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Ristoranti chiusi per le feste? Fipe: «Danno da 720 milioni»

Per la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi dicembre da solo vale 7,9 miliardi di euro. I cuochi, da Sadler a Laura Barbieri, uniti nel chiedere ristori subito al 100% se costretti a chiudere. Lo scorso anno 4,9 milioni di italiani hanno trascorso il 25 dicembre in uno degli 85mila locali aperti per l’occasione spendendo 270 milioni di euro in tutto.

 
28 novembre 2020 | 16:06

Ristoranti chiusi per le feste? Fipe: «Danno da 720 milioni»

Per la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi dicembre da solo vale 7,9 miliardi di euro. I cuochi, da Sadler a Laura Barbieri, uniti nel chiedere ristori subito al 100% se costretti a chiudere. Lo scorso anno 4,9 milioni di italiani hanno trascorso il 25 dicembre in uno degli 85mila locali aperti per l’occasione spendendo 270 milioni di euro in tutto.

28 novembre 2020 | 16:06
 

Non bastano gli incontri con Conte e le promesse fatte dal Governo. Perché, come si dice, alle parole devono seguire i fatti. Certo, pur con la consapevolezza che le decisioni che si stanno prendendo siano per la giusta causa di trovare una strada per uscire dal tunnel della pandemia, ci si domanda se tali scelte siano appunto un “tentativo”.

Stiamo parlando del nuovo dcpm sul Natale in dirittura di arrivo che dovrebbe prevedere, tra le altre regole, ristoranti chiusi alle 18 e fermi tutto il giorno a Natale e a Santo Stefano.

Se lo domanda la Fipe-Confcommercio, la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi che, mettendo in fila i numeri dell’eventuale stop alle attività di ristorazione (un danno da 720 milioni), ancora una volta chiede perché il settore sia continuamente utilizzato da capro espiatorio. E, puntualizzando che il Natale per i ristoranti non è un mese come gli altri, chiede: «Se dobbiamo chiudere, rimborsateci al 100%».

Ristoranti chiusi per le feste? Fipe: «Danno da 720 milioni»

«È ora di finirla con la caccia alle streghe, la nostra pazienza è finita. Non esiste alcuno studio scientifico che dimostri che i ristoranti sono luoghi di contagio, eppure a ogni dpcm i più penalizzati sono sempre i pubblici esercizi. L’dea di imporre un coprifuoco generalizzato alle 22 per tutte le feste natalizie, con lo stop a bar e ristoranti alle 18 il 25 e 31 dicembre non ha alcun senso né motivazione scientifica. Dicembre non è un mese come gli altri, da solo vale 7,9 miliardi di euro, praticamente il 20% dei fatturati di un anno. Quindi se si vuole impedire ai ristoranti di lavorare a cena, bisogna compensare le perdite al 100%, basandosi sui fatturati dello scorso dicembre».

In fumo 720 milioni di euro
Lo scorso anno 4,9 milioni di italiani hanno trascorso il 25 dicembre in uno degli 85mila locali aperti per l’occasione, spendendo 270 milioni di euro in tutto. A questi si aggiungono 445 milioni di euro spesi a Capodanno da 5,6 milioni di persone per il cenone, per un totale di quasi 720 milioni di euro.

Claudio Sadler: Le feste rappresentano il 25% del mio fatturato annuo

Claudio Sadler - Ristoranti chiusi per le feste? Fipe: «Danno da 720 milioni»

Claudio Sadler

«È evidente – sottolinea Claudio Sadler, chef stellato dell’omonimo ristorante di Milano – che non possiamo rinunciare agli incassi di dicembre: per i miei locali le feste rappresentano il 25% del mio fatturato annuo. Se davvero il governo pensa sia più prudente chiuderci lo faccia, ma ci ristori al 100% e immediatamente. Altrimenti ci lasci lavorare in sicurezza come abbiamo sempre fatto, almeno fino alle 23. Anche perché le persone hanno voglia di socialità e di svago dopo un autunno di clausura. E se non ci saranno i ristoranti a fare da garanti del distanziamento e della sicurezza, rivedremo le scene di quest’estate con piazze piene e nessun controllo».

Laura Barbieri: Ristorati subito se chiusi
«Chi non potrà essere messo in condizione di lavorare – fa eco Laura Barbieri del Ristorante Barbieri di Altomonte, provincia di Cosenza – dovrà essere ristorato subito, non come accaduto con le misure precedenti. A noi che operiamo in un paesino di 4mila abitanti, il blocco degli spostamenti tra comuni ha già tagliato le gambe. Secondo le nostre previsioni perderemo il 90% del fatturato di dicembre che, insieme ad agosto, costituisce il 50% del nostro lavoro annuale. È chiaro che le vie di mezzo non bastano: o ci ristorano al 100% o ci mettono in condizione di lavorare davvero».

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