fine anno a partire da sagre, feste paesane e mercatini natalizi come quello di Trento annunciato dal Comune. Un duro colpo per il sistema economico già duramente provato da una estate che ha lasciato un buco da 23 miliardi nei conti turistici nazionali per il calo delle presenze italiane e l’assenza praticamente totale degli stranieri. A pagare il prezzo più salato sono le strutture impegnate nell’ alloggio, nell’alimentazione, nei trasporti, divertimenti, shopping e souvenir secondo l’analisi della Coldiretti.

Si stima peraltro che 1/3 della spesa turistica di italiani e stranieri in Italia sia destinata all’alimentazione. In gioco c’è un sistema turistico Made in Italy che si compone di 612mila imprese e rappresenta il 10,1% del sistema produttivo nazionale, superando il settore manifatturiero, con 2,7 milioni di lavoratori, il 12,6% dell’occupazione nazionale secondo Unioncamere.

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