Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
giovedì 02 maggio 2024  | aggiornato alle 02:56 | 104907 articoli pubblicati

Roero
Salomon FoodWorld
Roero

Crescono i contagi nelle aziende Bar e ristoranti, aumenti contenuti

La ripresa delle attività produttive ha fatto risalire l'incidenza dei nuovi casi di Covid-19 negli ambienti lavorativi. Il comparto dei pubblici esercizi è meno colpito. A confermarlo c'è anche una ricerca tra i clienti.

 
21 settembre 2020 | 16:00

Crescono i contagi nelle aziende Bar e ristoranti, aumenti contenuti

La ripresa delle attività produttive ha fatto risalire l'incidenza dei nuovi casi di Covid-19 negli ambienti lavorativi. Il comparto dei pubblici esercizi è meno colpito. A confermarlo c'è anche una ricerca tra i clienti.

21 settembre 2020 | 16:00
 

Con la ripresa delle attività produttive e commerciali dopo i due mesi di lockdown, è cresciuta l’incidenza dei casi di contagio sui posti di lavoro. Un dato atteso, che oggi è stato certificato anche dall’Inail, nel suo report periodico sull’incidenza del Covid-19 nel nostro Paese.

Bar e ristoranti sono tra i luoghi di lavoro più sicuri - Crescono i contagi nelle aziende Bar e ristoranti, aumenti contenuti

Bar e ristoranti sono tra i luoghi di lavoro più sicuri

Le tante restrizioni adottate dal Governo dopo settimane di confronti con i rappresentanti di categoria dei vari comparti hanno fatto sì che il livello dei contagi sia rimasto tutto sommato sotto controllo. Basta vedere cosa sta succedendo proprio in questi giorni in altri Paesi europei. In Italia una buona notizia arriva proprio per il comparto della ristorazione e dell’accoglienza, dove l’incremento dei contagi si è rivelato più contenuto, rispetto ad altri settori. Nei bar, nei ristoranti e all’interno degli alberghi, la percentuale si è fermata ad agosto al 5% (contro il 2,5% di marzo, aprile e maggio e il 4,3% di giugno, luglio, agosto). Un dato tutto sommato confortante, se si considera che agosto è stato di fatto l’unico mese in cui le strutture dei due comparti sono tornate a lavorare con una certa continuità, almeno nelle località di villeggiatura.

«Il comparto della ristorazione, allargato a tutto il comparto dei Turismo - spiega Luciano Sbraga, direttore del Centro Studi di Fipe - rappresenta solo il 2,5% dei contagi al 31 agosto. Considerando che stiamo parlando di un settore molto esposto al contatto, i casi all’interno delle nostre imprese rappresentano una percentuale molto residuale, di poco al di sopra dell’agricoltura, dove di contatti non ce sono, o quasi».

Aumenti, dunque che - come confermano dalla Fipe - rientrano nella cosiddetta normalità statistica: «Inoltre - continua Sbraga - c’è da considerare che rispetto ad altre attività, quella delle nostre imprese è spesso di carattere stagionale e ad agosto hanno ripreso a lavorare tanti bar, ristoranti e alberghi, che fino a quel momento erano rimasti chiusi o avevano lavorato molto poco. C’è stato un picco di persone al lavoro e un picco di clienti, per questo una valutazione più corretta sull’incidenza sarebbe da fare proprio sul numero dei potenziali contatti». Numeri che tuttavia restano confortanti, anche se - ricorda Sbraga - non dobbiamo mai rinunciare a richiamare tutti al rispetto delle misure, soprattutto con ciò che sta accadendo in questi giorni in altri Paesi, dove nuove restrizioni sono state applicate in primis proprio a bar e ristoranti».

Più consistente, invece, l’incremento dei contagi tra le aziende di noleggio, le agenzie di viaggio e i servizi di supporto alle imprese (cresciuto dal 4,3% del periodo marzo-maggio al 7,7% di giugno-agosto e al 13,7% nel solo mese di agosto). La riapertura del Paese e la fine della fase critica a livello sanitario ha invece provocato un altrettanto atteso calo dell'incidenza dei casi di contagio nel settore della sanità e assistenza sociale, che passa dal 71,6% del periodo marzo-maggio al 56% di giugno-agosto.

E proprio oggi sono stati resi noti i dati di una ricerca di Format Research che testimonia, ancora una volta quanto i ristoranti siano luoghi sicuri. A confermarlo, secondo lo studio, sono proprio i clienti dei locali, secondo cui per ben il 92% degli intervistati l’osservanza delle norme di sicurezza sanitaria da parte dei ristoratori è stata «molto o abbastanza» soddisfacente. Esercenti virtuosi, dunque, in materia di norme anti-Covid. La tutela della sicurezza è inoltre ai primissimi posti tra le motivazioni che inducono i consumatori a scegliere un posto piuttosto che un altro. Sempre secondo l’indagine l’attenzione alle norme igieniche è l’aspetto più importante da valutare per il 47,4% dei consumatori, mentre a seguire ci sono il distanziamento dei tavoli (per il 35,2%), la dotazione di tavoli all’aperto (per il 34%), e l’attenzione al numero di persone all’interno del locale (per il 20%). Ult eriore conferma arriva dall’analisi delle principali motivazioni che inducono a non mangiare fuori. A farla da padrone la paura del contagio per il 66,5% e la scarsa godibilità dell’esperienza dovuta alle rigide regole per il 41,5%. Una larga parte degli intervistati, il 35%, non mangia più fuori a causa dello smart working.

«Bar e ristoranti sono luoghi sicuri sia per i clienti che per i lavoratori - si legge in una nota della Fipre, la Federazione italiana dei pubblici esercizi - Anche gli ultimi dati diffusi dall’Inail sui contagi da Covid-19 nei luoghi di lavoro, letti nel modo giusto, ne danno conferma. Al netto di un leggero e fisiologico aumento dell’incidenza dei casi nel settore del turismo dovuto ad effetti stagionali le attività di ristorazione restano tra i luoghi più sicuri. Distanziamento tra i tavoli, mascherine al personale, accessi differenziati per i clienti in entrata e quelli in uscita, monitoraggio quotidiano delle condizioni di salute dei dipendenti, pulizia e sanificazione dei locali e gel igienizzante a disposizione di tutti, sono solo alcune delle rigide regole che tutti gli esercenti stanno seguendo e devono necessariamente continuare a rispettare per lavorare in sicurezza. Oltre a questo, come Federazione sosteniamo con convinzione la campagna a favore dell’utilizzo dell’App IMMUNI, che riteniamo possa essere uno strumento efficace per contrastare la diffusione del contagio. A questo proposito invitiamo tutti i nostri associati a esporre nei propri locali il QR code dell’app per consentire ai loro clienti di scaricarla».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


Molino Dallagiovanna
Longarone Fiere
Tinazzi
Bergader
Union Camere

Molino Dallagiovanna
Longarone Fiere
Tinazzi

Bergader
Julius Meiln
Siggi