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C’è il piano per i vaccini ai lavoratori: tra i primi oltre un milione di ristoratori

Secondo la lista stilata da Governo, Regioni e Inaili si partirà con due milioni di commercianti al dettaglio, 1 milione e passa di addetti ai servizi di ristorazione e con i lavoratori del settore trasporti

 
15 maggio 2021 | 12:20

C’è il piano per i vaccini ai lavoratori: tra i primi oltre un milione di ristoratori

Secondo la lista stilata da Governo, Regioni e Inaili si partirà con due milioni di commercianti al dettaglio, 1 milione e passa di addetti ai servizi di ristorazione e con i lavoratori del settore trasporti

15 maggio 2021 | 12:20
 

Italia a Tavola era stata tra i primi a richiederlo: dare priorità alle vaccinazioni dei lavoratori di turismo, ristorazione e commercio per permettere la ripresa. E mentre i politici, in merito, tacevano la svolta è arrivata con il generale Francesco Figliuolo che aveva espresso chiaramente la necessità di vaccinare le categorie produttive, con personale alberghiero in primis. Dalle parole si passa a fatti: è pronta la lista con tutti i settori produttivi che potranno vaccinare i propri lavoratori a partire da giugno in base a tre classi di priorità. Tra i primi a vaccinarsi in azienda, uffici e luoghi di lavoro saranno i due milioni di commercianti al dettaglio, l’altro milione e passa di addetti ai servizi di ristorazione, i circa due milioni di lavoratori del settore trasporti, oltre che parrucchieri e addetti ai servizi alla persona. Al netto di quelli che l’iniezione l’hanno già fatta, si tratta, dunque, di 2 milioni e centomila dipendenti, gestori e professionisti. Mentre la campagna vaccinale nel mondo produttivo in tutto coinvolgerà 12 milioni e 384 mila lavoratori.

Nel piano per i vaccini sul lavoro: priorità a commercianti, ristoratori e autisti Il piano per i vaccini ai lavoratori: tra i primi i ristoratori

Nel piano per i vaccini sul lavoro: priorità a commercianti, ristoratori e autisti


I criteri della lista

A stilare la lista, divisa in tre fasce di priorità, è il documento messo a punto da Governo, Regioni e Inail. Quattro i fattori considerati per stabilire l’ordine di priorità:
  • il rischio di contagio secondo i parametri di esposizione, prossimità e aggregazione;
  • le denunce di infortuni causa Covid aggiornate dall’Inail;
  • l’analisi dei focolai nei contesti produttivi;
  • il rischio di contagio nei contesti lavorativi.
In base a questi criteri nel secondo girone finiscono, tra gli altri, i lavoratori specializzati nel settore edile, i commercianti all’ingrosso, 733mila tra colf e badanti, sempre per citare le categorie più popolose. Al netto dei care giver già immunizzati, altri 5,2 milioni di lavoratori da vaccinare.

La classe di priorità 3

Tra i 5 milioni della “classe di priorità 3” figurano invece legali e contabili, addetti alla fabbricazione di prodotti in metallo, apparecchiature elettriche, mezzi di trasporto vari, software e manufatti diversi.

Ovviamente dalla lista potranno sempre tirarsi fuori quelli che per motivi anagrafici alla vaccinazione ci arrivano prima, prenotandosi per ordine di età dai portali regionali.

Dove saranno fatte le vaccinazioni

Nelle aziende di grandi dimensioni la somministrazione dei vaccini sarà effettuata dai medici del lavoro. Chi lavora in imprese di piccole dimensioni se non proprio in negozio affluirà invece in «centri vaccinali straordinari», nei quali potranno recarsi lavoratori provenienti da aziende differenti, ma sempre rispettando l’ordine di priorità, del quale a partire da giugno terrà conto il Commissario straordinario nel distribuire le fiale. Intanto in Campania partono le vaccinazioni in cantina.

In Lombardia la fascia 16-29 anni dal 2 giugno

Intanto mentre quasi tutte le Regioni partono con le prenotazioni dei quarantenni, con la Lombardia che annuncia, dopo il turno degli over 30 il 27 maggio, quello di giovani e giovanissimi dai 16 ai 29 anni, a partire dal 2 giugno.


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