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Trentino-Alto Adige: buone aspettative per il turismo a settembre e ottobre

Le prenotazioni che stanno arrivano fanno ben sperare in un allungamento della stagione dopo un'estate molto soddisfacente. Bene i laghi trentini, in particolare il Garda; la montagna punta sugli eventi autunnali

di Lina Pison
 
13 settembre 2021 | 11:18

Trentino-Alto Adige: buone aspettative per il turismo a settembre e ottobre

Le prenotazioni che stanno arrivano fanno ben sperare in un allungamento della stagione dopo un'estate molto soddisfacente. Bene i laghi trentini, in particolare il Garda; la montagna punta sugli eventi autunnali

di Lina Pison
13 settembre 2021 | 11:18
 

I telefoni delle strutture alberghiere ed extralberghiere in Trentino-Alto Adige squillano anche in questi giorni e le prenotazioni che stanno arrivano fanno ben sperare in un allungamento della stagione dopo un’estate molto soddisfacente. Thomas Walch, vicepresidente dell’Unione Albergatori Alto Adige, è fiducioso. «I tedeschi - spiega - vengono sempre molto volentieri nei mesi di settembre e ottobre perché il clima è più mite rispetto al loro. Gli italiani negli anni passati venivano meno, invece quest’anno hanno riscoperto le vacanze in mesi diversi da agosto». Ovviamente l’incognita Covid preoccupa non poco gli albergatori. «Nei mesi successivi speriamo di non avere problemi con il Covid e di poter avere, come negli anni prima della pandemia, una buona richiesta fino a novembre con le strutture, non dico a pieno regime, ma che lavorano bene perché settembre e ottobre sono mesi molto importanti per le castagnate e altri eventi».

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Il boom del turismo di prossimità

Sui numeri a fare la parte del leone è il turismo di prossimità. «La maggior parte dei turisti sono tedeschi e italiani - spiega Walch - il resto sono svizzeri che arrivano dal Passo Resia, austriaci, pochi gli inglesi e i francesi, ci mancano tutti quelli degli altri Paesi. L’anno scorso abbiamo avuto un incremento della clientela italiana del 16%».

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Green pass strumento necessario

Per Walch il green pass è uno strumento necessario. «Il green pass è l’unico modo per garantire la stagione. A breve termine qualcuno ha avuto dei dubbi, però a lungo termine dobbiamo renderci conto che quando farà più freddo il rischio di ammalarsi sarà più alto e noi dobbiamo tutelare il personale e gli ospiti. Tanto di cappello al turista italiano, applica al 99,99% tutte le regole, bravissimo. Anche il turista tedesco è molto disciplinato. Ogni tanto è successo che il cliente non si è ricordato la mascherina e si è scusato. 9 su 10 vengono con il vaccino e sono fieri di mostrarlo, questo mi preme dirlo. Poi qualche mio associato brontola, ma se riflette è l’unico modo per poter continuare a lavorare».

 

Fondamentale informare il turista

È vero che niente sarà più come prima, ma alcuni cambiamenti determinati dalla situazione pandemica hanno portato a dei risvolti positivi. «È completamente cambiato l’approccio - aggiunge Walch - dobbiamo essere molto più tempestivi a reagire. Sa quante volte ho dovuto riscrivere il testo quando faccio delle offerte. Quello che ho imparato è che non sai come sarà domani e devi essere molto veloce nell’agire. Devi indicare al turista come fare ad arrivare, quali test fare, come accedere in piscina, come comportarsi in sala, come muoversi all’esterno, come muoversi all’interno. L’informazione è molto importante perché molte persone, soprattutto prima dell’estate, non sapevano come comportarsi. Quello che noi dobbiamo garantire come operatori è la massima trasparenza e questo lo stiamo facendo tutti. Ad esempio, nel caso della ciclabile che porta a Lienz, i turisti avevano bisogno di sapere se si poteva oltrepassare il confine e li abbiamo informati che oggi si può andare in Austria con il green pass».

 

Trentino: si viaggia su due zone, i laghi e la montagna

Non si ferma la stagione turistica nemmeno in Trentino. «Prenotazioni ce ne sono - spiega Giovanni Battaiola, alla guida dell'Associazione albergatori trentini - Il Trentino ha due tipologie diverse di turismo: la zona dei laghi che va molto bene, in particolare il Lago di Garda e Molveno anche grazie alla presenza di molti stranieri e la montagna. Nel mese di settembre i rifugi risentono molto del tempo e, lavorando con molta clientela italiana, sono condizionati dall’apertura delle scuole. Quindi per la zona dei laghi bisogna prenotare con anticipo, per la montagna è diverso, ma questo è anche il momento migliore per la natura, le attività e soprattutto c’è meno gente». Insomma, qualcuno potrebbe approfittarne per stare lontano dalla folla.

Trentino: boom per la zona dei laghi Trentino-Alto Adige: buone aspettative per il turismo a settembre e ottobre

Trentino: boom per la zona dei laghi

 

In montagna più italiani, sui laghi i tedeschi

I turisti arrivano soprattutto dall’Italia per quanto riguarda le zone di montagna, mentre la zona dei laghi è frequentata da tedeschi e germanici. «La clientela internazionale è mancata quest’anno - aggiunge Battaiola -, noi lavoriamo molto con tutta l’Europa, d’estate soprattutto con la clientela tedesca, austriaca, olandese che è poi tornata quest’anno, ma rispetto a due anni fa siamo su numeri inferiori. Quest’anno, quindi, abbiamo soprattutto italiani che, però, sono abituati ad andare in vacanza in determinati periodi, mentre con la clientela straniera riuscivamo a destagionalizzare un po’ meglio».

 

 

Decisioni sul green pass prese per tempo

Sul discorso del green pass Battaiola fa qualche precisazione: «Se deve essere necessario per mantenere le strutture aperte va bene, però non si può fare all’ultimo minuto e deve essere programmato anche perché i protocolli negli alberghi sono certi, sicuri e ormai testati da un anno e mezzo a questa parte. Il green pass deve essere uno strumento temporaneo fino a quando si risolve il problema pandemico per poter svolgere l’attività e deve essere fatto in maniera corretta perché non si capisce che differenza c’è tra il cameriere che per lavorare non deve avere il green pass e per mangiare in mensa deve avere il green pass. Queste cose devono essere chiarite, se deve essere un onere burocratico e uno stimolo alla vaccinazione ho qualche dubbio sulla sua efficacia».

 

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